Suor Ancilla Maria della Croce, al secolo Dora Motroni, ha vissuto i primi anni da suora camelitana scalza nel Convento di S. Teresa di Borgo a Mozzano e poi, dal 1947, nel Monastero "Regina Carmeli" di Lucca (Monte San Quirico). Per molti borghigiani e per molti fedeli, nella sua vita, Suor Ancilla è stato un grande punto di riferimento.
In suo ricordo, nel 2015, la Misericordia di Borgo a Mozzano ha pubblicato un libro.
Ecco un ricordo di Suor Ancilla che ho scritto qualche anno fa:
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Donna religiosa restituì agli ordini religiosi molti conventi soppressi ed espropriati dall'occupazione napoleonica (1810). Tra i conventi riaperti anche quello di S. Francesco di Borgo a Mozzano, appartenuto ai frati minori rifornati.
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Il Pievano di Cerreto, Don Giuseppe Tolomei, racconta il bombardamento alleato di Cerreto del 15 settembre 1944 (lo stesso giorno del bombardamento di Dezza), che danneggiò la facciata della chiesa e distrusse la casa di Pellegrino Lamberti; eppoi la morte, avvenuta a Morante, il 21 settembre, di due giovani padri di famiglia: Ettore Barsanti (di Cerreto) e Ugo Gurioli (di Borgo a Mozzano).
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CONSIDERAZIONI SU STORIE DIMENTICATE DI BORGO A MOZZANO, LA CUI PIENA CONOSCENZA E VERITA' DIFFICILMENTE POTREMO RECUPERARE.
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INIZIA LA TRAGICA RITIRATA DELL' ARMIR (Armata Italiana in Russia).
Anche mio padre Carlo Settimo Brunini (alpino della Divisione Cuneense - 2° Reggimento, Battaglione Saluzzo - 21a Compagnia) e mio zio Armando Brunini, classe 1917 (alpino della Divisione Cuneense - 4° Reggimento di artiglieria alpina) affrontano la grande sofferenza.
Mio padre, nonostante un piede congelato riuscirà ad uscire dall'accerchiamento; mio zio verrà catturato e morirà nel lager sovietico di Tambov.
Nel 2010, insieme a Marcello Martini ho pubblicato un libro "Dal Serchio al Don solo andata", nel quale abbiamo ricordato tutti i caduti e dispersi in Russia del comune di Borgo a Mozzano (oltre 80).
Mi sono andato a rileggere l'introduzione che scrissi a quel libro, come omaggio a tutti coloro che soffrirono e scomparvero nella tormenta della ritirata....
Leggi l'introduzione al libro DAL SERCHIO AL DON SOLO ANDATA
gli interventi e i commenti sull'attualità sono nella sezione COMMENTI
e gli interventi sulla storia o i ricordi personali sono nella sezione SPIGOLANDO TRA STORIA E RICORDI PERSONALI.
Ci sono anche dei VIDEO interessanti da vedere.
Chi mi vuole scrivere è meglio che usi la e mail.....bruniniborgo@libero.it
e il mio cellulare è 3492401085.
BUONA LETTURA...
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Suor Ancilla Maria della Croce, al secolo Dora Motroni, entrò nel Monastero di S. Teresa, delle carmelitane scalze, di Borgo a Mozzano nel 1944. Nel 1947 le suore si trasferirono a Lucca, nell’attuale Monastero Regina Carmeli di Monte San Quirico dove, nella preghiera della clausura, Suor Ancilla visse fino alla morte.
Il 20 giugno presenteremo una pubblicazione, frutto di un lavoro di Giuseppe Bicocchi (1943-2008), rivisto per la stampa dalla nostra Misericordia.
Invito, tutti quanti potranno, a questo appuntamento presso il Monastero di clausura delle Carmelitane.
Gabriele Brunini - Governatore della Misericordia
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Uno degli episodi incredibili, avvenuti anche nella nostra provincia, quando l'arrivo delle truppe alleate era ormai prossimo e il fronte stava per spostarsi in Garfagnana. Incredibili e inaccettabili saranno tanti altri epidodi come l'eccidio assurdo di S. Anna di Stazzema, l'irruzione nella villa lucchese Giorgi/Moroni, o quella tragica e cruenta nella Certosa di Farneta. Furono davvero tanti e voglio ricordarli tutti e onorare tutte le vittime innocenti.
Al ricordo di Don Aldo Mei, fatto dal prof. Umberto Palagi, si è aggiunto un commento del borghigiano Francesco Poggi, che condivido e merita di essere citato. Eccolo:
Il ricordo di Don Aldo Mei mi riporta allo studio del periodo degli anni intorno alla seconda guerra mondiale ed alla violenza perpetrata contro i sacerdoti ...la guerra civile spagnola aveva fatto scuola ... tra il 18 luglio del 1936 e il 1 aprile 1939, vengono uccisi 4.184 sacerdoti, 2.000 tra monaci e altri religiosi, 283 suore, 12 vescovi, soprattutto per mano repubblicana e del Fronte Popolare. Di questi alcuni sono stati dichiarati Santi dalla Chiesa , soprattutto ad opera di Papa Francesco. L'Italia non avra' i numeri della mattanza spagnola ma dara' il suo terribile contributo. Saranno 66 i sacerdoti uccisi dai tedeschi o dai fascisti, ad iniziare proprio da Aldo Mei, e 93 quelli uccisi dai partigiani, l'ultimo dei quali Don Umberto Pessina, ucciso a Correggio il 18 giugno 1946. (Francesco Poggi)
Gabriele Brunini - 6 agosto 2023
Il 22 luglio è la festa di S. Maria Maddalena. Quand'ero bimbetto mia nonna mi portava al "ponte del diavolo" dove, lungo la strada, davanti alle poche case, lato via del Brennero, c'era la "FIERA DELLA MADDALENA". In quel luogo, infatti, un tempo, c'era una cappella dedicata a quella Santa, con una statua del sec.XVI, probabilmente attribuibile ad Andrea della Robbia, che ora si trova nella chiesa di S. Iacopo e che ha dato il nome (vero) al nostro famoso ponte...
La Santa, in questa statua invetriata in bianco, come erano i primi lavori robbiani destinati a sostituire il marmo, è vestita unicamente di quei capelli che asciugarono i piedi del redentore. La statua poteva esistere anche diversi anni prima che il suo nome fosse appllicato al ponte che, in origine, si chiamava "di Chifenti". Francesco Maria Pellegrini, nel suo libro "Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell'arte", edito nel 1925, dice che ha una somiglianza sorprendente con la statua in legno del Donatello, che si trova in S. Giovanni in Firenze. Simili a questo simulacro sono non pochi santi attribuiti ad Andrea della Robbia, con il volto scarno e ispirato. Andrea della Robbia morì nel 1525. Sempre il Pellegrini valuta altre possibili attribuzioni possibili quelle di Luca della Robbia (contemporaneo del Donatello) o di Benedetto Buglioni, che imparò l'arte di invetriare da una donna uscita dalla casa di Andrea. Il Buglioni fece statue pregevoli nella cappella di Bernardo Del Bianco nella Badia di Firenze.
Nelle immagini un particolare della statua della Maddalena ripresa da una vecchia cartolina.
Gabriele Brunini - 22 luglio 2019
Da questa prestigiosa esposizione ci potranno pervenire maggiori informazioni storiche sulla statua che, prima di essere conservata nella chiesa di S. Iacopo, si trovava in una cappella presso il “ponte di Chifenti” (il più importante monumento del nostro territorio) che, proprio dalla statua conservata nei pressi, assunse il nome di “ponte alla Maddalena”. Secondo Massimo Betti, già Sindaco di Bagni di Lucca, la statua sarebbe stata posta in quel luogo nel 1526 (Vedi nota n.1). Sarebbe altrettanto interessante conoscere i motivi della scomparsa di quella cappella e del trasferimento della statua robbiana nella chiesa di S. Iacopo, visto che, fino ai primi decenni del ‘900, le case lungo la statale del Brennero nei pressi del “ponte del diavolo” facevano parte della Parrocchia di Corsagna. Per le informazioni sulla nostra statua di “Maria Maddalena” faccio riferimento allo scrittore e storico borghigiano Francesco Maria Pellegrini che nel suo libro “Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell’arte” edito nel 1925, scrive che la statua: ha una somiglianza sorprendente con la statua in legno del Donatello, che si trova in S. Giovanni in Firenze. Simili a questo simulacro sono non pochi santi attribuiti ad Andrea della Robbia, con il volto scarno e ispirato. Andrea della Robbia morì nel 1525. Il Pellegrini valuta altre possibili attribuzioni della statua conservata a Borgo a Mozzano, che potrebbe essere attribuibile a Luca della Robbia (contemporaneo del Donatello) o a Benedetto Buglioni, che imparò l'arte di invetriare da una donna uscita dalla casa di Andrea. Il Buglioni fece statue pregevoli nella cappella di Bernardo Del Bianco nella Badia di Firenze.
Maria Maddalena, detta anche Maria di Magdala è venerata come santa dalla Chiesa, che celebra la sua festa il 22 luglio, data nella quale, fino a qualche decennio fa, si svolgeva presso il “ponte della Maddalena” di Borgo a Mozzano una importante fiera, che richiamava gente da tutti i paesi vicini. Maria Maddalena viene descritta, nel Nuovo Testamento come nei Vangeli apocrifi, come la cugina di Maria, ma le narrazioni evangeliche la dipingono come una delle più importanti e devote discepole di Gesù. Fu tra le poche a poter assistere alla crocifissione e, secondo alcuni Vangeli, divenne la prima testimone oculare e la prima annunciatrice dell'avvenuta resurrezione.
Un ricordo personale: la statua della Maddalena era conservata, nella chiesa di S. Iacopo, sopra la porta della sacrestia, vicino alle statue dell’Annunciazione. Quando fu valutato di rendere la statua meglio visibile, in tutta la sua bellezza, mi occupai di far realizzare e donare dalla Italvetro di Borgo a Mozzano, azienda presso cui lavoravo, i vetri di sicurezza dell’urna in cui è attualmente conservata.
Come sostenuto anche da don Francesco Maccari, un evento così significativo, come l’esposizione al Museo del Louvre di un’opera d’arte del nostro territorio, deve far aumentare la consapevolezza del grande patrimonio storico culturale di cui siamo depositari. Sono ben 19 le chiese parrocchiali del comune di Borgo a Mozzano, a cui si aggiungono altre chiese di rilevante importanza, come la millenaria Pieve di Cerreto o quelle del convento di S. Francesco e del SS. Crocifisso nel Capoluogo, il Santuario di Serra a Corsagna, oltre a vari oratori e cappelle presenti un po’ in tutte le frazioni. E’ urgente riprendere la proposta, che ho più volte caldeggiato, di creare un museo territoriale dell’arte sacra, che potrebbe trovare adeguata sistemazione proprio nella grande chiesa del Crocifisso di Borgo a Mozzano, oggi chiusa perché inagibile e a rischio di pericolosi cedimenti. La proposta l’ho ribadita anche in un libro, che ho scritto durante il primo lockdown, dal titolo “Il miracoloso Crocifisso del Borgo e la sua chiesa”, pubblicato nello scorso mese di luglio dalla Misericordia di Borgo a Mozzano. Una proposta che rinnovo a tutti i possibili destinatari interessati.
Gabriele Brunini – 15 novembre 2020
www.gabrielebrunini.it
Note: 1) Massimo Betti, di Bagni di Lucca, ha pubblicato un libro, edito dal Comune di Borgo a Mozzano, dal titolo "IL PONTE DEL DIAVOLO, Notizie Storiche e iconografia" - per i tipi della Tipografia Gasperetti di Barga, finito di stampare nel dicembre 1995. Nella pubblicazione il Betti, a pagin 14 scrive: Nel 1526 venne eretto un eremitorio ai piedi del ponte sul lato sinistro del fiume. Esso fu dedicato a Santa Maddalena , da cui il nome Ponte alla Maddalena.....Nel diciottesimo secolo l'oratorio era custodito da un eremita, eletto dalla Confraternita della SS.ma Annunziata della Chiesa Parrocchiale di S.Iacopo di Borgo a Mozzano, che riceveva 8 lire all'anno; altrettanti venivano dati al Parroco. La suddetta pubblicazione contiene una introduzione del Sindaco del tempo Gabriele Brunini.
Da questa prestigiosa esposizione ci potranno pervenire maggiori informazioni storiche sulla statua che, prima di essere conservata nella chiesa di S. Iacopo, si trovava in una cappella presso il “ponte di Chifenti” (il più importante monumento del nostro territorio) che, proprio dalla statua conservata nei pressi, assunse il nome di “ponte alla Maddalena”. Secondo Massimo Betti, già Sindaco di Bagni di Lucca, la statua sarebbe stata posta in quel luogo nel 1526 (Vedi nota 1). Sarebbe altrettanto interessante conoscere i motivi della scomparsa di quella cappella e del trasferimento della statua robbiana nella chiesa di S. Iacopo, visto che, fino ai primi decenni del ‘900, le case lungo la statale del Brennero nei pressi del “ponte del diavolo” facevano parte della Parrocchia di Corsagna. Per le informazioni sulla nostra statua di “Maria Maddalena” faccio riferimento allo scrittore e storico borghigiano Francesco Maria Pellegrini che nel suo libro “Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell’arte” edito nel 1925, scrive che la statua: ha una somiglianza sorprendente con la statua in legno del Donatello, che si trova in S. Giovanni in Firenze. Simili a questo simulacro sono non pochi santi attribuiti ad Andrea della Robbia, con il volto scarno e ispirato. Andrea della Robbia morì nel 1525. Il Pellegrini valuta altre possibili attribuzioni della statua conservata a Borgo a Mozzano, che potrebbe essere attribuibile a Luca della Robbia (contemporaneo del Donatello) o a Benedetto Buglioni, che imparò l'arte di invetriare da una donna uscita dalla casa di Andrea. Il Buglioni fece statue pregevoli nella cappella di Bernardo Del Bianco nella Badia di Firenze.
Maria Maddalena, detta anche Maria di Magdala è venerata come santa dalla Chiesa, che celebra la sua festa il 22 luglio, data nella quale, fino a qualche decennio fa, si svolgeva presso il “ponte della Maddalena” a Borgo a Mozzano una importante fiera, che richiamava gente da tutti i paesi vicini. Maria Maddalena viene descritta, nel Nuovo Testamento come nei Vangeli apocrifi, come la cugina di Maria, ma le narrazioni evangeliche la dipingono come una delle più importanti e devote discepole di Gesù. Fu tra le poche a poter assistere alla crocifissione e, secondo alcuni Vangeli, divenne la prima testimone oculare e la prima annunciatrice dell'avvenuta resurrezione.
Un ricordo personale: la statua della Maddalena era conservata, nella chiesa di S. Iacopo, sopra la porta della sacrestia, vicino alle statue dell’Annunciazione. Quando fu valutato di rendere la statua meglio visibile, in tutta la sua bellezza, mi occupai di far realizzare e donare dalla Italvetro di Borgo a Mozzano, azienda presso cui lavoravo, i vetri di sicurezza dell’urna in cui è attualmente conservata.
Come sostenuto anche da don Francesco Maccari, un evento così significativo, come l’esposizione al Museo del Louvre di un’opera d’arte del nostro territorio, deve far aumentare la consapevolezza del grande patrimonio storico culturale di cui siamo depositari. Sono ben 19 le chiese parrocchiali del comune di Borgo a Mozzano, a cui si aggiungono altre chiese di rilevante importanza, come la millenaria Pieve di Cerreto o quelle del convento di S. Francesco e del SS. Crocifisso nel Capoluogo, il Santuario di Serra a Corsagna, oltre a vari oratori e cappelle presenti un po’ in tutte le frazioni. E’ urgente riprendere la proposta, che ho più volte caldeggiato, di creare un museo territoriale dell’arte sacra, che potrebbe trovare adeguata sistemazione proprio nella grande chiesa del Crocifisso di Borgo a Mozzano, oggi chiusa perché inagibile e a rischio di pericolosi cedimenti. La proposta l’ho ribadita anche in un libro, che ho scritto durante il primo lockdown, dal titolo “Il miracoloso Crocifisso del Borgo e la sua chiesa”, pubblicato nello scorso mese di luglio dalla Misericordia di Borgo a Mozzano. Una proposta che rinnovo a tutti i possibili destinatari interessati.
Gabriele Brunini – 15 novembre 2020
www.gabrielebrunini.it
Note: 1) Massimo Betti, di Bagni di Lucca, ha pubblicato un libro, edito dal Comune di Borgo a Mozzano, dal titolo "IL PONTE DEL DIAVOLO, Notizie Storiche e iconografia" - per i tipi della Tipografia Gasperetti di Barga, finito di stampare nel dicembre 1995. Nella pubblicazione il Betti, a pagin 14 scrive: Nel 1526 venne eretto un eremitorio ai piedi del ponte sul lato sinistro del fiume. Esso fu dedicato a Santa Maddalena , da cui il nome Ponte alla Maddalena.....Nel diciottesimo secolo l'oratorio era custodito da un eremita, eletto dalla Confraternita della SS.ma Annunziata della Chiesa Parrocchiale di S.Iacopo di Borgo a Mozzano, che riceveva 8 lire all'anno; altrettanti venivano dati al Parroco. La suddetta pubblicazione contiene una introduzione del Sindaco del tempo Gabriele Brunini.
2022: LA MADDALENA DI BORGO A MOZZANO A FORLI'
La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì propone per il 2022 un nuovo appuntamento espositivo ai Musei San Domenico dedicato a un grande mito femminile della nostra storia, una figura misteriosa e travisata: Maria Maddalena. L’esposizione forlivese del 2022 dal titolo: MADDALENA. IL MISTERO E L'IMMAGINE – a cura di Cristina Acidini, Paola Refice, Fernando Mazzocca – intende indagare il mistero irrisolto di una donna di nome Maria che ancora inquieta e affascina. Dal 27 marzo al 10 luglio 2022, le sale del San Domenico ospiteranno 200 opere tra le più significative dal III sec. d.C. al Novecento, suddivise in 11 sezioni, in un percorso espositivo che ricomprende pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche e che si snoda attraverso i più grandi nomi di ogni epoca. In occasione di questa trasferta a Forlì la statua robbiana è stata oggetto di un opportuno e ncecessario restauro disposto dalla Soprintendenza.
30 AGOSTO 2022: LA MADDALENA TORNA A BORGO A MOZZANO
Il giorno 30 agosto 2022 la statua della Maddalena, esposta alla bellissima mostra di Forlì, è stata restituita e ricollocata nella chiesa di S. iacopo di Borgo a Mozzano. per l'occasione la Soprintendenza ha predisposto una nuova teca per accogliere la bellissima statua robbiana (teca che ospitava a S. Gennaro di Capannori l'Angelo Annunciante, in terracotta, attribuito a Leonardo da Vinci). Va così in pensione la teca che feci costruire aglla fine degli anni '90 del secolo scorso dalla ITALVETRO (la fabbrica dove lavoravo), che la stessa azienda regalò alla chiesa.
Gabriele Brunini - aggiornamento 30 agosto 2022
Dopo il grande concerto lucchese le polemiche si sono concentrate tutte sull'esecuzione dell'Inno a Roma di Puccini. Ed è chiaro che siano polemiche contro il concerto di Lucca e soprattutto contro Beatrice Venezi. In grandi eventi, come al Colosseo, grandi cantanti come Bocelli e grandi orchestre hanno eseguito il brano e non ci sono state le polemiche attuali.
Persone, che stimo e giudico intelligenti, come il Presidente della Provincia Menesini e i Sindaci Del Ghingaro e Bonfanti, sembra, addirittura, che abbiano deciso di non essere presenti al concerto, solo perchè nel programma si è inserito l'inno patriottico, composto da Giacomo Puccini nel 1919, per celebrare la vittoria della prima guerra mondiale. Evidentemente si è privilegiato la polemica politica alla cultura musicale.
Come ha dichiarato la stessa Venezi, stupisce che la questione dell'Inno "sia stata sollevata da persone che fanno parte del Centro Studi Puccini (di Lucca), che dovrebbero essere le persone il cui compito è tutelare, preservare e curare l'eredità musicale di Giacomo Puccini. Invece sono i primi a porla sotto una lente ideologica e politica".
Alla luce delle ricostruzioni giornalistiche sembra che tra i critici dell'Inno e della sua esecuzione lucchese, ci sia anche la lucchese Gabriella Ravenni, musicologa e grande esperta di Puccini, figlia del Prof. Danilo Ravenni (1913 - 1992), prigioniero non cooperatore negli Usa, durante la seconda guerra mondiale, apprezzato insegnante e poi direttore didattico, fondatore del MSI in Toscana e a Lucca, di cui è stato, fino alla morte, uno dei principali esponenti.
Il Prof. Ravenni è stato consigliere comunale del MSI a Lucca (eletto per la prima volta nel 1951) e poi consigliere regionale della Toscana, sempre per l'MSI-DN, dal 1985 al 1990.
Con un padre così, di certo, la professoressa Gabriella Ravenni ha conosciuto bene, anche in famiglia, la storia di quell'inno e l'utilizzo che, nel dopoguerra, lo stesso Movimento Sociale Italiano ne possa aver fatto. Un canto che parlava del "sole che sorge libero e giocondo sui colli di Roma".
Ma, al contempo, la professoressa Ravenni ha senz'altro avuto modo di conoscere bene, e spero apprezzare, l'onestà, la correttezza e il grande amore per la Patria che contraddistinguevano gli uomini del MSI, come Danilo Ravenni.
Per tutto quanto sopra ci meraviglia che, come ha scritto Beatrice Venezi, non si riesca a far pace con la memoria storica, abbandonando questi continue polemiche politiche.
Gabriele Brunini - 13 luglio 2023
VOGLIO CONDIVIDERE IN QUESTA PAGINA IL TESTO, STUPENDO, CHE MARCELLO VENEZIANI HA SCRITTO A PROPOSITO DELL' INNO A ROMA E DELLA SUA ESECUZIONE LUCCHESE.
Anch'io la penso esattamente così...
“Sole che sorgi libero e giocondo...
Com’era bello l’Inno a Roma di Giacomo Puccini e come è bello ancora, a risentirlo adesso. L’altro giorno, dopo l’ennesimo linciaggio subito da Beatrice Venezi per aver osato suonare con l'orchestra nella sua Lucca, all’apertura del festival pucciniano, l’Inno a Roma, una giovane amica è rimasta incuriosita e non conoscendo l’inno, ha voluto sentirlo col suo smartphone. Riascoltandolo con lei, sono tornato a più di cinquant’anni fa, e mi è parso di tornare ragazzo con le ali sotto i piedi. Ho ritrovato le parole, che ricordavo tutte, e anche l’aura di quel canto e di quel tempo e quelli che come me lo cantavano e nasceva tra noi un’intesa più forte del fuoco.
Il quaderno ha come titolo IL VEXILLA NELLE COMPOSIZIONI DI FINE OTTOCENTO e contiene un inno composto dal borghigiano Giacomo Cristofanini, uno composto da Aldo D'Olivo, anch'egli musicista borghigiano, un inno composto dal musicista lucchese Teofilo Federighi e il Vexilla composto da Giacomo Puccini.
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Il periodo pasquale era un periodo di festeggiamenti importanti: a Cerreto, nella domenica delle Palme si tenevano le quarantore, festa liturgica con l’esposizione solenne del SS. Sacramento, che durava tre giorni. Nell’occasione le Compagnie di S. Iacopo e S. Rocco andavano in processione a Cerreto per partecipare all’adorazione guidate dai rispettivi Parroci. Nella domenica di Pasqua e nei due giorni successivi le quarant’ore si tenevano a S. Rocco ed anche qui c’era l’arrivo in processione delle Compagnie delle Parrocchie vicine, solitamente durante la celebrazione dei vespri.
Ma torniamo alla visita delle sette chiese, nella sera del Giovedì Santo. Nel tardo pomeriggio, nelle chiese parrocchiali, si svolgeva la celebrazione della “Messa in cena Domini”, con la lavanda dei piedi a dodici confratelli, che dava inizio al triduo pasquale. Alla sera poi, dopo che al termine della solenne liturgia, il Santissimo viene esposto all’adorazione dei fedeli, nel silenzio che ricorda la solitudine dei Getsemani, le Compagnie parrocchiali si organizzavano per la visita delle sette chiese, lungo le vie del paese, con momenti di adorazione in ogni chiesa. Impropriamente molti definivano il giro delle chiese e l'adorazione del Santissimo come visita ai "sepolcri", dicitura più adatta al Venerdì Santo, quando venivano esposte le statue di "Gesù morto", presenti in molte delle nostre chiese (a San Rocco la statua si trova nell'altare della Madonna dei Dolori.
Io partecipavo al giro con l’Alma Compagnia di San Rocco ed il percorso era il seguente: la prima adorazione era nella stessa chiesa di partenza, la seconda nella chiesa di Cerreto, poi si scendeva al convento delle Suore Francescane in piazza del mercato e di lì si saliva al convento dei Frati, poi la chiesa del Crocifisso, la chiesa di San Iacopo e al rientro la conclusiva adorazione nella chiesa di partenza, quella di San Rocco: sette visite, sette chiese visitate.
Il percorso si snodava lungo la via vecchia di Cerreto, che inizia dalla “volta” sotto palazzo Niccolai, davanti alla piazza della chiesa, ed anche la discesa da Cerreto, dopo l’adorazione, avveniva per la via vecchia, che scendeva nel Rio (poi sostituita dalla strada comunale che conduce in piazza del mercato).
Lungo il percorso si recitavano e si cantavano dei salmi, intervallati da un canto che recitava così: “la vita, la passione e la morte di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre nei nostri cuori”.
Non mancavano i momenti di rivalità tra le Compagnie, che puntavano ad avere il “crocione” più grande e pesante, e nemmeno qualche screzio o qualche calcio negli stinchi tra i chierichetti, quando, ad esempio, le Compagnie, di San Rocco che saliva a Cerreto e di San Iacopo che scendeva verso San Rocco, si incrociavano nella stretta strada vecchia di Cerreto. Ma la vita del tempo era fatta anche questi momenti, di cui si parlava poi, animatamente, nei giorni successivi. IOltre alle tre compagnie che sfilavano per le vie del paese, c'erano anche tante persone e tante famiglie che facevano, singolarmente, il giro delle sette chiese e, fino a tardi, il Giovedì Santo c'era un gran movimento di gente.
Negli anni ’70 i Parroci provarono, per qualche anno, a fare la visita alle varie chiese per l’adorazione del Santissimo con un’unica processione inter parrocchiale, ma la cosa finì presto per la scarsissima partecipazione dei fedeli.
Oggi la visita alle sette chiese è ormai una cosa dimenticata dai più.
Gabriele Brunini - aprile 2023
Dal 1998 le complesse fasi del restauro e l'inaugurazione ufficiale, da parte del Sindaco Francesco Poggi il 22 dicembre 2005.
Gabriele Brunini - marzo 2023
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OGGI A TRENTO c'è la 91a ADUNATA ALPINI;
e così mi riguardo questa foto del 1942 di mio padre Carlo Settimo Brunini(classe 1921, primo a dx) con i suoi due fratelli: Enrico Brunini (classe 1913) e Armando Brunini (classe 1917). Tre fratelli, alpini della DIVISIONE CUNEENSE, contemporaneamente sotto le armi.
Enrico, che già aveva fatto la campagna nei Balcani rientrerà a casa, essendo sposato e con una figlia, nata nel 1938 (Annamaria Brunini).
Mio padre e Armando andranno in Russia e Armando, fatto prigioniero, morirà nel lager sovietico di Tambow nel 1943. Mio padre rientrerà dalla Russia, dopo la lunga ritirata, con un piede congelato.
Un ricordo !
Anche a me è stato chiesto un contributo che ho scritto volentieri, intitolandolo: Un'amicizia lunga una vita (pagine 47/49).
Il basso Luigi Roni è nato a Calomini il 22 febbraio 1942 ed è morto, per covid 19, all'Ospedale S.Luca di Lucca il 26 marzo 2020.
UN'AMICIZIA LUNGA UNA VITA
di Gabriele Brunini
L’amicizia con Luigi Roni è nata alla fine degli anni ‘60; ero ragazzo e facevo parte del consiglio direttivo del Circolo l’Unione di Borgo a Mozzano, dove in estate si organizzavano concerti all’aperto. A queste manifestazioni conobbi Luigi, un pò più grande di me, che vi partecipava come cantante: già conosciuto in zona e a Borgo a Mozzano, aveva un amico fiorentino, un veterinario, originario di Borgo a Mozzano, grande appassionato di lirica, che organizzava questi concerti insieme agli amici del paese natio: Luigi Roni era l’invitato d’onore.
Ci siamo conosciuti lì e poi l’amicizia è andata avanti anche negli anni successivi. Luigi era un personaggio di grande autorevolezza, ma aveva la capacità di dare amicizia e di facilitare buoni rapporti umani. Dal 1971 ho ricoperto, per diversi anni la carica di Governatore della Misericordia e, in quel periodo, in più occasioni, abbiamo fatto concerti al Borgo in cui la Misericordia era partecipe dell’organizzazione.
Lui veniva da Milano e stava a Calomini; veniva con la sua grande macchina, forse un Mercedes, insolita per questa zona; anche la sua signorilità era insolita e affascinava.
Ogni volta che veniva al Borgo, la visita al convento di San Francesco era d’obbligo: era un modo per lui di fare un bel respiro, apprezzando la storia, la religiosità e la bellezza di quel luogo e del suo giardino, dove si programmavano gli appuntamenti culturali estivi.
Dal 1995 al 2004 sono stato Sindaco di Borgo a Mozzano e proprio in quegli anni è iniziata la bellissima grande esperienza del Serchio delle Muse, voluta da Luigi, con la precisa volontà di valorizzare il territorio della Valle del Serchio e della “sua” Garfagnana, portando nelle piazze la grande musica e le opere liriche. Uno dei luoghi scelti, a Borgo a Mozzano, era la piazza Garibaldi, ma a lui piaceva organizzare appuntamenti anche al convento, perché era innamorato di quel luogo.
Un grande concerto lo organizzava, nell’estate, anche a Cerreto e quindi erano diverse le occasioni di incontro con il Maestro. Era sempre una bella occasione per pensare o sognare cose… in grande.
Gli ultimi appuntamenti che ha curato sono stati fatti proprio al convento: nella chiesa, la “Petite Messe Solennelle” di Rossini, a cui volle che partecipasse, ad uno dei due pianoforti, anche mia figlia Ilaria, insieme al Maestro Roberto Barrali; e in ultimo nell’estate 2019, ad agosto,un bellissimo concerto di mandolini napoletani nel giardino del convento, con un allestimento scenico di grande successo, che il comune amico Abramo Rossi mise in onda tante volte su Noitv.
Dopo il successo di questi appuntamenti, si pensava di fare, nell’estate 2020, qualcosa di grande, che purtroppo non c’è stato.
Gli ultimi giorni di vita del maestro sono stati per me drammatici, perché sono stato una delle persone che lui aveva cercato per segnalare il suo problema. Abbiamo cercato di seguirlo in ogni modo, anche nella difficile situazione che viveva nell’isolamento del reparto Covid, grazie ad alcuni infermieri che erano amici comuni. Purtroppo c’è rimasto il grande rammarico della sua perdita e la tristezza della sua solitudine di quei giorni.
Un anno, per un concerto del Serchio delle Muse, facemmo un bell’allestimento in piazza Garibaldi con tante azalee e piante offerte dai floricoltori locali; e siccome il giorno successivo c’era un concerto a Calomini, lui mi chiese qualche pianta per allestire la piazza del suo paese. I mezzi del comune trasportarono a Calomini una grande quantità di piante che permisero un allestimento straordinario di quel concerto, che lui spesso ricordava: Calomini invasa dalle azalee di Borgo a Mozzano.
Le sue visite per me sempre una festa ed una occasione di confronto su grandi temi, volando alto.
Avevamo a Borgo comuni amici: Giuliano Castori, Valerio e Pierluigi Barsanti, Giuliano Gaddini di Mondialcarta. Ricordi molto belli.
bruniniborgo@libero.it
Gabriele Brunini
Governatore
Confraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano
7 NOVEMBRE 2022
Questa mattina passeggiando a caccia, ho voluto ripercorrere la canaletta della “polla del fico”, che parte da dietro lo stabilimento della Italvetro, in località Pianello di Anchiano ed arriva in fondo allo “stradone di Anchiano” , in direzione Lucca, scorrendo tra il monte e la statale, andando a defluire nel Serchio. La “polla del fico” faceva sgorgare un’acqua molto buona, che gli anchianini andavano a prendere perchè dicevano essere speciale per cuocere i fagioli. Nella zona della “polla” c’erano i sistemi di pompaggio dell’acqua dello stabilimento Italvetro e, per questo motivo, erano frequenti le occasioni di controllo e di verifica. Lungo la canaletta, poi, dopo un sistema di vasche di decantazione, defluivano le acque di lavorazione dello stabilimento ed anche per questo motivo andavo spesso a controllare che il sistema di depurazione funzionasse. Il motivo della mia passeggiata era anche di andare a ricercare una lapide in marmo, posta sull’ingresso di una galleria della “linea gotica”, fatta costruire dai tedeschi, dove, nel 1946, erano state uccise due persone dagli appartenenti alla cosidetta “banda Fabbri”. Il vialetto lungo la canaletta è ormai impraticabile ed arrivare alla galleria è stato davvero complicato. Ma alla fine ci sono arrivato, ho fatto le foto ed ho cercato di ripercorrere la storia di quella “banda”, che terrorizzò la valle del Serchio e la Lucchesia dalla fine del 1945 ai primi mesi del 1946, nei tempi duri e complicati dell’immediato dopoguerra. Conoscevo un po’ la storia di quella banda e dei suoi misfatti, ma ho trovato una narrazione interessante, sull’argomento, dello storico Paolo Marzi di Gallicano che ho ripreso quasi interamente in questo testo.
Sulla fine dell’anno 1945 sul territorio della provincia di Lucca operò un gruppo di “banditi” che si fecero conoscere per i loro delitti e per la loro ferocia con vari nomi: per molti fu la "la banda del camioncino rosso" per altri "la banda dell'autostrada", ma per tutti sarà riconosciuta con il nome del suo capo "la banda Fabbri".
Le sue attività criminose durarono per pochi mesi, dall'ottobre 1945, alla primavera successiva; in questo poco lasso di tempo uccisero cinque persone e rapinarono di tutto, dai soldi alle cose più impensabili. Il giorno in cui ci fu il processo il giudice per leggere i reati commessi si protrasse per oltre 25 minuti... La banda operava su tutto il territorio provinciale e oltre, aveva una delle sue basi operative nelle trincee e nelle grotte della Linea Gotica scavate dai tedeschi a Borgo Mozzano. I rapinatori agivano sia sulle strade che nelle abitazioni (come avvenne a Minucciano).
La banda era composta da elementi che provenivano da tutta la regione e anche dalla Valle del Serchio. Il suo capo si chiamava Lando Fabbri, fiorentino di Santo Spirito. Classe 1912, prima della guerra aveva lavorato come fattorino presso una ditta farmaceutica, impiego ottenuto tramite la federazione fascista, grazie ai meriti acquisiti con la sua partecipazione alla campagna d’Etiopia. “Lo dovemmo assumere per forza – avrebbe dichiarato al processo il suo ex principale – e non lo potevamo licenziare, benché fosse violento e prepotente. Una volta inseguì un altro dipendente sparando in aria con la rivoltella che portava sempre con sé”. A seguito di una condanna a 30 anni di reclusione comminatagli nel ‘38 dal tribunale di Genova per tentato omicidio a scopo di rapina, Fabbri fu rinchiuso nel carcere di Parma, per essere poi trasferito in quello di Massa; dal quale riuscì tuttavia a fuggire nel luglio del ‘44, sfruttando un bombardamento aereo alleato, che aveva sventrato il penitenziario. Unitosi assieme ad altri evasi a una formazione partigiana, al termine della guerra egli si stabilì a Pisa, sotto falsa identità e trovò lavoro alle Poste. Nella medesima città conobbe, nell’ottobre ‘45, i fratelli Attilio e Nilo Moni, con i quali formò un sodalizio criminale che, allargatosi rapidamente (la banda era composta da 22 persone), avrebbe causato, in pochi mesi di attività la morte di cinque persone, tutte uccise a sangue freddo. Come quella volta ad Anchiano (Borgo a Mozzano)quando ammazzarono come cani tre persone per rubare quattro gomme. Difatti si racconta che una parte della famigerata banda era a prendere un caffè a Lucca, quando tornando verso Viareggio scorsero un autocarro Mercedes targato Udine, carico di carrozzine per bambini. Il camioncino rosso dei malviventi si mise di traverso in mezzo alla strada e l’altro dovette fermarsi; a bordo c’erano due commercianti, i fratelli Secondo e Quinto Di Pauli e il loro amico Giorgio Pacile, provenienti da Udine e diretti a Roma. Una volta scesi, i tre si trovarono di fronte quattro rivoltelle e uno Sten; spinti al margine della strada, furono legati e imbavagliati. Gli ostaggi furono poi caricati sul camioncino rosso e il mezzo si avviò per la statale dell’Abetone avendo già in mente la destinazione: Anchiano, dove nell’ambito delle fortificazioni della Linea Gotica i tedeschi avevano approntato una caverna artificiale utilizzata come deposito munizioni. Ecco comunque la cronaca del processo e del fattaccio in questione riportata dalle pagine de "Il Tirreno" il 10 aprile 1946. Testimonianza dell'imputato Fabbri:" Erano diversi giorni che il Lippetti ci aveva pregato di aiutarlo a trovare delle gomme, perchè quelle del camioncino erano fuori uso. Così si decise di andare sull'autostrada ed avevamo aspettato due tre ore per trovare quello che andasse bene. E' arrivato il camion abbiamo guardato le gomme e così si decise di fermarlo... Ad Anchiano ci fermammo ed io andai a vedere la grotta ove avevamo stabilito di lasciarli e di andare in un altro posto per levare e gomme. Con degli stracci imbevuti di nafta esplorai la grotta e li portammo là... Essi si raccomandarono di non fargli nulla di male, ed infatti noi li rassicurammo. Il Lippetti però cominciò a dire che il suo camioncino rosso, che era ormai preso d'occhio poteva essere riconosciuto e che quindi bisognava ucciderli... Fra tutti decidemmo di ucciderli. Il Lippetti disse che se non li avessimo uccisi noi, li avrebbe uccisi lui. Allora io rientrai nella grotta e sparai!". A giudicarli per direttissima fu il Tribunale militare straordinario, istituito il 10 maggio‘45 conformemente alla legge speciale per la repressione delle rapine e che prevedeva anche la fucilazione. Il processo ebbe inizio a Lucca il 10 aprile ‘46 e fu peraltro l’ultimo tenuto da tale organismo giudiziario. La sentenza giunse già il 13 aprile (per leggerla ci vollero più di venti minuti), infliggendo, come il giornale riporta “le condanne più dure del dopoguerra toscano”: pena capitale per Fabbri e per il suo luogotenente Baccetti, ergastolo a Lippetti e ai fratelli Moni, 30 anni a Brega, Angelini e Fanelli, 15 anni a Baldacci, proprietario del mitra in dotazione alla banda; oltre a una serie di condanne minori. Un'ultima affascinante descrizione della miseria umana degli imputati la diede sempre "Il Tirreno" dell'epoca: "Senza folla intorno, senza giudici e l’apparato del processo, nell’intervallo, seduti, stanchi e depressi, hanno gettato la maschera e abbandonato il loro aspetto tracotante, che amano ostentare davanti al pubblico. Eccoli qui senza infingimenti, miseri uomini vinti dalle loro folli passioni, più bestie che uomini, paurosi al pensiero della sorte che gli attende, e pensare che uccidevano le loro vittime come se si fosse trattato di mosche. Dal dire al fare. Oggi no, oggi ci stanno attaccati alla vita, alla propria".
La lapide che si trova ad Anchiano, di fronte alla galleria dove avvenne l’uccisione ricorda solo i fratelli Di Pauli, mentre non cita il loro amico Giorgio Pacile, che viene ricordato dallo storico Marzi.
Ecco l'elenco dei "legionari" partecipanti alla Marcia su Roma:
Fascio di Valdottaro:
Mezzetti Alessandro, Andreuccetti Giorgio, Andreuccetti Nello, Andreuccetti Riccardo, Barsotti Natale, Barsotti Benedetto, Bertini Giovanni, Bartolomei Ivan, Bartolomei Bartolomeo, Bertuccelli Rizieri, Bertolucci Amerino, Bencini Alfredo, Frediani Giuseppe, Giuntini Mario, Grandi Paolino, Giuntini Giuseppe, Marchetti Mario, Maffei Almiro, Maffei Livio, Mezzetti Silvio, Manfredi Ezio, Mezzetti Foscardo, Profetti Giulio, Pacini Alpinolo, Petretti Oreste, Pacini Edi, Pierotti Firminio, Radini Giuseppe, Santini Luigi, Salani Edoardo, Santini Ubaldo, Santini Galileo, Santini Roberto, Santini Giuseppe, Barsotti Lorenzo, Venturi Ubaldo.
Fascio di Borgo a Mozzano:
Andreucci Giovanni, Lucchesi Alceo, Andreucci Giuseppe, Frugoli Ezio, Ghilardi Filippo, Lippi Egidio, Barsanti Alessandro, Zanni Giuseppe, Piacentini Arturo, Guasperini Ruggero, Lotti Francesco, Mori Mario, Moroni Edoardo, Reali Andrea, Barsotti Giuseppe, Paoli Duilio, Bacci Lido.
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A Lucca la figura principale del MSI era DANILO RAVENNI, tra i fondatori del Partito a livello nazionale e amico personale di Giorgio Almirante.
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Pur essendo, ormai da tempo, fuori dala politica attiva, mi sia consentito, ogni tanto, una incursione su temi che stanno a cuore e che hanno condizionato per tanti anni la mia vita di militante di destra e/o di centrodestra.
L'occasione me l'ha offerta il riguardare una foto del 25 aprile 2003 quando, nella giornata della Liberazione, insieme al Sindaco di Bagni di Lucca Antonio Contrucci, oggi scomparso, rendemmo omaggio ai cippi che ricordano, sul territorio di quel Comune, i partigiani trucidati dai tedeschi, nei giorni tragici del passaggio del fronte nel 1944. A quell'omaggio accompagnammo anche l'allora Ministro degli Italiani all'estero, On. Mirko Tremaglia, che pure era stato combattente nelle file dela RSI. Fu per me un grande segno di PACIFICAZIONE NAZIONALE.
IL RAGIONAMENTO POLITICO SULLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Nei giornali di questi giorni ho letto che, a Bagni di Lucca, i possibili candidati sindaci che correranno contro l'attuale sindaco del PD e della sinistra, a nome del centrodestra, saranno due: Massimo Betti (ex Sindaco) e Annamaria Frigo (esponente di Fratelli d'Italia).
Una tale divisione, a mio avviso, renderà un grande servizio alla sinistra, rendendo abbastanza scontata la riconferma di Michelini. L'attuale sistema elettorale per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale, infatti, favorirà quel risultato.
Mi domando perchè lo schieramento del centrodestra (non solo a Bagni di Lucca) voglia dimostrare così platealmente la voglia di perdere e di vanificare le speranze dell'elettorato, anche in comuni, come proprio a Bagni di Lucca, dove il centrodestra ha i numeri per vincere.
E così mi permetto di sperare ancora in un rispettoso accordo LAST MINUTE tra Betti e Frigo...per tentare di vincere, evitando che Michelini li ringrazi per le loro divisioni.
25 aprile 2022 - Gabriele Brunini
Perchè proprio a Fatima, il 13 luglo 1917, la Madonna aveva chiesto esplicitamente la CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, apparendo ai tre pastorelli: Jacinta, Francesco e Lucia.
LA STORIA
È il 13 maggio 1917, a Cova da Iria, località di un villaggio nel Portogallo centrale, Fatima. Tre bambini – Lucia dos Santos di 10 anni e i suoi cugini Francisco e Jacinta Marto, fratello e sorella di 9 e 7 anni – stanno giocando mentre accudiscono un gregge, in un terreno di proprietà del padre di Lucia. Verso mezzogiorno, dopo aver recitato come d’abitudine il Rosario, vedono due fenomeni luminosi, come due lampi, e poi una misteriosa Signora splendente con un Rosario in mano. È la prima di sei apparizioni che i tre piccoli pastori avranno fino ad ottobre: sempre il giorno 13, tranne nel mese di agosto, quando dal 13 al 15 vengono “sequestrati” dal sindaco che cerca di smascherare quella che crede essere un’impostura (la Madonna apparirà poi ai tre veggenti il giorno 19).
Un ruolo centrale l'ha l’apparizione del 13 luglio 1917.
In quel giorno la Madonna rivela un lungo segreto in tre parti: la prima è un’ulteriore, terribile visione dell’inferno, «un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra, immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio»; la terza è quella nota appunto come “terzo segreto”, reso pubblico dalla Santa Sede nel 2000, una descrizione profetica di drammatiche sofferenze della Chiesa e del Papa; la seconda parte sono parole della Vergine che Lucia, divenuta nel frattempo suora carmelitana scalza, riporterà così nelle sue memorie scritte nel 1941 nel Carmelo di Coimbra:
«La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
Poi la Madonna aggiuinse: ...Per impedire tutto questo, sono venuta a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se ascolterete le mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate. Infine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace».
Diversi Papi, a partire da Pio XII , passando per Paolo VI e Giovanni Paolo II, hanno fatto consacrazioni del mondo e delle nazioni al Cuore Immacolato di Maria, ma forse mai esplicitamente come la Madonna aveva chiesto a Fatima.
Nel marzo del 1993 insieme facemmo un indimenticabile viaggio a Mosca, agli archivi segreti dell'Urss, cercando di venire in possesso degli elenchi dei nostri soldati caduti prigionieri dei russi nella drammatica ritirata del gennaio 1943.
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Nella biblioteca del convento di San Francesco a Borgo a Mozzano, oggi sede della RSA della Misericordia, esiste un quadro a olio della "MADONNA DEL CUCITO", di autore ignoto, della fine del sec. XVI (vedi foto) donato alla Misericordia, qualche anno fa, dai borghigiani Margherita e Elio Tomei.
Il quadro della "Madonna del cucito" o "del ricamo", come piace chiamarla al Borgo, è stato restaurato da Massimo Bonino di Lucca con un contributo generoso della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Gabriele Brunini - dicembre 2021
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Ho scritto un pò di storia, della grande fabbrica e della mia bellissima esperienza in quella importante realtà.
Il giorno 26 novembre 2019 è morto l'ultimo dei Soci fondatori della Italvetro, il sig. FRANCO BIMBI.
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Pietro Barsanti era nato a Gioviano, dove le sue spoglie furono riportate, con una solenne cerimonia, il 2 giugno del 2003, Festa della Repubblica.
In quella occasione, da Sindaco, curai la stampa di un libro sul giovane caporale, accusato di essere un mazziniano, dal titolo "PIETRO BARSANTI, IL SOGNO DI UN'ITALIA UNITA E REPUBBLICANA".
Per conoscere la storia del caporale Pietro Barsanti
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Erano suoi gli antichi libri della Misericordia di Borgo a Mozzano e le 400 reliquie della chiesa di San Iacopo.....Era membro dell'Accademia Lucchese degli Oscuri.
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Nei giorni della sua malattia avevo scritto un ricordo di un concerto del 1968 a Borgo a Mozzano, che aveva segnato l'inizio della nostra amicizia.
Gabriele Brunini - 27 marzo 2020
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Il giorno 12 agosto 2021 a Calomini, l'amato paese di Luigi Roni, proprio davanti alla sua casa, è stata intitolata al Maestro una piazza. Nella stessa serata si è svolto un bellissimo concerto lirico, nel programma de IL SERCHIO DELLE MUSE 2021 e in quella occasione ho avuto modo di ricordare Luigi a nome della Misericordia di Borgo a Mozzano.
Gabriele Brunini
FINALMENTE TROVATE DELLE FOTO DELLO SBARRAMENTO (DIGA) IN COSTRUZIONE !!! Le trovi su questo sito.
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Sulla facciata del Palazzo Comunale di Borgo a Mozzano c’è una lapide, posta nel decennale della “Liberazione” del nostro paese, che avvenne il 27 settembre 1944.
"IN QUESTA PIAZZA
NEL DECENNALE DELLA LIBERAZIONE
IL POPOLO ESALTA LA PIU' BELLA CONQUISTA
- LA LIBERTA' -
DIO E VOLONTA' DEGLI UOMINI
LA CONSERVINO AI POSTERI
A CONFORTO E MEMORIA DEI SUOI MARTIRI"
27.IX.1954
Anche oggi a quella lapide è stato reso omaggio dal Sindaco e dagli Amministratori, così come iniziai a fare io durante i miei mandati di Sindaco, ormai tanti anni fa.
Ho sempre pensato che quel testo, scritto dagli uomini che avevano vissuto il fascismo, la guerra, i lutti, il passaggio del fronte, volesse essere un “inno alla libertà” ed una autentica espressione di pacificazione. Forse oggi, a 76 anni di distanza, non sarebbe scritta con uguale serenità.
A scriverla furono anche gli uomini che avevano combattuto nella prima guerra mondiale e coloro che avevano fatto parte del CLN locale, perché erano gli amministratori del Comune e i rappresentanti politici di quegli anni. Sindaco era Aldo D'Olivo di Borgo a Mozzano.
Scrissero un testo senza odio e testimoniarono che Borgo a Mozzano voleva ritrovare serenità nella libertà.
Ogni volta che la leggo penso che la nostra è davvero una bella Comunità.
Gabriele Brunini - 25 aprile 2021
Nel 1928 fu costruita la grotta nell'antico altare di pietra dedicato a S. Gregorio.
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La S. Messa solenne inizierà alle 21, seguirà la processione e poi un grande rinfresco per tutti a cura del Comitato Paesano.
Il 13 dicembre a Oneta (paese della mia famiglia) si festeggia S. Lucia.
Un tempo la ricorrenza era considerata la festa più importante del paese, più del Patrono che è S. Ilario. Era il giorno in cui si invitavano i parenti a pranzo, dopo la S. Messa solenne e dal Borgo venivano a piedi per implorare aiuto dalla Santa, protettrice degli occhi e della vista.
Ricordo i pranzi dalla zia Giulia, con il Sindaco Aldo D'Olivo nostro lontano parente.
Oggi i tempi sono profondamente cambiati ed anche le abitudini dei paesi.
Nella chiesa di Oneta è conservata una bella e antica statua in legno.
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Il 17 ottobre 2020, dovendo organizzare un incontro tra le Misericordie della Lucchesia, ho chiesto la possibilità di farlo svolgere in quel luogo e la signora Sarah Hopkins, con generosità, mi ha concesso il luogo. In quel periodo tra l'altro la signora Sarah Hopkins sarà presente a Catureglio con il marito Sir Alex Younger.
Mi è così capitata l'occasione di sviluppare qualche ricordo della mia infanzia e gioventù e di scrivere una breve storia di quel luogo incantato.
Gabriele Brunini - Governatore della Misericordia di Borgo a Mozzano
Ottobre 2020
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The Borgo historian Francesco Maria Pellegrini tells us a little about Catureglio history in his book, published in 1925, entitled "Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell’arte" ("Borgo a Mozzano and Pescaglia in history and art"). The region of Catureglio – writes Pellegrini – lies between the borders of Cune, Oneta and Borgo, and was already an allodial title for the Castracani-Antelminelli.
As early as the 3rd of November 1388, an Antelminelli was selling the assets of that location to a member of the Guinigi family. In 1428, in the church of San Jacopo in Borgo a Mozzano, in the presence of the syndicate of the communities making up the Vicariate of Coreglia, and at the request of Michele Guinigi, a judgement was issued by the biggest syndicate of Lucca. In this judgement, it was declared that the inhabitants of Catureglio were to be exempt from any effective, personal and mixed taxation. These tax exemptions were then renewed several times until that farm remained in the Guinigi family. When in 1430 Paolo Guinigi, Lord of Lucca, lost his power, Villa Catureglio escaped the confiscation of the prince's assets, and some of his descendants took refuge there. These Guinigi often came down from Catureglio to Borgo, where they owned a villa right in the village, on the left going towards the church of San Jacopo, less than 100 metres from the square in front of the present town hall; some of them were councillors of Borgo itself. As princes and citizens of Lucca, they had a lot of influence on this Municipality of Borgo a Mozzano and – as Pellegrini claims – they kept the income from fishing in the river Serchio.
The possession of Catureglio later passed to the important Lucca Mansi family and in 1925 – as Pellegrini writes in his book – it belonged to Mrs Angela Bartelloni, widow of Bendinelli, from Borgo a Mozzano. The historian also writes something rather intriguing: "In a small neighbourhood near the villa there is a portrait of the beautiful and slandered Lucida Mansi". Where on earth could this painting have ended up?!?
Catureglio, with its villa, peasants' houses, stables, barns, huts and metati (drying houses for chestnuts), with the many cultivated lands and the numerous woods, then passed into the property of the surveyor from Borgo Renato Fazzi and, in that period, the degradation of the buildings and land worsened. In many lands, including agricultural ones, coniferous plants were planted which, in addition to being unnatural for those places, went as far as altering the landscape.
Finally, Catureglio was bought, in 1987, by the English Hopkins family who, thanks to the passion and significant investments of Sir Michael Hopkins and his wife Patricia, both architects, have now restored the place to its former glory and beauty. For the management of the complex restoration of the properties and the restoration of the cultivation of the land, the Hopkins were able to make use of the expertise of Richard Hobbs, who moved in the late 1980s to Catureglio from England, with his family, who live nearby and take care of every aspect of the business and the management company. The daughter of the Hopkins family, Sarah, with her husband Sir Alex Younger, also enjoys experiencing life in Catureglio and stays there often.
Gabriele Brunini, October 2020
Chissà dove sarà oggi quel ritratto ?!?
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Però si assiste, talvolta, ad un peggioramento della tenuta dei luoghi, di proprietà privata, dove i cittadini non sono molto attenti. Addirittura c'è un notevole peggioramento rispetto al passato. Ce lo testimoniano tante foto storiche che talvolta pubblico. Vi faccio un esempio che riguarda gli orti sul fiume, lungo l'abitato di Borgo a Mozzano. Ricordo benissimo quando ero bambino che molti avevano l'orto sul fiume, quando il fiume era curato e la vegetazione della spiaggia era controllata, anche per l'economia delle "vetrici" che servivano per fare i canestri. Chi aveva l'orto partiva da casa con gli attrezzi da lavoro e li riportava a casa. Oggi lungo la spiaggia del fiume è tutto un fiorire di baracche che, normalmente, vengono costruite con vecchi feltri di cartiera, lamiere arrugginite e qualche lastra di eternit sfuggita allo smaltimento. Un tempo le baracche non c'erano ed anche questo è facilmente testimoniato da vecchie foto. Ma anche i vari terreni sono invasi da baracche e costruzioni obbrobriose, certamente non inserite nel nostro storico contesto ambientale. Potremmo verificarlo facilmente perfino vicino alle pievi millenarie....
Se vogliamo il bello, se vogliamo il turismo, ognuno faccia la propria parte. Dopo il recente restauro del ponte anche il contesto ambientale di questo monumento va tutelato e curato. Questo è compito di tutti i cittadini e le Amministrazioni pubbliche devono sensibilizzare, vigilare e correggere...
Gabriele Brunini, 28 settembre 2020
I lavori di messa in sicurezza e rifacimento intonaci del monumento a Pio VII, che si trova in località "turchia" (così si chiamava un tempo) a Borgo a Mozzano, sono stati finalmente realizzati dall'Amminsitrazione Comunale. Ora verrà fatta, sicuramente, anche la ripulitura della statua in marmo, dello stemma papale e delle scritte. Così mi è venuta voglia di dare un contributo straordinario al Comune per il rifacimento del naso del Papa, rotto da un mio prozio (fratello di mia nonna mterna Gina Martini) che, quando aveva una decina di anni, tirando un sasso, fece il danno.
Mia nonna, che quando era bambina abitava con i genitori e gli otto fratelli in prossimità di quel monuemnto, mi raccontava l'episodio ogni volta che si transitava davanti allo stesso.
Più o meno il danno fu fatto nel 1896, visto che il prozio, Guglielmo Martini detto "Memi", era nato nel 1886. Con questo gesto ho ricordato la lontana memoria di questo lontano parente, emigrato negli Stati Uniti e morto chissà dove...
POST PRECEDENTI
Il 7 settembe 2016 si è svolta, finalmente, davanti al monumento a Pio VII, costruito nel 1814, la cena per finanziare il restauro del manufatto, da tempo transennato e a rischio crollo.
Mi è sembrato giusto riproporre nell'occasione un mio articolo sull'argomento, scritto nel 2014.
Per un concomitante impegno (un concerto nella chiesa di S. Francesco organizzato da "il Serchio delle Muse") non ho partecipato alla cena, ma mi sono recato dagli organizzatori a dare il mio contributo.
Un plauso agli organizzatori dell'iniziativa...
Gabriele Brunini (8 settembre 2016)
Una recente segnalazione sul degrado di via della Repubblica (già via Regina Margherita di Savoia) a Borgo a Mozzano mi ha spinto a scrivere sul monumento a Pio VII, realizzato dalla famiglia Giorgi nel 1814 per celebrare il ritorno dall'esilio in Francia del Pontefice, che si dice fosse in relazione con quella famiglia borghigiana, oggi estinta, almeno nel cognome.
Il monumento è in condizioni di estremo degrado ed a rischio crollo; nei prossimi giorni segnalerò il problema al nuovo Sindaco, come già ho fatto con il precedente, nel 2013.
Con l'occasione pubblico anche alcune foto sul palazzo e sulla famiglia Giorgi che ho nel mio archivio.
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La "Dogana" di Campo Buriano a Tereglio (Comune di Coreglia) è un palazzo enorme, voluto da Maria Luisa di Borbone come stazione di posta lungo la strada carrozzabile Lucca - Modena, che valicava Foce a Giovo. Ultimata nel 1825, la grande struttura perse via via il suo ruolo, per il progressivo abbandono della strada di valico.
Come recita il cartello posto a descrizione della struttura, quando, nel 1909, a Tereglio fu istituita la Misericordia, la Cassa di Risparmio di Lucca scelse quell'edificio come "colonia alpina per fanciulli gracili, anemici e predisposti alla tubercolosi", accogliendo ogni anno circa 200 ragazzi d'ambo i sessi, in vari turni. Questa importante iniziativa durò fino al 1943. Poi la guerra interruppe questo servizio.
Nel dopoguerra iniziò il lento abbandono della struttura, che l'incuria e i saccheggi hanno ridotto nella situazone di oggi.
Possibile che queste risorse storiche, che potrebbero avere grandi risvolti positivi per il turismo, non abbiano alcun interesse per le istituzioni (Comune, Provincia, Regione).
Alla vigilia delle elezioni comunali di Coreglia e delle elezioni regionali, c'è qualcuno che... batte un colpo ?!?!?!
Gabriele Brunini - 15 settembre 2020
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In apertura dell'incontro ci sono stati gli interventi di saluto del Correttore della Misericordia don Francesco Maccari e del Sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti, a cui ha fatto seguito la presentazione dello storico e scrittore Roberto Guastucci di cui riportiamo il testo integralmente.
Per leggerla basta
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Quest'anno , in tempi di COVID-19, non si sono potute svolgere le consuete celebrazioni, nè si è potuto concludere il restauro della sacra immagine, che la Congregazione della Madonna dei Ferri ha affidato al restauratore Lorenzo Lanciani.
Alle ore 10 di lunedì 20 aprile si è tenuta la S.Messa, trasmessa in diretta da NOI TV, con una ripresa magistralmente fatta da Abramo Rossi.
Auguriamoci che, nel corso dell'anno 2020, si possa inaugurare il restauro dell'antico affresco e si possa tornare a far festa insieme.
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I tamponi eseguiti, che hanno riguardato i 47 ospiti, tutto il personale dipendente e i giovani del servizio civile, come è già stato comunicato dal Sindaco Patrizio Andreuccetti questa mattina, sono risultati tutti negativi.
In tempi così complicati e difficili dobbiamo mantenere sempre alta la tensione e non è mai facile gioire in situazioni così preoccupanti; ma indubbiamente è un risultato che, al momento, ci tranquillizza e premia una attenzione ed un lavoro che è stato portato avanti con determinazione, fin dai primi momenti in cui si è avuto conoscenza e coscienza della gravità del “Coronavirus” che si stava sviluppando e diffondendo. Premia il lavoro di tutto il personale dipendente della Misericordia e l’impegno svolto, in prima persona senza risparmiarsi, dalla Direttrice della struttura che, in questo periodo difficile, ha seguito anche tutte le problematiche sanitarie della Fraternita di Misericordia e non solo della RSA. Devo dire che anche precedentemente al diffondersi di questo “invisibile” COVID-19, nella nostra RSA si è fatta attenta prevenzione anche batteri come il “clostridium difficile” e il “new delhi” che spesso altri hanno sottovalutato nella loro pericolosità; ed anche questo ha contribuito ad una buona esperienza di lavoro.
Gli organi direttivi della Misericordia, fin dal primo momento, hanno deciso di attivare ogni possibile attività migliorativa per la messa in sicurezza degli ospiti e della struttura, che è stata immediatamente chiusa a visitatori e parenti e fornita di tutti i dispositivi di protezione necessari, con significativi interventi economici diretti, che hanno riguardato anche un aumento delle ore lavorative del personale della struttura.
Come Governatore di questa importante “opera assistenziale” che è, nella sua unicità, la nostra Fraternita di Misericordia sono felice di quanto finora abbiamo fatto, con un concorso di solidarietà e generosità di tante persone, imprese e associazioni che, come sempre, ci sono vicine e ci permettono di ottenere questi risultati.
Gabriele Brunini – Governatore Misericordia
Borgo a Mozzano, 14 aprile 2020
Ho chiesto alla Direttrice della RSA, Lorena Mariani, una relazione sul periodo vissuto per tenere in sicurezza la nostra RSA Convento di S. Francesco, sul lavoro che è stato fatto e che dovrà proseguire ancora, non sappiamo per quanto tempo. La pubblichiamo come contributo “storico” di un particolare momento, che forse non pensavamo di vivere.
“E’ innegabile - scrive la Direttrice della RSA - che la paura e la preoccupazione ha accompagnato tutti questi lunghi giorni di gestione della situazione di emergenza, che tuttora prosegue.
Ci vuole coraggio a stare in prima linea, la lucidità è necessaria, ma la consapevolezza di sentirsi in guerra fa nascere emozioni e sensazioni di impotenza mai provate prima.
Nei 47 giorni trascorsi (la prevenzione è iniziata infatti con la data del 27 febbraio) abbiamo scritto ed applicato la storia della gestione di questa grande emergenza sanitaria. Nessuno di noi era preparato a gestire una cosa del genere, ma attraverso le conoscenze possedute, l'intuizione, l'analisi continua e la forte necessità di protezione e sicurezza, nel rispetto della salute e della vita dei nostri ospiti e dei nostri operatori, abbiamo potuto raggiungere questo risultato importante, che oggi abbiamo toccato con mano.
Stiamo tutti bene: ospiti e operatori.
Sia come Direttrice, che come persona, sono fiera ed orgogliosa di quanto e di come abbiamo lavorato, costruendo sicurezza e qualità, senza trascurare la sfera relazionale e il bisogno degli ospiti di sentire vicino attraverso le varie tecnologie i propri familiari.
Questo lavoro non è stato affatto facile; ha visto lo stravolgimento di attività quotidiane, consuetudini, abitudini e protocolli operativi ormai consolidati nel tempo, a favore di quella ricerca di sicurezza e protezione che mirava a "lasciare fuori il virus…".
Come dicevo non è stato facile, ma è stato realizzabile grazie al supporto di un meraviglioso gruppo di lavoro, che si è messo a disposizione in maniera instancabile, offrendo massima collaborazione, che ha reso onore alla nostra “mission”, che da sempre mira a raggiungere il massimo livello di benessere possibile per ogni ospite che ci viene affidato.
Non è mancato il rapporto con i parenti e il coinvolgimento del Comitato dei Familiari che, nella persona del Presidente, riceveva ogni giorno informazioni sullo stato dell'arte della situazione e sugli avanzamenti delle misure di sicurezza messe in atto, o in procinto di partire, a contrasto dell'epidemia.
Vi posso garantire che, se pur con le restrizioni dovute, ai nostri ospiti non è mancato niente: il clima è sereno, il personale si è fatto maggior carico della carenza affettiva dovuta all'allontanamento dei familiari, abbiamo aumentato le ore di assistenza giornaliere per garantire il supporto necessario, anche a livello psicologico, e personalmente ho seguito, quotidianamente, sia lo stato di salute che lo stato psicologico di tutto il gruppo (in totale 98 persone), e nessuno ha manifestato segnali di sofferenza.
Il successo di questo momento è di grande aiuto e supporto e ci stimola a proseguire in questo cammino, con la stessa grinta con la quale abbiamo iniziato; consapevoli che le misure di sicurezza messe in atto sono servite a portare avanti, con ottimi risultati, quella lotta per la vita che, sia da sanitario che da essere umano, sono alla base della mia persona.
Concludo con un forte abbraccio verso la mia squadra: ci unisce un forte sentimento di gruppo che ha trovato, in questa guerra, un meraviglioso modo di esprimersi nell'instancabilità quotidiana, nell'amore dimostrato verso il proprio lavoro.
Nessuno tra di noi si è mai sentito solo.
Grazie!
Lorena Mariani – Direttrice RSA Convento di S. Francesco
Borgo a Mozzano, 14 aprile 2020
Nella peste del 1630 la gente del Borgo si rivolse con fede al SS.Crocifisso e lo ringraziò solennemente per lo scampato pericolo delle nostre comunità.
Quanti oggi pregano di fronte alle odierne epidemie?
Qunati si rivolgono oggi al SS.Crocifisso, sempre invocato come protettore del Borgo?
Potrebbe essere un dibattito interessante...
(L'immagine del SS.Crocifisso, del secolo XV, si trova oggi nella chiesa di S.iacopo).
Gabriele Brunini - 26 febbraio 2020, giorno delle ceneri
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Già nel precedente sabato (14 marzo) l'Arcivescovo aveva officiato la Messa nel Convento delle Clarisse. Anche in questa occasione la Messa sarà trasmessa dall'emittente televisiva NOITV.
Di sicuro sarà una grande gioia per le suore del Regina Carmeli, che sono tutte socie della Misericordia di Borgo a Mozzano.
Quel monastero, fino al 1947, fu a Borgo a Mozzano, con il nome di "Monastero di S.Teresa".
Le ultime suore borghigiane che hanno vissuto al Regina Carmeli, e che ho personalmente conosciuto, sono state Suor Ancilla (al secolo Dora Motroni) e Suor Maria Gemma (al secolo Maria Palagi).
Leggi di più sul Monastero delle Carmelitane Scalze, clicca qui
Fu infatti il 14 marzo 1897 che si tenne il “Congresso Preparatorio” per la fondazione della nostra Confraternita. Come ogni anno avremmo celebrato l’anniversario nella Santa Messa, incontrando volontari e soci, facendo la “festa di compleanno”.
Nella tristezza del momento, ci rivolgiamo al nostro Santo Patrono, il Crocifisso miracoloso che tante volte ha salvato dalle tribolazioni le nostre comunità ed ha sempre protetto ed aiutato la nostra Confraternita: lo preghiamo perché anche in questa occasione ci protegga tutti.
La festa la faremo il 3 maggio, per la FESTA DELLA SANTA CROCE, quando ci auguriamo tutti che questo momento triste e preoccupante sia finito.
E’ un sabato e sarà bello stare tutti insieme per ringraziare il nostro Santo Patrono.
Oggi alle ore 17 ascolteremo la S. Messa che il nostro Arcivescovo Paolo celebrerà nel convento delle Clarisse di Lucca, consorelle della nostra Misericordia. La Messa sarà trasmessa da NOI TV sul canale 10 o 510.
La Venerabile Confraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano è stata fondata, nella sacrestia della Chiesa di S. Jacopo, il 14 Marzo del 1897, per volontà unanime dei componenti i “comitati cattolici” delle Parrocchie di San Jacopo e di San Rocco di Borgo a Mozzano e di quella di San Giovanni Battista di Cerreto. La finalità principale della costituenda Confraternita, alla cui nascita si arrivava, come espressamente recita il verbale, “dopo lo sforzo di ben trent’anni d’inutili tentativi”, (frase sulla quale sarebbe bello poter indagare), riguardava principalmente “l’assistenza ed il trasporto allo Spedale dei poveri infermi”. La riunione fu presieduta dal Proposto di San Jacopo, il Sacerdote Pompilio Politi e vide la presenza “di n. 62 individui”.
Gabriele Brunini - sabato 14 marzo 2020
SABATO 14 MARZO 2020, ALLE ORE 17, L'ARCIVESCOVO DI LUCCA PAOLO GIULIETTI, NON POTENDOSI CELEBRARE MESSE IN NESSUNA CHIESA, CELEBRERA' UNA SANTA MESSA DAL CONVENTO DELLE CLARISSE DI MONTE SAN QUIRICO (LUCCA), CHE SARA' TRASMESSA DALL'EMITTENTE TELEVISIVA NOI TV.
E' davvero una bella iniziativa, che unirà i fedeli ad una comunità francescana che prega costantemente per tutti noi.
Personalmente e come Governatore della Misericordia di Borgo a Mozzano mi sento legato alla "comunità di preghiera" delle Clarisse, così come a quella delle Carmelitane Scalze del "Regina Carmeli", altro convento di clausura che si trova anch'esso a Monte San Quirico. Le Carmelitane, fino al 1947 ebbero il loro convento a Borgo a Mozzano.
Sia le Suore Clarisse del "San Micheletto" che le Carmelitane Scalze del "Regina Carmeli" sono socie della Misericordia di Borgo a Mozzano.
Il Monastero delle Clarisse di San Micheletto è una comunità di Sorelle Clarisse che, sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi, cerca di vivere “il santo Vangelo del Signore Gesù” nella forma del ritiro claustrale.Vivono a Monte San Quirico, Lucca, dal 1973, anno in cui la comunità si trasferì dal primitivo complesso monastico ubicato entro le mura della città. Qui il Monastero ebbe origine nel 1435 mentre la Chiesa annessa risaliva al lontano 721: il nome di San Micheletto deriva dall’uso invalso nel popolo lucchese di distinguere la piccola chiesa del Monastero da quella monumentale di San Michele in Foro.La scansione della giornata delle Clarisse, orientata a coniugare ascolto della Parola, preghiera e lavoro, è vissuta, dalle figlie di santa Chiara, nella norma di "altissima povertà e santa unità". Santa Chiara ha indicato principalmente due vie: povertà e fraternità. Non sono vie parallele ma sentieri che si intrecciano per condurre alla medesima meta.
Gabriele Brunini - 13 marzo 2020MONS. CESARE NOSIGLIA:
«Dio Onnipotente ed Eterno,
dal quale tutto l’universo riceve l’energia, l’esistenza e la vita,
noi veniamo a te per invocare la tua misericordia, poiché oggi sperimentiamo ancora la fragilità della condizione umana nella esperienza di una nuova epidemia virale.
Noi crediamo che sei tu a guidare il corso della storia dell’uomo e che il tuo amore può cambiare in meglio il nostro destino, qualunque sia la nostra umana condizione.
Per questo, affidiamo a te gli ammalati e le loro famiglie:
per il mistero pasquale del tuo Figlio dona salvezza e sollievo al loro corpo e al loro spirito.
Aiuta ciascun membro della società a svolgere il proprio compito, rafforzando lo spirito di reciproca solidarietà.
Sostieni i medici e gli operatori sanitari, gli educatori e gli operatori sociali nel compimento del loro servizio.
Tu che sei conforto nella fatica e sostegno nella debolezza,
per l’intercessione della beata Vergine Maria e di tutti i santi medici e guaritori, allontana da noi ogni male.
Liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo affinché possiamo ritornare sereni alle nostre consuete occupazioni e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato.
In te noi confidiamo e a te innalziamo la nostra supplica,
per Cristo nostro Signore. Amen»
Pubblicata da Gabriele Brunini il 5 marzo 2020
La peste arriva in Italia con le truppe alemanne. Inizialmente nessuno la prende sul serio. C'è chi minimizza, chi deride le preoccupazioni dei pochi che si accorgono che il problema è più serio di quel che si crede. Vengono adottate misure, che però sono insufficienti e arrivano troppo tardi. Il contagio dilaga, dapprima in Lombardia e poi in tutta la penisola. C'è anche un dottor Burioni ante litteram, che cerca di mettere in guardia le istituzioni, ma invano (questi era il "protofisico Lodovico Settalla").
Qualche anno fa, scrivendo il libro "IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DEL BORGO" dedicai un capitolo a quella pestilenza che, colpendo molte parti d'Italia, colpì anche la nostra terra e la Lucchesia, con un gran numero di morti.
Me ne occupai perchè, secondo i resoconti storici del tempo, molte comunità furono risparmiate dal morbo e dai lutti grazie all'intercessione di Santi protettori, che Borgo a Mozzano identificò nell'antico Crocifisso, custodito nel suo oratorio nella parte sud del paese; che divenne poi a metà dell'ottocento la grande chiesa accanto alla sede storica della Misericordia,oggi chiusa a causa della scossa di terremoto del 2013. Il Crocifisso miracoloso è custodito oggi nella chiesa di S. iacopo, in un altare del lato dx entrando, tra la porta della canonica e il grande ciborio dorato che si trova a destra dell'altar maggiore.
Gabriele Brunini
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I due giovani, che durante il ventennio furono appellati come "martiri di Valdottavo" erano i lucchesi GINO GIANNINI e NELLO DEGLI INNOCENTI.
La foto che i giornali hanno pubblicato, è stata ripresa da un articolo di questo mio sito, che ho scritto un pò di tempo fa, proprio su quei fatti che, come molti altri, sono oggetto di controverse interpretazioni, a secondo dei momenti storici e delle appartenenze politiche.
La foto mi fu data dall'amico Carlo Radini, a cui poi restituì l'originale, ed è, al momento, l'unica in circolazione, che conosco, di quel monumento.
Ho approfondito il più possibile la dinamica di quei fatti, che metto a disposizione di chi avrà la pazienza di leggere...
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Gabriele Brunini - 9 febbraio 2020
Le notizie di stampa riguardanti le indagini sulla Congregazione dei Discepoli dell’Annunciazione, ha portato alla ribalta anche l’Eremo di Calomini, nel Comune di Fabbriche di Vergemoli, che la stessa Congregazione aveva in gestione. Di fronte a possibili comportamenti negativi che, di sicuro, turbano l’opinione pubblica, sull’agomento è intervenuto anche il Governatore della Misericordia di Borgo a Mozzano che ha espresso alcune considerazioni. Il Governatore Gabriele Brunini, oltrechè l’importante realtà borghigiana, guida anche la Sezione della Misericordia della Val di Turrite, che opera quindi sul territorio comunale dove si trova il Santuario di Calomini.
“Mi dispiace – scrive Brunini in un comunicato - che l’antico Eremo di Calomini, dedicato alla Madonna dei Martiri, le cui origini risalgono all'XI secolo, uno dei luoghi di Fede e di storia più significativi del nostro territorio, così caro alla religiosità popolare, sia stato portato agli onori della cronaca per fatti assai tristi e gravi, che sarà compito della giustizia e della Chiesa verificare. Credo che, da subito, tutti debbano agire per superare il triste momento e far tornare il Santuario, così caro a generazioni di fedeli che, per secoli, ne hanno fatto meta di pellegrinaggi, un centro pastorale e di accoglienza. Questo era anche il senso del grande progetto di ristrutturazione che l’Archidiocesi di Lucca e gli Enti preposti hanno attuato negli anni 2015-2017, facendo affluire rilevanti finanziamenti, sia della CEI che di Fondi europei o altri, per importi che superano abbondantemente i 600mila euro. L’inaugurazione dei lavori di restauro, seguiti dall’architetto Tiziana Tonini, avvennero il 30 settembre 2017 alla presenza del Sindaco Giannini, dell’Arcivescovo Castellani, del Presidente del Consiglio Regionale Giani. L’affidamento del servizio religioso ad una Congregazione che veniva da fuori e non aveva legami con la storia e la tradizione di quel luogo di fede, aveva sminuito, a mio avviso, l’importanza del Santuario, privato anche di strutture di accoglienza e ristoro che sono utili, se non indispensabili, per incrementare le presenze e i pellegrinaggi. I finanziamenti affluiti per la ristrutturazione erano destinati proprio a dare una nuova e migliore fruibilità al Santuario, al convento e alla foresteria, oltre a mettere in sicurezza la parete rocciosa. Cosa che non si è riscontrata in questi anni, visto che i religiosi della Congregazione ne avevano l’uso esclusivo e riservato. La Valle del Serchio ha bisogno che tutte le energie siano destinate agli scopi per cui sono state stanziate. Nel novembre 2017, con la Sezione di Misericordia della Val di Turrite, abbiamo organizzato un pellegrinaggio al Santuario senza poter usufruire delle strutture comunicatarie esistenti e assolutamente inutilizzate, poste solo nella disponibilità dei due o tre religiosi presenti. Nel 2019 abbiamo collaborato alla realizzazione di un bellissimo concerto nell’antica chiesa dedicata alla Madonna, organizzato nel progetto “Serchio delle Muse”, senza trovare, anche in questa occasione, le collaborazioni che l’evento meritava. Ora, con l’insediamento del nuovo Arcivescovo e i fatti tristi di cronaca a cui assistiamo, mi auguro che ci sia una positiva ripartenza nell’impegno comune di tutti i soggetti interessati, con una cura attenzione particolare alle funzioni religiose fin dalla prossima domenica. Di sicuro anche l’Amministrazione Comunale di Fabbriche di Vergemoli farà quanto in suo potere per valorizzare e promuovere le bellezze e la storia del “Santuario dell’Eremita”, che era lo scopo dei finanziamenti ottenuti. Anche la nostra Sezione di Misericordia della Val di Turrite è pronta a dare tutta la possibile collaborazione. Quando ci sono delle negatività – conclude il Governatore Brunini - ci dobbiamo impegnare a mettere subito in campo delle buone positività".
www.gabrielebrunini.it
Ma nei nostri brevi incontri, e nelle battute di caccia di qualche anno fa nelle colline intorno a Volterra, abbiamo condiviso tante cose e potevamo parlare, insieme, di storia e politica, e di una esperienza che conoscevamo bene e avevamo condiviso nel Movimento Sociale Italiano, negli anni avventurosi, che venivano chiamati anche "anni di piombo".
Potevamo parlare, come abbiamo fatto anche negli ultimissimi incontri, prima della morte, di Beppe Niccolai, il deputato pisano del MSI che, entrambi, avevamo conosciuto; Cesare molto meglio di me.
E' morto giovedì 19 dicembre 2019, al mattino presto, dopo una breve malattia che non gli ha lasciato scampo, all'età di 83 anni.
Ha voluto andarsene custodendo nella cassa due simboli che, per Lui, rappresentavano la storia della sua vita: una bandiera tricolore e una camicia nera.
Nel "ricordino" per la morte del padre (che si chiamava Alfonso), Cesare aveva fatto scrivere una frase del poeta toscano Giuseppe Giusti, che io avrei scritto anche per Cesare stesso:
"E buon per me, se la mia vita intera
mi frutterà di meritare un sasso
che porti scritto: “non mutò bandiera”.
Ci tenevo a fare questo ricordo, un pò riservato, per l'amico Cesare Dani, di Ponte a Moriano, che ora riposa, insieme ai suoi genitori, nel cimitero di S.Croce sull'Arno. Sono le mie condoglianze, sentite e sincere, alla sua famiglia.
Gabriele Brunini - 21 dicembre 2019
Stanotte in molti hanno sentito, anche da noi, la scossa di terremoto del Mugello...
E mi è venuto in mente il "cronista" del XVIII secolo della famiglia Santini che, nelle "Cronache di Cerreto di Sotto" ricorda le numerose scosse di terremoto che si sentirono a Borgo a Mozzano nel 1746.
“Questo castigo- scrive il cronista - principiò nella vigilia di S. Paolino (che ricorre il 12 luglio) alle ore 20, e si continuò a sentire si nella notte che nel giorno per circa quasi due mesi”. Durante questo lungo periodo di scosse, “di piccolo moto” e “gagliarde” , fu posto nella piazza del Mercato un tamburo con sopra un bicchiere pieno d’acqua, usando questo strumento come un molto artigianale sismografo.
Testo pubblicato sulla mia pagina Facebook il 9 dicembre 2019
Gabriele Brunini
Era nata a Isernia nel 1923.
Leggi un mio ricordo di questa carissima suora....
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Sul punto più alto dei monti della Brancoleria, attorno al 1900, si decise di costruire una grande croce di pietra ben visibile da molte zone. Anche per le popolazioni di Borgo a Mozzano e del circondario, oltrechè della Valle di Ottavo e dei paesi della Valpedogna, quel simbolo di fede è molto familiare...
Oggi il luogo, affievolita la fede della gente, è un pò in abbandono ed ha bisogno di interventi di manutenzione e valorizzazione.
Clicca qui per conoscere la storia della croce di Brancoli
Si tratta di Fra Santosh Ekka ofm, sacerdote indiano che studia al Collegio Antonianum di Roma e che, su invito di fra Fortunato Iozzelli ofm, insegnante dell'Antonianum, è venuto a Borgo a Mozzano.
Ci ha fatto davvero tanto piacere averlo con noi e speriamo che porti un buon ricordo di questi giorni passati presso il Centro Anziani della Misericordia.
2 agosto 2019 - Gabriele Brunini
Come Sindaco mi sembrò opportuno approfittare di questa occasione per dare una visione panoramica di quelle risorse che, in maniera davvero significativa e rilevante, sono presenti anche sul territorio comunale di Borgo a Mozzano.
Nel 1998 affidai, pertanto, un incarico a due studentesse universitarie, neo-laureate, del nostro territorio, la dottoressa PAOLA CARRETTA di Borgo a Mozzano e la dottoressa GENNY BARTOLOMEI di Valdottavo, che in breve tempo riuscirono a dare alle stampe una pubblicazione, interessante ed innnovativa, composta di una carta del territorio comunale, in formato A/3, e da 19 schede descrittive di altrettante "emergenze storiche" che, secondo le autrici, si trovavano sul percorso della via Clodia, l'antica strada romana sulla destra del fiume Serchio, che penetrava nel territorio comunale di Borgo a Mozzano dopo aver toccato la località di Sesto di Moriano. Nella pagina introduttiva della ricerca, le autrici scrivono che taluni storici considerano quella strada una derivazione della via Cassia. La carta del territorio e le 19 schede, oltre ad una pagina introduttiva e ad una pagina delle "fonti consultate" sono contenute in un grazioso raccoglitore.
Il lavoro delle giovani studiose Carretta e .... ha come titolo "LA VIA CLODIA NEL TERRITORIO DI BORGO A MOZZANO".
Nello specifico le 19 schede riguardano:
1) IL PONTE DI RIVANGAIO - 2) LA CHIESA DI S. LORENZO DI DOMAZZANO - 3) LA CHIESA DI S. DONATO - 4) IL PONTE SULLA CELETRA - 5) L'OSPEDALE DI S. MARTINO IN GREPPO - 6) LA CHIESA DI S. MARTINO - 7) IL PONTE SUL PEDOGNA - 8) LA PIEVE DI S. MARIA ASSUNTA - 9) LA TORRE DELAL CONTESSA MATILDE A DIECIMO - 10) L'OSPEDALE DI S. ANDREA (SUL COLLE DI PASTINO) - 11) LE ROVINE DEL CASTELLO DI DIECIMO - 12) IL PONTE SUL RIO DI ONETA A BORGO A MOZZANO - 13) LA PIEVE DI MOZZANO (PIEVE A SOLAZZO) - 14) LE ROVINE DELLA ROCCA DI MOZZANO - 15) IL ROMITORIO DI S. CRISTINA DI ONETA - 16) IL PONTE SUL SALITA - 17) GIOVIANO - 18) S. ROMANO - 19) MOTRONE.
Riguardando il lavoro svolto diversi anni fa, che si conferma in tutta la sua attualità, mi è sembrato opportuno riportarlo all'attenzione dell'Amminsitrazione Comunale, della Pro Loco, dell'Istituto Storico e dei cittadini. Potrebbe essere anche una pubblicazione da distribuire nelle scuole, con un costo sicuramente sopportabile per le casse comunali. Spero di trovare le sensibilità giuste.
Gabriele Brunini - giugno 2019
Don Massimo Lombardi, missionario da oltre 40 anni in una delle parti più povere del Brasile, la città di Rio Branco nello Stato dell'Acre, festeggia il suo 50° anniversario di sacerdozio e lo festeggia, proprio nella sua chiesa di San Iacopo di Borgo a Mozzano, dove ha mosso i primi passi nella fede cristiana, prima con il Proposto don Alberto Santucci e poi con don Emilio Petretti.
Don Massimo Lombardi è nato al Borgo il 4 giugno 1945 ed è stato ordinato sacerdote dall'Arcivescovo di Lucca Mons. Enrico Bartoletti il 28 giugno 1969 e dopo appena cinque anni di servizio in Diocesi ha scelto di essere missionario in una terra difficile come il nord del Brasile.
Don Massimo ha celebrato il suo 50° con una solenne messa nella chiesa di S. Iacopo, domenica 16 giugno 2019, a cui ha fatto seguito un pranzo con tutta la comunità, come da suo espresso desiderio, nel giardino del convento di San Francesco, come già era avvenuto per la festa dei 25 anni di sacerdozio.
Gabriele Brunini - 16 giugno 2019
Come figlio di un alpino della Divisione Cuneense, Battaglione Saluzzo, reduce della Russia, fu per me una grande soddisfazione sfilare a Trieste, alla 77a Adunata, in testa alla Sezione Lucca-Pisa -Livorno, indossando il cappello di mio padre e la fascia di Sindaco della mia comunità.
AUGURI A TUTTI GLI ALPINI, in particolare ai Gruppi di BORGO A MOZZANO, VALDOTTAVO e TREVIOLO !!!
Non conta il valore venale degli oggetti; ma conta che questi sono testimonianze della nostra storia, della nostra cultura, della nostra fede.
Ora rimangono da chiarire e sanzionare le responsabilità degli autori del furto e della ricettazione.
Gabriele Brunini - sabato 30 marzo 2019
Vedi, cliccando su immagini, il comunicato dei Carabinieri.
Le due grandi statue, attribuite allo scultore e ceramista Giovanni della Robbia (1469 – 1529), erano conservate nell'altare attualmente dedicato alla Madonna del Rosario, ma attorno agli anni '20 del '900 furono poste su due piedistalli sopra l'ingresso della sacrestia della chiesa.
Le statue, secondo quanto scrive Francesco Maria Pellegrini a pag. 48 del suo libro "Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell'arte", Lucca - Tipografia Editrice G. Giusti - 1925, dovrebbero essere state commissionate a Giovanni della Robbia dalla compagnia della SS. Annunziata, esistente al Borgo nel XVI secolo.
Gabriele Brunini
Un prezioso studio di Cristiana Dani ci aiuta a capire la storia della ferrovia Lucca-Aulla, "Una ferrovia lunga cent'anni".
Leggi di più su SPIGOLANDO TRA STORIA E RICORDI PERSONALI, clicca qui
L'ARCHIVIO STORICO DEL CONVENTO DI SAN FRANCESCO IN BORGO A MOZZANO,
Inventario (1524-1981).
Alla discussione della tesi, di cui era Relatrice la Professoressa LAURA GIAMBASTIANI, hanno partecipato, come correlatori, fra Mario Panconi ofm e Gabriele Brunini.
Ecco il testo dell'intervento di Gabriele Brunini:
Per la Misericordia e per la comunità di Borgo a Mozzano è stata una bella notizia e una soddisfazione conoscere che un giovane studente dell’Università di Firenze – del Corso di laurea in Scienze Archivistiche - aveva deciso di scrivere la propria tesi incentrandola sull’Archivio Storico del Convento di San Francesco di Borgo a Mozzano; presentando un inventario di documenti, conservati a Firenze dalla Provincia Toscana dei Frati Minori, che riguardano il periodo 1524 – 1981, data ufficiale della chiusura del convento e dell’affidamento dello stesso alla Confraternita della Misericordia di Borgo a Mozzano, di cui in quell’anno, come all’attualità, ero e sono il Governatore.
L’affetto che la comunità di Borgo a Mozzano ha sempre avuto per il suo convento francescano, come giustamente il Pirronitto ha evidenziato nella sua tesi, ha permesso, nel corso del tempo e dei secoli difficili della nostra storia, di superare positivamente perfino le “soppressioni”; sia quelle “Napoleoniche” del 1806, che quelle decise dal neo-stato unitario con le leggi promulgate nel 1866 e nel 1867, che il Candidato, nella sua tesi, definisce “leggi eversive” e di forte sapore anticlericale.
Anche al momento della chiusura del convento, presa dalla Provincia Toscana dei frati Minori nel 1981, costretta dai tempi ad affrontare, come scrive il Candidato Pirronitto, l’inevitabile “questione del ridimensionamento” di un “numero elevato di conventi” sparsi per la Toscana, a Borgo a Mozzano si trova una soluzione originale, adeguata e innovativa: la locale Misericordia presenta alla Provincia dei frati minori un “progetto ideale” e un progetto di riordino funzionale dell’immobile per trasformarlo in un “centro di accoglienza per gli anziani”, a servizio della comunità borghigiana e di quelle del circondario che, nei secoli, avevano sempre avuto forti legami con quel convento, in particolare tramite i gruppi maschili e femminili del Terz’ordine francescano, fiorente soprattutto nei secoli XVII e XVIII.
La concessione in comodato gratuito dell’immobile alla Misericordia avviene nei primi mesi del 1981, anche se il contratto di comodato, tra il Governatore della Misericordia e l’Economo della “Provincia Toscana di S. Francesco Stimmatizzato” dei frati minori sarà sottoscritto solo il 30 novembre dello stesso anno.
L’apertura della struttura per gli anziani, dopo una poderosa ristrutturazione e un significativo adeguamento funzionale del convento alla nuova destinazione viene fatta il 23 gennaio 1983. In quel giorno, all’ingresso del convento viene scoperta una lapide su cui è incisa la frase: “In questo antico convento continui, con la nuova iniziativa, ad adoperarsi la carità e la solidarietà verso il prossimo che nell’ispirazione di San Francesco trova una grande guida”.
La concessione in comodato gratuito dell’immobile per alcuni decenni e la successiva generosa donazione alla Misericordia, avvenuta nel 2006, ha permesso di continuare, nel convento, oltre allo svolgimento delle importanti e significative opere assistenziali dell’Associazione, la prosecuzione delle funzioni religiose, in collaborazione con le Parrocchie del paese e con la presenza, quando possibile, di religiosi francescani che, nel convento, continuano ad avere a disposizione locali per il soggiorno. La stessa Misericordia, infatti, fin dall’acquisizione dell’immobile ha sempre ritenuto una propria “mission” il mantenimento e la valorizzazione della presenza e della tradizione francescana a Borgo a Mozzano, che era andata avanti per oltre 460 anni (dal 1514 al 1981).
Dopo 38 anni da quel 5 febbraio 1981, data in cui il Ministro Provinciale dei frati minori della Toscana, fra Angelo Stellini ofm, condivise il progetto della Misericordia, la collaborazione tra la stessa Associazione e l’Ordine Francescano continua e, semmai, si rafforza. A ciò contribuisce anche il lavoro svolto dal “Centro di cultura e spiritualità francescana”, che ha sede nella biblioteca del convento borghigiano e che è, a tutti gli effetti, uno dei gruppi di impegno della Misericordia stessa.
La Confraternita della Misericordia ha dedicato al suo convento e alla sua storia, in questi anni, diverse pubblicazioni, tra cui: IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DEL BORGO, di Gabriele Brunini – Maria Pacini Fazzi Editore – Borgo a Mozzano, novembre 2013; A SUA IMMAGINE, La vita di San Francesco negli affreschi del convento di Borgo a Mozzano, di Christopher Stace – Maria Pacini Fazzi Editore – Borgo a Mozzano, giugno 2016; IL BELLO CI FA BUONI, Il Convento di San Francesco del Borgo, di Augusto Biagioni e Alberto Silvestri – Edizioni Labirinto dell’Immagine.
Anche l’attenzione che la Misericordia dedica alla tesi che si discute oggi in questa Università, e quella che un altro studente ha presentato, qualche mese fa, alla “Sapienza” di Roma, incentrata sui documenti d’archivio rimasti nel convento del Borgo, testimonia l’importanza che attribuiamo agli archivi e alla storia che, di sicuro, l’inventario di Pirronnitto ci aiuterà a conoscere meglio.
La peculiarità della tesi del giovane studente è stata quella di ripercorrere i vari passaggi che il convento di Borgo a Mozzano, geograficamente collocato nella Repubblica Lucchese, stato “straniero” rispetto alla Toscana granducale, ha fatto nei secoli. Costruito dai frati dell’”Osservanza” passò quasi subito ai “Riformati della più stretta osservanza”; ed appartenne, nel tempo, alla Provincia delle Sacre Stimmate, a quella di S. Bonaventura, fino alla Provincia Lucchese di S. Giuseppe e poi a quella di San Francesco Stimmatizzato, con passaggi anche tra diverse “Custodie”. La complessità di questa storia e la diaspora della documentazione esistente non ha impedito al Pirronitto di trovare la chiave di lettura giusta, e di presentare un “inventario” di tutta la documentazione esistente, in maniera più organica rispetto al passato.
Il “capolavoro” del giovane studente è, a mio avviso, il ritrovamento del “documento relativo al convento con datazione più antica”, e cioè la “pergamena con l’autorizzazione pontificia alla sua erezione canonica”: la “bolla” di Papa Clemente VII indirizzata alla comunità di Borgo a Mozzano.
Il documento, che si credeva perso, come evidenzia il Candidato, era stato estrapolato , durante un intervento di riordino dell’archivio provinciale dei frati minori eseguito da fra Giovanni Maria Montano, tra il 1946 e il 1966, dalla collocazione originale e inserito nel fondo “Diplomatico Generale della Provincia”, dov’è tuttora custodito. Il Pirronitto ce la descrive come ”una bolla pergamenacea plumbea pendente, di mm. 502x310, che non vedo l’ora di vedere e, ove possibile, riprodurre ed esporre nel nostro amato convento di Borgo a Mozzano.
Il giovane studente non solo ha ritrovato il prezioso documento, ma è riuscito a chiarire l’aspetto della datazione dello stesso. La data convenzionale del 1 febbraio 1523, che in tanti testi è riportata come fondazione del convento, non poteva essere reale, se la data di elezione al soglio pontificio di Papa Clemente VII viene fatta risalire al 19 novembre 1523. E così, “dopo una lettura molto scrupolosa nonché difficoltosa del testo vergato sulla pergamena”, il Pironnitto evince che “l’erronea indicazione della data è derivata dallo stile cronologico con la quale è stata letta”. Lo stesso Pirronitto scrive che “nello Stato lucchese, dal 1510, per la datazione degli atti ufficiali è usato il calendario in stile moderno, che stabilisce l’inizio dell’anno solare al primo gennaio, mentre a Roma, in forza delle disposizioni del 1445 di papa Eugenio IV, per le bolle è obbligatorio l’uso dello stile fiorentino dell’incarnazione che ritarda l’inizio dell’anno al 25 marzo”. E così, secondo lo studente, traducendo la data secondo il calendario moderno, la data della Bolla papale va letta come 1 febbraio 1524, e non 1523, rendendola inclusa nel primo anno del pontificato di Clemente VII. Per il candidato quella data è l’anno di fondazione giuridica del convento.
Infine, grazie al lavoro del candidato Ignazio Pirronitto, ho avuto modo di conoscere l’inventario dettagliato delle tante carte del convento borghigiano che sono anche nei vari archivi provinciali, quali:
Archivio della PROVINCIA DELLE SACRE STIMMATE (periodo 1598 -1775
Archivio della PROVINCIA DI SAN GIUSEPPE (periodo 1789 – 1914)
Archivio della PROVINCIA DI SAN BONAVENTURA (periodo 1570, 1914 – 1946).
Grazie al candidato per l’ottimo lavoro e per l’opportunità che offre di approfondire ulteriormente la storia del nostro convento di San Francesco, oggi proprietà della Confraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano.
Firenze, 20 febbraio 2019
Gabriele Brunini
Il dettagliato racconto del passaggio di Benito Mussolini da Borgo a Mozzano ce lo fornisce il Rettore della Parrocchia di S. Rocco, don Agostino Farnocchia, sul suo bollettino "SPRAZZI DI LUCE" del giugno 1930.
Ringrazio la famiglia Lotti di Borgo a Mozzano per la foto.
Leggi il resoconto del passaggio del Duce
(9 luglio 1929 - 17 dicembre 1993)
Per trentadue anni fu Rettore della Parrocchia di S. Rocco di Borgo a Mozzano e per quindici fu anche Parroco di Oneta.
Fu il Sacerdote della mia gioventù, che celebrò il mio matrimonio e i battesimi delle mie figlie; che aiutò il Gruppo Donatori di Sangue "Fratres" a nascere e la Misericordia a rinascere.
Fu una carissima persona e un grande amico.
Gabriele Brunini 17 dicembre 2018
In questi giorni, casualmente, ho incontrato, proprio a Oneta, due giovani brasiliani, provenienti da Jacarei (citta dello Stato di San Paolo), che cercavano i loro possibili parenti. Il loro nonno, Alberto Lippi era partito da Oneta nei primi anni del xx secolo per il grande paese del Sudamerica. Ormai a Oneta non vive più nessuno della famiglia Lippi. Dopo una visita al cimitero del paese, dove i due giovani hanno reso omaggio alle tombe del nonno e dei bisnonni, gli ho chiesto notizie di Ernani, il soldato brasiliano su cui aveva indagato Marcello Martini; e ho scoperto che era un loro zio. Le notizie che gli ho fornito e la stampa del post che Martini aveva messo su Facebook gli hanno fatto molto piacere e, in poche ore, dal Brasile mi sono piovute molte richieste di amicizia di componenti della famiglia Lippi, che mi hanno mandato anche foto del soldato Ernani Lippi, tra cui quella che pubblico in questa pagina.
Insieme alla conoscenza delle proprie radici, i due giovani fratelli Lippi, Renan e Wilian, hanno ripercorso anche la storia, che non conoscevano, del loro zio.
Ma ecco il testo pubblicato da Marcello Martini:
Era il 29 settembre 1944 quando i soldati della FEB (la Forza di Spedizione Brasiliana inquadrata nella V° Armata Americana) entrarono in Borgo a Mozzano tallonando i tedeschi in ritirata. Erano giovani provenienti dal caldo clima del Brasile venuti in Italia per lottare tra la neve ed il gelo dei nostri monti per riportare la pace e la fratellanza tra i popoli. Chi li vide ricordava che era una mattina piovosa e loro arrivarono da Diecimo marciando in fila indiana ai due lati della Ludovica avvolti nei loro mantelli impermeabili imbracciando il fucile. Uno di quei soldati si chiamava Ernani Lippi nato da Alberto e Rosina Lippi di Oneta, emigrati in Brasile agli inizi del 1900. Divennero proprietari di una grande fazenda dove coltivavano riso e fecero fortuna. Ernani, fu inquadrato nel VI° reggimento della FEB con matricola n. 2g-113647, arrivò in Italia il 16/07/1944 e partecipò a tutta la campagna dei brasiliani in Italia. Arrivato a Borgo a Mozzano, la prima cosa che fece fu di andare ad Oneta a trovare i suoi parenti, di cui aveva sentito parlare dai genitori, che gli fecero grande festa come ricorda la cugina di secondo grado Maria Grazia Micheli tuttora residente ad Oneta. Poi continuò la sua avventura in Italia con la FEB e rientrò in Brasile il 18/07/1945. Aveva diversi fratelli, alcuni tornati ad Oneta negli anni 80, Ernani dopo l’episodio bellico non è più tornato. Il padre Alberto ritornò nel 1957 ad Oneta, morì proprio qui di infarto e riposa nel cimitero del paese. I nipoti risiedono a Jacarei, stato di S. Paolo ed ogni tanto qualche discendente arriva ad Oneta dal Brasile per vedere la terra di origine dei loro avi.
leggi spigolando tra storia e ricordi personali
Ho deciso di pubblicarle anche su questo sito, in modo che ne rimanga traccia nel WEB.
Buona vista a tutti !!!!
Gabriele Brunini 12 novembre 2018
CENTO ANNI DALLA VITTORIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, la guerra dei nostri nonni.
Fu anche la guerra dei miei nonni: Roberto Brunini, classe 1880 (alpino) e Attilio Fini classe 1890 (fante).
Un 'occasione per ricordarli...
Gabriele Brunini 4 novembre 2018
Nelle immagini della pagina le foto dei nonni.
L'ASFODELO...QUEL FIORE SCONOSCIUTO, NUTRIMENTO DEI DEFUNTI, CHE E' CITATO IN UNA TRISTE POESIA DI COMMIATO NEL CIMITERO DI ONETA.
Clicca qui per saperne di più
ANTONIO BARONI
ALDO D'OLIVO
PALMA D'OLIVO
e sono visionabili dai musicisti interessati....
leggi su commenti
La domenica 1 luglio 2018 Ilaria Brunini ha accompagnato all'organo i canti della S. Messa delle ore 10,45.
Clicca qui per leggere una breve storia dell'importante strumento
Ho iniziato a raccogliere immagini a Ferragosto 2014
Ultimo aggiornamento: 21 gennaio 2016
Un suo ricordo su spigolando tra storia e ricordi personali
Questo testimonia che nei cassetti delle nostre case ci sono tante "foto storiche" interessanti ed utili per ricordare il nostro passato.
Speriamo che in occasione della prossima mostra di "FOTO STORICHE E CARTOLINE D' EPOCA" che la Misericordia di Borgo a Mozzano organizzerà a settembre 2018, molti di questi imperdibili documenti possano uscire dai cassetti ed essere conosciuti da tutti.
Io mi rendo disponibile per ricevere le foto, scannerizzarle e restituirle ai proprietari. Contattatemi (cell: 3492401085 - mail: bruniniborgo@libero.it).
Con Lui: il Sindaco Osvaldo Orsi (a dx) e Corinna Palagi che offre i fiori.
Era il 17 giugno 1967.
Grazie alla famiglia Palagi per la disponibilità della foto.
Pubblicato il 12 maggio 2018
Nei giorni successivi alla pubblicazione della foto di Aldo Moro in visita alla Plinc, Agostino Motroni mi ha consegnato altre foto di quella visita, scattate proprio da lui in piazza Pascoli, quando il Presidente del Consiglio si fermò per salutare la popolazione e ricevere il saluto del Sindaco di Borgo a Mozzanom il prof. Osvaldo Orsi. Agostino Motroni, così come adesso, abitava nella sua grande casa accanto al passaggio a livello, proprio davanti a piazza Pascoli.
BIOGRAFIA DI ALDO MORO
L'ex presidente della Democrazia Cristiana, assassinato dalle "Brigate Rosse" il 9 maggio 1978, nasce il 23 settembre 1916 a Maglie, in provincia di Lecce. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo "Archita" di Taranto si iscrive a Giurisprudenza presso l'Università di Bari, conseguendo la laurea con una tesi su "La capacità giuridica penale". La tesi, ripresa ed approfondita, costituirà la sua prima pubblicazione scientifica e lo avvierà alla carriera universitaria.Nel 1946 viene eletto all'Assemblea Costituente ed entra a far parte della Commissione dei "75" incaricata di redigere il testo costituzionale. Inoltre, è relatore per la parte riguardante "i diritti dell'uomo e del cittadino". E' anche vicepresidente del gruppo Dc all'Assemblea.
Nelle elezioni del 18 aprile 1948 viene eletto deputato al Parlamento nella circoscrizione Bari-Foggia e viene nominato sottosegretario agli Esteri nel quinto Gabinetto De Gasperi mentre non si arresta la sua inesauribile attività di insegnante e di didatta, con molteplici pubblicazioni a suo nome.
Diventato Professore ordinario di Diritto Penale all'Università di Bari, nel 1953: viene rieletto al Parlamento diventando Presidente del gruppo parlamentare Dc alla Camera dei Deputati. Anche la sua carriera politica, a quanto sembra non conosce segni di cedimento di nessun tipo. Unomo solido e determinato, diventa nel 1955 ministro di Grazia e Giustizia nel primo governo Segni.
Nel 1956, nel corso del VI Congresso nazionale della Dc che si svolse a Trento, consolidò la sua posizione all'interno del Partito. Fu infatti tra i primi eletti nel Consiglio nazionale del Partito. l'anno dopo, diventa ministro della Pubblica Istruzione nel governo Zoli. Si deve a lui l'introduzione dell'educazione civica nelle scuole. Rieletto alla Camera dei Deputati nel 1958, è ancora ministro della Pubblica Istruzione nel secondo Governo Fanfani.
Il 1959 è un anno importantissimo per Aldo Moro. Si svolge infatti quel VII Congresso della Democrazia Cristiana che lo vedrà trionfatore, tanto che gli viene viene affidata la Segreteria del Partito, incarico riconfermatogli nel tempo e che manterrà fino al gennaio del 1964. Ma un altro anno assai importante, anche alla luce della tragica vicenda che colpirà il politico doroteo, è il 1963 quando, rieletto alla Camera, è chiamato a costituire il primo governo organico di centro-sinistra, rimanendo continuamente in carica come Presidente del Consiglio fino al giugno del 1968, alla guida di tre successivi ministeri di coalizione con il Partito socialista.
Dal 1970 al 1974, assume, anche se con qualche intervallo, l'incarico di ministro degli Esteri. A conclusione di questo periodo, ritorna alla presidenza del Consiglio formando il suo IV ministero che dura sino al gennaio 1976. Nel luglio del 1976 viene eletto Presidente del Consiglio nazionale della Dc.
Il 16 marzo 1978, il tragico epilogo della vita dello sfortunato politico. Un commandos di Brigate Rosse irrompe nella romana via Fani, dove in quel momento transitava Moro allo scopo di recarsi in Parlamento per partecipare al dibattito sulla fiducia del quarto governo Andreotti, il primo governo con il sostegno del Pci, massacra i cinque uomini di scorta e rapisce lo statista. Poco dopo, le Brigate rosse rivendicano l'azione con una telefonata all' Ansa. Tutto il Paese percepisce chiaramente che quell'attentato è un attacco al cuore dello Stato e alle istituzioni democratiche che Moro rappresentava.
La fotografia del quadro, di grande dimensione, appare sul libro di Francesco Maria Pellegrini, pubblicato nel 1925, dal titolo "BORGO A MOZZANO E PESCAGLIA NELLA STORIA E NELL'ARTE" - Tipografia G. Giusti - Lucca.
Il Pellegrini scrive, a pag. 62, che
"nella cappellina delle Teresiane esiste il quadro di S. Francesca Romana".
Le "Teresiane" sono le le Carmelitane Scalze che, fino al 1947, hanno avuto il loro convento a Borgo a Mozzano, in località "venezia" (l'attuale grande palazzo, vicino al cavalcavia della circonvallazione, dove sono stati realizzati una quindicina di appartamenti).
Le Carmelitane, prima di acquistare quel palazzo, che appartenne al Barone Tossizza di Livorno, avevamo vissuto per diversi anni nel "conservatorio delle oblate di S. Francesca Romana", oggi sede del Circolo Unione e, quindi, è assai probabile che, nella cappella di quel conservatorio avessero trovato il quadro della Santa, a cui quel convento era dedicato e che lo avessero trasferito nella loro nuova sede in località "venezia", vicino al ponte del diavolo.
Nel 1947 le Carmelitane si trasferirono nel Monastero "Regina Carmeli" di Lucca (a Monte San Quirico), dove tuttora si trovano.
Le ultime carmelitane borghigiane, che sono morte nel monastero di Lucca, sono state Dora Motroni e Maria Palagi.
Qualche anno fa ho chiesto alla Superiora del Regina Carmeli se avevano quel quadro, ma mi ha risposto di non averlo e di non avere notizie al riguardo.
In tempi di social e di scambi di comunicazioni, come quelli che stiamo vivendo, chissà che non si riesca a scoprire che fine ha fatto quel quadro....
GABRIELE BRUNINI - MARZO 2018
bruniniborgo@libero.it
Al convento di San Francesco, al Borgo, a mezzogiorno, i frati francescani distribuivano la zuppa ai poveri, sotto il porticato d' ingresso.
In questa foto dei primi del XX secolo, due bimbi mangiano la loro porzione di zuppa sugli scalini della foresteria (oggi è l'ingresso degli uffici del Centro Anziani).
I fotografi "Pellegrini & Togneri" ci fecero una cartolina.
Questa foto, di grande forza espressiva, fu pubblicata da Francesco Maria Pellegrini a pagina 78 del suo celebre libro BORGO A MOZZANO E PESCAGLIA NELLA STORIA E NELL'ARTE - Lucca - Tipografia Editrice G. Giusti 1925.
Ecco il testo pubblicato sull'argomento nel mio libro IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DEL BORGO - Maria Pacini Fazzi Editore - novembre 2013, coredato proprio dalla foto dei due bimbi e da quella del frate che, in ginocchio, distribuisce la zuppa sotto il porticato esterno del convento:
La miseria nera e la zuppa di mezzogiorno
Da bambino la mia nonna materna, che si chiamava Gina, mi raccontava della grande miseria della sua giovinezza (era nata nel 1894). Suo padre, dal cognome Martini, era venuto al Borgo da Vallico Sotto, aveva una certa agiatezza che gli aveva permesso di comprare una casa, con la bottega sulla strada principale, dove fabbricare i chiodi, quelli fatti a mano; un mestiere antico praticato da generazioni in Val di Turrite. Con la nascita delle industrie i chiodi cominciarono a farli nelle grandi fabbriche e così il “chiodino”, come tutti chiamavano quel mio bisnonno, fu costretto a cercarsi una nuova occupazione, ma non fu facile e dovette vendere la bottega ed anche la casa. Cose che gli riuscirono bene, oltre a qualche giornata da scalpellino precario, fu fare figli (ne ebbe dieci) e trascinarsi per le tante osterie del Borgo; convivendo con una miseria che, come diceva mia nonna, “era davvero nera”. Poi 4 dei 10 figli si imbarcarono per l’America e 2 figlie trovarono lavoro nella fabbrica della Cucirini, in piazza della stazione che, come vedremo dalle Memorie di un guardiano del convento, fu aperta al Borgo nel 1906 “per compassione del paese e per dare lavoro alle donne ch’erano disoccupate”.
Negli anni della miseria nera per la famiglia di mia nonna, ma anche per tanti altri, una soluzione era la distribuzione della zuppa che i frati facevano al convento, annunciandola con il suono della campana a mezzogiorno. Una zuppa fatta con le verdure degli orti, coltivati da frati e garzoni e con quanto i figli di S. Francesco, sacerdoti e “zuccotti”, raccoglievano nei vari paesi del circondario attraverso la “questua”. Anche i frati del convento, come Frà Galdino nei Promessi Sposi, andando in cerca di aiuti, potevano dire: “noi siamo come il mare, che riceve acqua da tutte le parti e la torna a distribuire a tutti i fiumi”.
Quel racconto sulla povertà, che da bambino mi poteva apparire una drammatizzazione di mia nonna per convincermi a mangiare o ad essere più buono, era invece una amara realtà di quegli anni a cavallo tra il XIX ed il XX secolo; perfino documentata da due foto molto belle, di fine ottocento, che Francesco Maria Pellegrini ci ha regalato nel suo splendido libro, più volte citato, “Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell’arte”. Foto che non possiamo fare a meno di riportare anche in questo testo.
la saluto con questa vecchia cartolina, che era, perfino, a colori...
Commento postato sulla mia pagina Facebook il 14.04.2018
Le ho viste tutte; a tutte ho partecipato più o meno attivamente.
Ma quella del 1995, indubbiamente, fu, per me...memorabile.
In piena XVI Biennale, la domenica 23 aprile, fui eletto Sindaco
(nella prima elezione diretta da parte dei cittadini).
Commento postato sulla mia pagina Facebook il 13.04.2018
La Vit Italvetro srl, di proprietà dei soci Bimbi Franco, Bimbi Mrino e Citti Niccolo fu acquisita dalla multinazionale tedesca il 1 luglio 1996.
Da quel momento e fino la pensionamento del 1 gennaio 2010 ho fatto parte del Management aziendale come responsabile delle risorse umane, ambiente e sicurezza; anche se in particolari momenti sono stato anche responsabile di stabilimento e di produzione. Una bella esperienza !!!
La Schott nell'anniversario ha voluto donare un contributo alla Fraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano e al Centro Sportivo S. Michele di Corsagna per sostegno alle loro attività assistenziali.
Ho ritirato il contributo come Governatore della Misericordia insieme a Lucia Giusti Presidente del Centro Sportivo.
Un bel gesto di generosità.
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Le cartoline sono state realizzate da "Foto Togneri" e sono complessivamente 13.
Altre 2, che rappresentano la "via degli orti" e "l'ex monastero di S. Teresa", sono state invece pubblicate dalla cartoleria "Pellegrini e Amaducci".
Sono documenti importanti di un pittore importante e bei ricordi di un tempo che fu.
Angelo Maria Crepet era nato a Mestre nel 1885 (è deceduto a Firenze nel 1971). Fu allievo di Ettore Tito all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Fin da giovanissimo partecipa ad importanti premi ed esposizioni, come la Quadriennale di Roma (dalla prima alla nona edizione).
Dal 1914 al 1925 insegnò presso l'Istituto d'Arte di Lucca.
Grande paesaggista, ha lasciato limpide e classiche interpretazioni della natura.
L'artista veneto è stato, tra l'altro, insignito della medaglia d'oro dei Benemeriti della Cultura e dell'Arte.
Molte le opere che appartengono a collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.
Di Angelo Maria Crepet fu allievo all'Istituto d' Arte di Lucca anche Quintilio Cerù di Oneta, pittore e scultore, che è stato per me una persona carissima, di cui conservo molti quadri e piccole sculture.
Le ho raccolte tutte su questo mio sito, a disposizione di chiunque voglia vederle ed apprezzarle.
9 agosto 2016
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Una felice intuizione, un grande progetto, una grande OPERA DI MISERICORDIA.
Era il 23 gennaio 1983...
Tanti furono i collaboratori preziosi...Per tutti, ne ricordo tre che ci hanno lasciato: Lorenzo Amidei, Alvaro Carlotti e Padre Bernardino Michelucci ofm.
Ho condiviso su facebook questo ricordo:
E' un grande dolore la scomparsa del Sen. Altero Matteoli, amico fin dalla fine degli anni '70. Eletto deputato nel 1983, fu consigliere comunale del MSI a Castelnuovo Garfagnana, mentre io lo ero a Borgo a Mozzano, e tante furono le occasioni di lavorare insieme.
Un'amicizia grande, nei tempi in cui la politica si faceva con passione ed entusiasmo e con tanto coraggio...nel Movimento Sociale Italiano.
MARTA PIACENZA di Simone e Ilaria Brunini.
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Sul bollettino della Parrocchia di San Rocco (Borgo a Mozzano), "Sprazzi di Luce", del settembre 1923, ho trovato il resoconto dei funerali di Antonio Poli, avvenuti a Borgo a Mozzano e Corsagna il 7 settembre di quell'anno...
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Il titolo del libro è: "DA LUCCA A NEW YORK A LUGANO, GIUSEPPE MARTINI LIBRAIO TRA OTTO E NOVECENTO - Atti del Convegno (Lucca, 17-18 ottobre 2014)".
Su questo importante borghigiano ho pubblicato un articolo sul mensile "IL PONTE DEL DIAVOLO" nel 2014, che vi invito a leggere....
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L'INDULGENZA VOLUTA DA SAN FRANCESCO.
La Misericordia la festeggia nel convento di Borgo a Mozzano
Tra i tanti conventi francescani della Toscana, appartenuti all'Ordine Francescano Minorita, sicuramente, quello di Borgo a Mozzano, come mi piace sempre ricordare, ha mantenuto una destinazione "consona" alla carità, per cui fu costruito.
Il convento di San Francesco, appartenuto prima agli Osservanti e poi ai Riformati domina, da una piccola altura, l'abitato sud del Borgo e fu costruito a partire dal 1523, per dare sede stabile ai francescani che, già da almeno un decennio, vivevano nel paese che, al tempo, veniva chiamato "Borgo di Lucca". I frati usavano, fino alla costruzione del grande e bel convento, un piccolo oratorio in luogo detto "al Crocifisso", dove, almeno dalla metà del sec. XV, si venerava un miracolosa immagine della Croce, verso cui, tuttora, si indirizza la venerazione dei borghigiani. L'oratorio prima ed il convento, una volta costruito, erano una utile ed opportuna tappa per i frati negli spostamenti da Lucca verso la Garfagnana e viceversa. Il convento del Borgo servirà anche per i francescani delle varie Province che venivano a curarsi o ristorarsi alle terme dei Bagni di Lucca.
Il convento di San Francesco di Borgo a Mozzano è, dal 1981, anno in cui i Frati Minori lo hanno lasciato, nella disponibilità della locale Confraternita della Misericordia, che ha realizzato nell'immobile una RSA che accoglie 47 anziani, quasi tutti non autosufficienti. Il centro, accreditato presso la Regione Toscana, è oggi una delle strutture che può contare su eccellenti standard assistenziali, che incontrano i favori delle persone ospitate e delle loro famiglie. La RSA, conosciuta come "centro accoglienza anziani della Misericordia" è in funzione dal 1983. Nel 2006 l'Ordine dei Frati Minori della Provincia Toscana, con grande generosità, ha donato il prezioso immobile alla Confraternita della Misericordia. Come si è detto in premessa, il convento ha mantenuto una destinazione consona ai principi di carità per cui fu costruito, con il concorso delle popolazioni di Borgo e del circondario, ed il riferimento è dovuto, soprattutto, al fatto che nel convento, per iniziativa della Misericordia, ha sede un "centro di cultura e spiritualità francescana" che, ogni mese, tiene un incontro, aperto a tutti coloro che vogliono partecipare, per parlare dei temi del "francescanesimo", che sono sempre di grande attualità. Gli incontri sono principalmente curati da Fra Mario Panconi ofm, frate minore lucchese che è oggi il rettore della grande e bellissima chiesa di Ognissanti a Firenze. Altra iniziativa significativa del "centro" è quella di solennizzare tutte le principali feste francescane che si svolgono durante l'anno.
Sarà così anche mercoledì 2 agosto, giorno in cui si festeggia il "PERDONO D'ASSISI" l'indulgenza plenaria, voluta e richiesta dalla stesso Francesco di Assisi, che il Papa Onorio III concesse nel 1216. La serata francescana del 2 agosto, al convento del Borgo, inizierà alle ore 18 con la celebrazione della S. Messa. Al termine ci sarà la possibilità di confessarsi e, alle 19,15, un breve incontro conviviale nel fresco "giardino di ponente". Alle 20,30 l'incontro sul tema del "Perdono" tenuto da Fra Luigi Ruggiero, Vicario del convento dei Minori Cappuccini di Lucca. La celebrazione del "Perdon d'Assisi" è sempre stato un appuntamento importantissimo fin dai secoli della costruzione del convento borghigiano, dove aveva sede una fiorente "Compagnia del Cordone" composta dai membri, uomini e donne, del Terzo Ordine Francescano, che appartenevano a tutti i paesi del circondario e ai territori di quelli che sono oggi i comuni di Borgo, Coreglia, Bagni di Lucca e Pescaglia. Che la festa del "Perdono", fosse di grande importanza al convento di Borgo a Mozzano lo testimoniano le "cronache" dei frati, nelle quali si trova scritto che "il primo giorno di agosto 1642 si comunicarono 1500 persone e il 2 agosto 1600”.
Gabriele Brunini - 30 luglio 2017
Come recita la didascalia: era il 6 novembre 1927, anno VI dell'Era Fascista.
Era nato a Seattle (Usa) il 19 ottobre 1930, figlio di Giacomo Navone e di Giulietta Micheli (figlia di Ersilia Brunini, sorella di mio nonno Roberto) che era emigrata negli Usa da Oneta di Borgo a Mozzano.
Per oltre 30 anni ha insegnato alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Nel suo lungo soggiorno romano ha avuto tra i suoi tanti amici Federico Fellini, Ignazio Silone, Luigi Barzini....
Era il cugino che teneva uniti i ricordi della nostra famiglia tra l'Italia e gli Stati Uniti.
Era una persona a cui non si poteva non voler bene.
Papa Bergoglio, in un libro intervista, cita un testo di Navone (TEOLOGIA DEL FALLIMENTO) come un libro importante a cui si è ispirato....
I funerali di Padre Navone si terranno a Spokane sabato 21 gennaio 2017.
Gabriele Brunini - 28 dicembre 2016
Leggi un ricordo su Spigolando tra storia e ricordi personali
John J. Navone S.J. (born October 19, 1930) is a Jesuit priest, theologian, philosopher, educator, author, raconteur, and Professor Emeritus of Pontifical Gregorian University in Rome, Italy. Having reached the mandatory age, he has retired from the Gregorian, returned to the Society's Oregon Province, and is now teaching at Gonzaga University in Spokane, WA.
Ringrazio il Sindaco Patrizio Andreuccetti per l'iniziativa e per avermi dato l'opportunità di intervento durante la cerimonia....
Il Collegio è formato, oltrechè dal sottoscritto, che è risultato primo degli eletti, dal confratello CLEMENTE ZILERI DAL VERME della Misericordia di Firenze e dalla consorella ANNALISA SCHILLACI della Misericordia di Adrano (CT).
Quest'anno, 2017, ricorre il 420° anniversario del completamento dell'attuale oratorio, dove l'antica pittura della Madonna fu trasferita (nel 1597) da un tempietto preesistente.
Ringrazio la "Congregazione della Madonna dei Ferri" di avermi dato la possibilità di scrivere questo breve testo, che definisco "senza alcuna pretesa" storica, e ringrazio coloro che hanno collaborato per l'impostazione grafica e l'impaginazione (Veronica Martini - MART - una giovane che svolge il Servizio Civile presso la Biblioteca S. Francesco, al convento del Borgo).
LEGGI IL TESTO
Questa mattina ho chiesto al mio cuore: suggeriscimi
tu qualche detto d'amore, suggeriscimi tu
qualche soave accento per fare il mio babbo contento!
E il mio cuore ha risposto: digli questo soltanto:
ti voglio bene...ma tanto, tanto , tanto...
Mi è piaciuto tanto; per questo l'ho voluto dedicare anche al mio BABBO Carlo (che tutti conoscevano come Settimo).
Una sola di queste foto, che ritrae un soldato tedesco, riporta sul retro il nome e (forse) l'indirizzo di quel militare.
C' è scritto: HERMANN SCHAPER - Germania - DUISBURG.
Duisburg è una città della Germania di 491.931 abitanti situata nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. Sorge sulla confluenza del Reno e della Ruhr, nella parte occidentale della Regione della Ruhr.
Duisburg è un grande centro industriale e il principale polo siderurgico tedesco per la produzione dell'acciaio.
Cercando su Facebook ho trovato due persone con il nome di Hermann Schaper e, ad entrambi, ho mandato la foto di quel soldato, che potrebbe essere un loro avo.
4 marzo 2017
Le ragazze di coach Misale, e della vice Nellini, vincono la finale play-off superando per 3-0 (25-21, 25-12, 25-12) il Blu Volley Quarrata e si laureano
campionesse U14 del Comitato Territoriale Appennino Toscano (LU-MS-PT).
L'abbiamo acquistata, attaccata in casa e ne abbiamo stampato due copie per Caterina e Ilaria.
E su facebook l'abbiamo dedicata a tutte le MAMME....anche a quelle che non ci sono più !
Gabriele e Annagrazia
Il ricordo delle foibe, delle stragi impunite e di un esodo troppo a lungo, volutamente, dimenticati.
Erano Italiani !
Come ogni anno il pensiero va alle vittime del comunismo titino dell'Istria e della Dalmazia, che per troppi decenni si è cercato di nascondere e non ricordare.
Gabriele Brunini - 10 febbraio 2017
Borgo a Mozzano, 6 febbraio 2017
CARNEVALE VIENE OGNI ANNO
PERCHE' VIVE IN QUESTO MONDO.
MA QUI AL BORGO E' UN GIOCONDO
ED ETERNO CARNEVAL ?
1) Amidei Giuseppe 2) Andreini Gino 3) Bacci Dino 4) Barsanti Alberto 5) Barsotti Luciano 6) Bartolomei Roberto Tullio 7) Benedetti Remo Nello 8) Berni Giovanni Gino 9) Bertoli Amerigo 10) Bertoli Angelo 11) Bianchi Marino 12) Bianchi Valentino 13) Brunini Agostino 14) Brunini Armando 15) Cervelli Ado 16) Citti Mario 17) Corrieri Ettore 18) Da Mocogno Alberto 19) Danesi Alfeo 20) Del Barba Fausto 21) Della Nina Lino 22) Dinelli Dino 23) Fancelli Lui Carlo 24) Frati Luciano 25) Frugoli Giovanni Lio 26) Giacomelli Ego 27) Giannasi Santino 28) Giannini Francesco 29) Giannini Francesco 30) Giovannini Sabatino 31) Giovannini Nello 32) Lenzi Lido 33) Lotti Francesco 34) Luciani Egidio 35) Maggenti ivo 36) Malnati Giuseppe 37) Marchetti Clemente 38) Marchi Mansueto 39) Marraccini Mario 40) Massei Michelangelo 41) Matraia Franco 42) Mezzetti Alfredo 43) Micheli Giuseppe 44) Monaco Paride 45) Morotti Alessandro 46) Motroni Giuseppe 47) Motroni Luigi 48) Motroni Marino 49) Motroni Teodolindo 50) Nannizzi Carlo 51) Nannizzi Federigo 52) Nannizzi Mario 53) Natali Armando 54) Oriani Rolando 55) Ottolini Osman 56) Pacini Dante 57) Pacini Ovico 58) Paoli Rolando Giulio 59) Pardini Dino 60) Particelli Giuliano 61) Pasquini Telfo 62) Pellegrini Pacino 63) Pescaglini Dario 64) Piagentini Paolo 65) Pini Giuseppe 66) Ponsi Alvaro Marco 67) Porta Noè Celso 68) Pucci Pietro 69) Puccinelli Gino 70) Radini Giulio 71) Ricciarelli Mario Renzo 72) Romani Mario 72) Santi Galliano 73) Simonelli Costantino 74) Simonetti Enrico 75) Simonetti Giuseppe 76) Tomei Carlo 77) Tonelli Biagio 78) Trafieri Oliviero 79) Vannini Lino
Un soldato inviava graziose cartoline con il testo della canzone alla propria innammorata che, gelosamente, le ha conservate !!!
ECCO IL TESTO ITALIANO DELLA CANZONE:
Tutte le sere
sotto quel fanal
presso la caserma
ti stavo ad aspettar.
Anche stasera aspetterò,
e tutto il mondo scorderò.
Con te Lili Marleen,
Con te Lili Marleen.
O trombettiere
stasera non suonar,
una volta ancora
la voglio salutar.
Addio piccina, dolce amor,
ti porterò per sempre in cor.
Con me Lili Marleen,
Con me Lili Marleen.
Dammi una rosa
da tener sul cuor
legala col filo
dei tuoi capelli d’or.
Forse domani piangerai,
ma dopo tu sorriderai.
A chi Lili Marleen?
A chi Lili Marleen?
Quando nel fango
debbo camminar
sotto il mio bottino
mi sento vacillar.
Che cosa mai sarà di me?
Ma poi sorrido e penso a te.
A te Lili Marleen,
A te Lili Marleen.
Se chiudo gli occhi
il viso tuo m’appar
come quella sera
nel cerchio del fanal.
Tutte le notti sogno allor
di ritornar, di riposar.
Con te Lili Marleen,
Con te Lili Marleen.
Tutte le notti sogno allor
di ritornar, di riposar,
Con te Lili Marleen,
Con te Lili Marleen.
Gennaio 2016
Spero che siano bei ricordi delle nostre comunità !
Gabriele Brunini
Mi è sembrato opportuno riproporle su questo sito, anticipandole via via su facebook.
Gabriele Brunini - da Giugno 2016
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
31 dicembre 2016
Prima della Messa abbiamo fatto una cena, stupenda, nella casa di Ilaria a Oneta, per aspettare l'arrivo di Babbo Natale, generosissimo di doni per tutti, ed in particolare per MARGHERITA, ELENA e SOFIA.
C'eravamo tutti, in salute...che si vuole di più dalla vita !!!
Celebrava la Messa Fra Fortunato Iozzelli ofm, ospite della Misericordia, per le feste natalizie, al convento del Borgo.
Molti si recarono nei paesi europei e molti anche negli Stati Uniti.
Ecco due foto, ritrovate in una cantina di Oneta, di un onetino che, con una cesta piena di statuine, le vende, porta a porta, in America....
Gennaio 2016
leggi spigolando tra storia e ricordi personali
Penso che usare una cartolina centenaria sia davvero fare degli auguri grandi.
Pubblico anche il retro di quella cartolina, scritta da Iolanda Lotti (generosa benefattrice della Misericordia).
Gabriele, 18 dicembre 2016
A questo bel libro, edito dall'Associazione LABIRINTO DELL' IMMAGINE, con piacere, ho fatto una introduzione, che pubblico nella sezione "spigolando tra storia e ricordi personali".
leggi la storia della luminara
Ecco la nostra Merciful Band in posa sulle mura per l'immancabile foto ricordo (grazie al fotografo...Giuseppe Francesconi) il 29.10.2016.
Con me le figlie Ilaria e Caterina e la nipote Sofia (assente giustificata Elena che aveva un torneo di pallavolo).
Al concerto ha partecipato, come pianista, mia figlia Ilaria ed anche questa è una cosa che fa piacere.
Il concerto ha avuto la direzione artistica del Maestro Graziano Polidori. Come voci soliste hanno partecipato: la soprano Francesca Maionchi, la soprano Ilaria Casai, la mezzo soprano Laura Masini e lo stesso Graziano Polidori, basso.
GLI SPARTITI DEL COMPOSITORE RENZO MASSEI
Il Museo del Castagno di Colognora, sempre attento alle tradizioni ed alla cultura del territorio, ha deciso di conservare nella propria sede le composizioni di Renzo Massei, che è nato e vissuto nella vicina frazione di Villa Buona. Il Maestro Graziano Polidori ha messo a disposizione gli spartiti che erano nella sua disponibilità, che ho provveduto ad inventariare. Anche mia figlia, Ilaria Brunini, era in possesso di uno spartito del Massei, non ricompreso tra quelli di Polidori, che lo stesso compositore le aveva consegnato durante un cordiale incontro di qualche anno fa.
Mi auguro che chiunque abbia spartiti di Renzo Massei voglia farli conoscere ed inventariare.
Una copia di tutti gli spartiti verrà conservata anche nella Biblioteca San Francesco del convento di Borgo a Mozzano.
ELENCO SPARTITI DI RENZO MASSEI
nella disponibilità di Graziano Polidori
1) O SACRUM CONVIVIUM
per ten. o Soprano Anno 1988 Villabona Pescaglia S. Donato
Pag. 3 (fotocopia) - 21 x 29,7
2) SALVE REGINA (su lato 1)
O SACRM CONVIVIUM (su lato 2)
O SPIRTO DEL SIGNORE (su lato 2)
Al carissimo amico Graziano Polidori con tanta stima e sincera amicizia Renzo Massei
Pescaglia 25/6/88
Foglio scritto su due lati - 24 x 32,7
3) REQUEM per Basso o Baritono
5 agosto 1992 Massei Renzo
Pag. 3 spillate (fotocopia) - 24 x 31
4) PANIS ANGELICUS per ten. o soprano con accompagnamento di organo e violino
Villabuona maggio 1994
Pag. 4 (fotocopia) - 21 x 29,7
5) AVE MARIA n. 7
dedicata alla Vergine SS. Delle Solca in Pescaglia 3 luglio 1995
Pag. 4 (fotocopia) - 21 x 29,7
6) L'UNICA VERITA' per Basso e Soprano
testo di Laura Malfatti - Musica di Renzo Massei Luglio - Agosto 1996
Pag. 7 - 23,5 x 32,5
7) LA MIA PREGHIERA A PIACIMENTO
Parole di Laura Malfatti - Pieve S. Paolo - Musica di Renzo Massei anno 1997 Pescaglia
Pag. 8 - 23,5 x 32,5
8) ADESTE FIDELES CANTI NATALIZI (su lato 1)
BIANCO NATALE (su lato 1)
OSANNA AL DIVIN FIGLIO (su lato 2)
SALMO RESPONSORIALE (su lato 2)
Natale 1998 per Graziano Polidori
Spartito scritto su due lati - 23,5 x 32,5
9) AVE MARIA 5a testo italiano per Graziano Polidori Valdottavo
foglio scritto su un lato - 23,5 x 32,5
10) AVE VERUM R. Massei
pag. 3 (fotocopia) - 21 x 29,7
ELENCO SPARTITI DI RENZO MASSEI
nella disponibilità di Ilaria Brunini
1) AVE DEL MARE STELLA Canto Popolare 14-15 agosto 1974 Villabuona Pescaglia Renzo Massei
foglio scritto su un lato (fotocopia) - 21 x 29,7
Ancora più visibile la notte, da quando, nel 1995 (ero stato da pochi mesi eletto Sindaco del Comune), in occasione dei solenni festeggiamenti quinquennali, fu illuminato.
Era davvero una "luce nella notte", capace di risvegliare sentimenti e di spronare ad una preghiera.
Oggi la vegetazione circostante e gli alberi che sono cresciuti hanno reso poco visibile la bella e caratteristica chiesa.
Perchè non fare un po' di pulizia e una cimatura degli alberi prima della festa, che si svolge ogni anno l'ultima domenica e l'ultimo luned' di agosto ?!?!?
Speriamo che ci sia attenzione e collaborazione da parte dei corsagnini e dei proprietari dei terreni attorno al Santuario.
La festa 2016 si è svolta nei giorni del 28 e 29 agosto. Anch'io, come tradizione, vi ho partecipato nei due giorni. La S. Messa solenne del 29 agosto, alle ore 10,30, è stata concelebrata da Don Nando Ottaviani, Vicario zonale, dal Parroco don Francesco Maccari e da Don Manoj, un salesiano di Don Bosco che per tutto il mese di agosto 2016 è vissuto al convento del Borgo, ospite della Misericordia.
Purtroppo ho dovuto constatare che, per ora, le piante non sono state tagliate (o meglio potate) ed il Santuario è sempre più nascosto alla vista dei paesi circostanti. E' un vero peccato !!!
ALCUNE NOTIZIE SUL SANTUARIO DI SERRA
Nel libro di F.M. Pellegrini "BORGO A MOZZANO E PESCAGLIA nella storia e nell'arte", Lucca, Tipogragia Giuisti, 1925, si dice che la chiesa di Serra, sotto l'invocazione di S. Lorenzo, figura già nell' Estimo del 1260, come in quello locale del 1526 e che aveva intorno a sè un piccolo comune (non tanto piccolo, visto che concorreva alla luminara con un cero di due libbre).
Nel 1387, essendo insorte alcune controversie con il comune di Corsagna, per una questione di confini, la Repubblica di Lucca ordinò che Serra fosse accorpata a Corsagna e formasse con questa un solo comune.
Il Santuario di Serra, è dedicato a Nostra Signora della Consolazione. L'edificio, restaurato da qualche decennio, risale agli inizi del '500.
In esso si trova un pregevole e venerato dipinto di Jacopo Mantovani, datato 1596, raffigurante la Madonna in trono con Bambino; ai suoi piedi sono inginocchiati i santi diaconi Stefano e Lorenzo.
Ogni 5 anni una festa solenne vede la traslazione del quadro alla chiesa parrocchiale di Corsagna ed il rientro a Serra con una solenne processione l'ultimo lunedì di agosto. La festa annuale della Madonna si svolge al santuario ogni ultima domenica ed ultimo lunedì di agosto.
Le cantanti Francesca Maionchi, Serena Suffredini, Ilaria Casai e Amanda Ferri eseguiranno lo "Stabat Mater" del Pergolesi ed alcune arie famose.
Alcune di queste ("Romanza" e "In riva al mare") saranno un omaggio al musicista compositore Alfedo Catalani (1854-1893).
Pianista accompagnatore sarà Ilaria Brunini.
5 agosto 2016
Il commento all'opuscolo è di Guglielmo Lera, che cerca di presentare l'autore dei disegni. Giuseppe Matraia, figlio di Nicolao Francesco e di Faustina Lucchesi originaria di Coreglia. Matraia aveva frequentato presso il Liceo Universitario di Lucca gli studi di geometria, filosofia, anatonomia pittorica, leggi civili e canoniche, completando gli studi nel 1824. Decise poi di aporofondirsi nella pittura ed in particolare nella scenografia e per questo si recò a Milano, dove seguì gli insegnamenti inmpartiti nel laboratorio del Teatro della Scala. Tornato a Lucca frequentò storici ed eruditi, desideroso di fissare nel disegno i monumenti più significativi del territorio lucchese.
Fu dunque letterato e storico, nonchè valente disegnatore.
Diede alle stampe, nel 1843, "Lucca nel Milleduecento"; in occasione del V° Congresso dei Sapienti, che si svolse a Lucca in quell'anno, dove si trova la bella tavola più volte ripiegata in cui sono rappresentate le tre strutture, romana medioevale e rinascimentale della cinta muraria. Lavorò poi alla "Storia della Cattedarle" ed iniziò la "Guida Monumentale della città e Diocesi di Lucca", con l'intento di accogliervi la pianta dell'Anfiteatro ed il prospetto di tutti i templi, monasteri, palazzi, monumenti sepolcrali e stemmi cittadini, nonchè delle chiese e dei castelli più significativi del contado. Nel quarto e quinto volume di questa opera rimasta purtroppo incompiuta compaiono numerosi disegni ispirati a località della periferia lucchese.
I tredici disegni del piccolo opuscolo che conservo gelosamente riguardano monumenti e luoghi del territorio di Borgo a Mozzano, da cui forse, come dice Guglielmo Lera, il Matraia proveniva, se pensiamo alla vecchia casa dei Matraia e ai nuclei familiari con questo cognome esistenti tutt'ora a Cune. Proprio 4 dei 13 disegni riguardano quella frazione del comune di Borgo a Mozzano.
Giuseppe Matraia morì il 5 aprile 1862 all'età di 57 anni.
Possiamo dire che il Matraia, Insegnante presso l'Accademia di Belle Arti, ha realizzato nel tempo una numerosa serie di disegni raffiguranti le piazze e gli scorci della città inediti e mai fino ad allora pubblicati. Si tratta della più completa e complessa raccolta di immagini che riguardano la città e le località del contado della metà del 1800.
Queste immagini e queste storie vanno conosciute da più persone possibile. E' quello che cerco di fare con queste mie pubblicazioni sul sito www.gabrielebrunini.it e sui social.
Gabriele Brunini - luglio 2016
IMMAGINI PUBBLICATE SUL SITO:
1) MONTE BARGIGLIO - ROCCA E TORRE
La sommità di questo monte (mt. 896 slm), dall'alto medioevo al 1787, è sempre stata sede di una rocca con torre di avvistamento. Restaurata e rafforzata da Castruccio Castracani dopo il 1324, fu ceduta nel 1370 al Comune di Lucca dai figli di Francesco Castracani, conte dei Coreglia, con "tutte le case, mansioni e torri", appartenenti al castello del Bargiglio ed edificati sul poggio di questo nome. Nel 1373, dopo che i Castracani tentarono di recuperarla, con il sottostante castello venne distrutta dai Lucchesi. Da allora la popolazione scese ad abitare a "Villa di Cune" e la roccaservì alla Repubblica Lucchese come anello di passaggio per le segnalazioni dirette in Val di Serchio ai castelli di Coreglia, Treppignana, Lupinaia e Castiglione. La torre del Bargiglio si meritò l'appellativo di OCCHIO DI LUCCA.
Oggi i resti della torre sembrano non interessare più ad alcuno ed anche i tentativi di lanciare progetti di restauro, che qualche decennio fa furono accennati, non hanno avuto seguito. Il Bargiglio un tempo era meta di escursioni dei borghigiani, insieme al romitorio di S. Bartolomeo, particolarmente per l'Ascensione e per la festa di San Bartolomeo che si celebra il 24 agosto.
19.07.2016
2 e 3) ROMITORIO DI SAN BARTOLOMEO DELLA CUNE
San Bartolomeo, con la sua chiesa ed il suo romitorio fu un centro fortificato provvisto di pozzo e circondato di mura di cui oggi si conserva solamente l'ingresso che fa capo al romitorio. Dal secolo IX al secolo XIV gli abitanti di Cune tovarono dimora intorno a quella chiesa, vicinissima alla torre fortificata di monte Bargiglio. La chiesa risulta già nell'Estimo delle chiese del 1260, ma la sua origine è certamente più antica. Costruita prima dell'anno mille, raggiunse una sistemazione definitiva in età romanica (sec. XII e XIII) quando venne dotata di abside. Successivamente la facciata ebbe un portico a colonne e, con l'abbattimento della facciata stessa, la chiesa fu allungata fino al campanile e provvista di ingresso sul fianco. Oggi si presenta come era in origine, grazie ai restauri compiuti dalla Soprintendenza ai monumenti tra il 1914 e il 1925.
La popolazione di Cune cura con molta attenzione la chiesa ed il romitorio, gestito da i cosidetti "Romiti", abitanti di Cune che ha turno sono nominati per la custodia del luogo. Compete ai Romiti organizzare le iniziative dell'anno e le celebrazioni liturgiche. Molti sono i cunesi che si sposano a S. Bartolomeo. Per la festa di S. Maria (15 agosto) si faceva al Romitorio un gran pranzo a cui non mancava mai la "crema" cunese.
20 luglio 2016
4) CHIESA DI S. MARIA DELLA CUNE (chiesa parrocchiale)
Già ricordata nel Catalogo delle chiese del 1387, ricostruita con orientamento diverso dal precedente nel 1682, ebbe il campanile nel 1886 (che quindi manca nel disegno di Matraia, realizzato attorno al 1850) e l'attuale sistemazione ai primi del XX secolo.
All'interno della chiesa si trova la statua lignea policroma di S. Bartolomeo (sec. XIV-XV), già nella chiesa del romitorio; un tabernacolo civitalesco (sec. XVI); calice e croce del XV secolo.
21 luglio 2016
5) CHIESA DI S. ILARIO DI ONETA (chiesa parrocchiale)
Questa chiesa appare già nell'Estimo delle chiese del 1260 e così in quello del 1387.
Fondata intorno all'XI - XII secolo, ingrandiita e rifatta più volte, conserva all'esterno alcuni particolari della primitiva costruzione.
Patrimonio della chiesa è un antico calice con piede esagono in rame dorato del sec. XV ornato già con smalto; nel bottone figurano sei cherubini e porta scritto: Pieve di Arena. Nella chiesa si tova anche la statua lignea di S. Cristina, proveniente dall'omonimo romitorio, a vivi colori e con dorature, grazioso lavoro del '700.
22 luglio 2016
6) ROCCA E LA SUA FORTEZZA DIROCCATA
Sino al sec. XI i Soffredinghi di Anchiano e i Santini, conti di Oneta, risultano feudatari della Rocca e dal sec. XII patroni della chiesa locale dedicata a S. Maria Assunta.
La distruzione dell'imponente fortezza (che dà nome al paese), difesa da mura e in alto da un torrione circolare detto "bastia", avvenne nel 1227 quando i castellani della Rocca, aiutati dai ghibellini e da Pisa, cercarono di arrestare l'avanzata in Val di Serchio delle milizie lucchesi.
La chiesa di S. Maria fu costruita ad una navata nel XI secolo e poi ampliata. La grande canonica, oggi usata dal Comitato paesano, fu sede dei castellani al tempo dei Soffredinghi e degli Altelminelli.
Il paese si trova a 314 m. sul livello del mare.
23 luglio 2016
7 e 8) PIEVE DI CERRETO - CHIESA DI S. MARIA
Il complesso architettonico di questa antica pieve e dei casolari che da essa dipendono, dopo l'apertura della strada cosidetta "panoramica", che conduce a Oneta e Cune, offre a chi passa una vista suggestiva di questo gioiello di arte romanica, mostrando la parte meglio conservata dell'antica chiesa, con l'abside che ha graziosi archetti a mensole scolpite e tre eleganti monofere. Già costituita nel sec. X, la Pieve del Borgo ebbe forse la sede primitiva in piano, lungo la via clodia, nella zona attuale della chiesa del Crocifisso di Borgo a Mozzano, poi al Pian di Cerreto (l'attuale Pieve) e poi a Cerreto (dalla seconda metà del sec. XVI). All'interno c' è un fonte battesimale con otto pigne sugli spigoli.
E' probabile che il paese di Pieve sia stato fortemente colpito dai lucchesi nel 1227, quando distrussero la fortezza della Rocca; e con essa le comunità che le stavano intorno: Compomortuli(Campori), Jaustri(Castri), Lusinana(Londigiana), Flucchi(Grocchi), Butia.
Oggi, purtroppo, la chiesa è chiusa per un trave pericolante e nessuno prende iniziative per riaprire questa importante testimonianza di Fede, storia e cultura delle nostre comunità.
24 luglio 2016
9) CHIESA PARROCCHIALE DI CERRETO (dedicata a S. Giovanni Battista)
Non è ancora nominata negli Estimi delle chiese lucchesi del 1260 e del 1387.
Fu costruita nella seconda metà del sec. XIV, divenuta sede di pievania nel sec. XVI, tra il 1659 e il 1660 venne rifatta con orientamento diverso dal precedente.
All'interno si trova una Madonna con Bambino, insigne scultura lignea senza dipinture del sec. XIV e una croce astile del XV secolo.
Esiste anche un bel quadro della Madonna del Buon Consiglio, nella vigilia della cui festa si accende, sul piazzale della chiesa, il grande falò chiamato BALDORIA.
25 luglio 2016
10) CHIESA DI S. IACOPO A BORGO A MOZZANO
La chiesa fu fondata tra l'XI e il XII secolo es ubì radicali trasformazioni tra la fine del sec. XVI ed il 1616 (l'interno dove poggiano le colonne in pietra aveva prima due muri perimetrali. Entrando nel tempio si notano, a destra, il fonte battesimale (fine sec. XVI), la statua lignea di San beranrdino da Siena dipinta da Neroccio da Siena (sec. XV), la tavola dei Santi Rocco e Sebastiano (1538) ed il grande taberbacolo in legno dorato che ha sotto il ciborio (sec. XVI). Dopo l'altare maggiore che ha, sulla tribuna ingrandita fra il 1834 e il 1835, un S. iacopo dipinto nel 1708 da sigsmondo Rosa, ammiriamo: le statue robbiane della Vergine e dell'Arcangelo Gabriele e quella, bianca, della Maddalena (sec. XV) che si trovava anticamente nel tempietto situato vicino al ponte del diavolo (il cui nome è proprio Ponte della Maddalena). Poi troviamo l'altare del Rosario (sec. XVII) anch' esso di pregevole fattura lignea.
Di fianco all'altare maggiore sono state trasportate, di recente, due statue in terracotta che si trovavano nella chiesa del SS. Crocifisso. Dopo la chiusura di quella chiesa per i danni subiti dal terremoto del 2013, per iniziativa della Misericordia, è stato trasportato nella chiesa di S. iacopo anche l'antico Crocifisso, risalente forse alla meta del XV secolo, verso cui la popolazione di Borgo a Mozzano ha sempre avuto una grande devozione (si ricordano le grandi feste venticinquennali, la cui prossima si dovrebbe tenere nel 2026).
25 luglio 2016
11) CHIESA DI S. ROCCO A BORGO A MOZZANO
La chiesa attuale, risalente al 1792, è stata realizzata su un precedente Oratorio fondato intorno al 1525.
La chiesa di S. Rocco fu fortemente voluta, curata ed arricchita dalla famiglia Santini, che possedeva il grande palazzo proprio sulla piazza della chiesa.
All'interno della chiesa ci sono numerose e pregevoli opere d'arte tra i quali diversi affreschi di Luigi Ademollo (se. XIX). Pregevoli: una tavola raffigurante i Santi Rocco e Sebastiano dipinta nel 1581 dal lucchese Francesco Cellini ed un bel reliquiario in argento (per la reliquia di S. Rocco) di Pompeo Batoni (sec. XVIII).
26 lUGLIO 2016
12) IL PAESE DI GIOVIANO
Le prime notizie di questo borgo fortificato risalgono al sec. IX. Munito di castello dotato di torre imponente, dopo l'età feudale seguì le sorti delle vicarie di Coreglia e Borgo a Mozzano nella Repubblica di Lucca.
La chiesa, dedicata a S. Maria Assunta, figura già nell'Estimo del 1260.
13) CHIESA DEL SS. CROCIFISSO DI BORGO A MOZZANO
La chiesa attuale venne ampliata a metà del sec. XIX con il concorso della famiglia Pellegrini del Borgo, su un preesistente Oratorio, risalente circa al 1450. In questa chiesa si consevava l' antico Crocifisso ligneo che, in tante occasioni, ha protetto Borgo a Mozzano dalle grandi calamità. Detto Crocifisso è anche il Patrono della Misericordia di Borgo a Mozzano. In suo onore si organizzano feste venticinquennali. Ho concorso direttamente ad organizzare, come Governatore della Misericordia, quella del 1976 e come Sindaco quelle del 1997 (festa straordinaria per il centenario della Misericordia del Borgo) e quella del 2001. Chissà se ci sarà una prossima festa ?!?!?
La chiesa infatti è oggi chiusa e l'accesso è interdetto a seguito di lesioni che sono state aggravate dalla scossa sismica del 25 gennaio 2013.
Una prospettiva di riapertura è data, a mio parere, solo dalla possibilità di realizzare, in quella chiesa, ampia e molto bella, un museo dell'arte sacra di tutto il territorio comunale...
28 luglio 2016
Anche se, come è ben chiaro, fondamentale dovrà essere il ruolo dell'Amministrazione Comunale nel sostenere le idee e le iniziative di persone e associazioni.
Gabriele Brunini - 12 luglio 2016
S. Antonio da Padova è tornato nella sua piccola edicola in "località S. Antonino", sulla strada Borgo - Oneta, per iniziativa della Misericordia. L'idea mi è venuta perchè proprio in quel luogo, domenica 17 luglio 2016, due ragazzi in motorino sono rovinosamente caduti a terra e uno, Davide Bertoncini, ha avuto serie lesioni ed è tuttora ricoverato all' Ospedale Cisanello di Pisa.
Al Santo taumaturgo di Padova abbiamo chieso una preghiera.
(Domenica 24 luglio 2016).
Anche Sofia ed Elena Morotti vi hanno partecipato ed hanno eseguito in maniera eccellente i loro pezzi.
Sofia, che suona il clarinetto, ha eseguito un Andante & Allegro di Henry, insieme al Prof. Giacomo Brunini alla chitarra, e "Shadows per Ensemble" di Domenico Lafasciano, eseguito insieme a Sara Lucchesi (flauto), Alessandro Rugani (pianoforte), Camilla Cardosi, Sofia peroni, Elena Battistini e Letizia Sigali tutte con chitarra.
Elena, che suona la tromba, ha eseguito "Eu sei quevou te amar" di Antonio Carlos Jobim per quintetto, insieme alla mamma Caterina Brunini (flauto), alla prof. Francesca Girardi (violino) e i professori Antonio Rondina e Giacomo Brunini con chitarre.
Nell'ottobre del 2009, come Presidente Nazionale delle Misericordie d'Italia, ho incontrato, a Gerusalemme, il Patriarca per proporgli l'idea di una MISERICORDIA A BETLEMME, che oggi è una bella realtà !!!
L'idea della Misericordia nella terra di Gesù fu portata avanti dal sottoscritto, non senza difficoltà interne alla Confederazione, insieme alla Fondazione Giovanni Paolo II di Fiesole, una grande realtà del mondo cattolico che opera nei territori di Terrasanta e Medio Oriente.
Papa Francesco ha nominato Amministratore Apostolico a Gerusalemme il frate minore Pierbattista Pizzaballa, già Custode di Terrasanta, che assume così la dignità di Arcivescovo.
Nel costruire il progetto della Misericordia di Betlemme ricordo con piacere la collaborazione di tre confratelli: Francesco De Robertis, Carlo Dini e Simone Torrini.
25 giugno 2016
Nell'agosto 1996 organizzammo con lui, a Borgo a Mozzano, un importante "corso di recitazione", davvero molto partecipato, dedicato a Dante.
Il corso residenziale si tenne all'Hotel Milano, nel giardino dell'ex convento delle oblate ed anche a convento di San Francesco.
Giorgio Albertazzi fu anche ospite gradito della Misericordia.
Anche in quella occasione, che fu ottima per Borgo a Mozzano sotto il profilo culturale e di immagine, non mancaro scomposte reazioni e polemiche politiche...di chi non si rassegnava che il popolo mi avesse voluto Sindaco.
28 maggio 2016
La lapide infatti reca la data del 26 ottobre 1924 e la morte del Maestro avvenne il 29 novembre dello stesso anno.
Sono foto che vengono dall'archivio di Augusto Amaducci di Borgo a Mozzano.
Cose belle, che meritano di essere conosciute e viste !
14 maggio 2016
leggi su spigolando tra storia e ricordi personali
Gabriele Brunini
Simboli della nostra cultura, della storia e della religiosità delle nostre comunità rischiano di non poter essere mantenuti nel tempo.
Spesso non mancano solo le risorse economiche, manca l'interesse e la determinazione a risolvere il problema con rapidità. Non sempre infatti si può fare un tetto nuovo, ma la riparazione di una trave si può tentare. La soluzione di una emergenza come questa non può essere lasciata alla sola Parrocchia di Cerreto, è un problema di una comunità che deve essere necessariamente più vasta.
Anche le Istituzioni devono vigilare e promuovere interesse, anche intervenendo in prima persona.
La Pieve di Cerreto ha più di 1000 anni: il millennio della sua esistenza fu festeggiato dalle comunità del "piviere" nel 1995. Ero da poco stato eletto Sindaco (le elezioni c'erano state il 23 aprile 1995) e subito mi impegnai con la Giunta per finanziare il restauro del campanile della chiesa che era in precarie condizioni di stabilità. Il finanziamento trovato (con il ricavato degli oneri di urbanizzazione) fu di circa 50 milioni di lire del tempo. Trovati con rapidità i soldi furono eseguiti con rapidità i lavori.
Con la soddisfazione di molti.....
Speriamo che qualcosa si muova e la chiesa possa essere riaperta al culto.
25 aprile 2016
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Una piccola informativa sul Centro Studi Agricoli di Borgo a Mozzano, promosso nel 1954 dalla Shell Italiana la trovi nella sezione "spigolando tra storia e ricordi personali" di questo sito.
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Con quel quadro si ricorda la donatrice Margherita Tomei ed il fratello Elio Tomei.
Il quadro è stato restaurato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che era presente alla presentazione con il consigliere Tiziano Pieretti.
La presentazione è stata...UN SUCCESSO.
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Immagini di "foto Togneri" realizzate per celebrare il regime fascista: opere pubbliche, scuole, cimiteri, ponti, fontane; interni di scuole; sfilate di paesi negli anni del consenso, ecc.
Foto da vedere....
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Non era quella di Mazzini, ma si credeva tanto nell'Italia e negli Italiani....
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Per questo scrivendo di lui avevo usato il titolo di "quasi beato"...
Ecco quello che ho scritto a pag.167 del libro "Il Convento di San Francesco del Borgo":
Sembra giusto ricordare anche l’importante figura di un frate di Motrone, minore cappuccino, vissuto a cavallo del XV e XVI secolo. Motrone, fino ad oltre metà del secolo XX, era una frazione del Comune di Pescaglia e i legami di quel paese, anche a causa della viabilità dei tempi, erano indirizzati soprattutto verso la Val di Turrite e la zona del capoluogo comunale (Pescaglia), cosa questa da far escludere contatti del frate in questione con il convento del Borgo.
La conoscenza del Venerabile Carlo da Motrone, questo il nome del religioso, l’ha offerta un vecchio “santino” della mia collezione, donatomi dalla carissima Rosa Silani di Motrone, affezionata ed operosa consorella della Misericordia del Borgo; altre notizie sono state fornite dall’amico Carlo Pellegrini, la cui famiglia materna era imparentata proprio con quel frate cappuccino.Il Venerabile Padre Carlo da Motrone, come riporta l’immaginetta, nacque il 14 febbraio 1690 a Motrone, oggi frazione del Comune di Borgo a Mozzano e il suo nome, al secolo, era Grotta Giusto, figlio di Mariano e Domenica Guidi. Da giovane entrò nell’Ordine dei Cappuccini insieme a due fratelli e vestì l’abito francescano nel convento di Pallanzana presso Viterbo. Ordinato Sacerdote nel 1720, ben presto venne eletto guardiano di vari conventi; chiese ai suoi superiori di essere inviato missionario in Congo, ma la richiesta non fu accettata e Padre Carlo fu nominato cappellano nel bagno penale di Civitavecchia. Il “santino” che parla della sua vita ci dice che “era tanta la riverenza pei santi misteri, che durante la celebrazione della Messa tremava da capo a piedi”. La sua orazione era continua e la sua attività si esplicò soprattutto nelle sante Missioni al popolo. “Illustrato da Dio di doni meravigliosi – dice ancora l’immaginetta – conobbe i secreti dei cuori, e molti risanò di varie infermità. Predisse ancora il tempo e le circostanze della sua morte, che placidamente incontrò a Viterbo il 28 aprile 1763 mentre predicava”. Fu sepolto nella chiesa dei Cappuccini di Viterbo.
La causa della Beatificazione di Padre Carlo da Motrone fu introdotta da Pio VI, “il quale ne segnava la commissione il 23 febbraio 1782”, dopo che anche le Diocesi di Lucca e Viterbo avevano avviato la causa di beatificazione.
Con questo ricordo, che fa conoscere alla comunità la figura di questo umile frate della nostra terra, vogliamo augurarci che Padre Carlo da Motrone possa essere aggiunto ai tanti Beati e Santi della Chiesa.
Al loro rientro hanno scritto un bel testo che è stato pubblicato, proprio nel "Giorno della Memoria", sul sito del Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini.
Gli studenti sono Nello Benassi, Laura Lotti, Sofia Morotti e Silvia Picchi, alunni di 13 anni, della classe III sez. C.
Il viaggio li ha condotti a Cracovia, Auschwitz e Birkenau. Gli studenti erano accompagnati dalla Professoressa ALESSIA MILANI COMPARETTI, insegnante di lettere.
Ecco il testo scritto dai ragazzi della scuola media:
Pubblicato il 27 Gennaio 2016
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E' IL PATRONO DI ONETA, il paese della mia famiglia.
Auguri a tutti quelli che portano il suo nome...
A Oneta, oltre che il Patrono, si festeggiava, con particolare solennità S. Lucia, la cui memoria cade il 13 dicembre. Evidentemente a Oneta il 13, oltrechè fortuna, ricordava i principali Santi.
(vedi foto)
11 Gennaio 2016
Secondo i dati storici provenienti dall'Autorità di Bacino del fiume Serchio la più grande piena del fiume, di cui si ha memoria, fu quella del 2 ottobre 1836.
Fu distrutto il ponte a doppia arcata della Fegana sul torrente Lima; ci furono danni al ponte del diavolo e all'allora nuovo ponte dei Diecimo.
Al ponte del diavolo il livello idrico (m.slm) fu di 94,64, come attesta una targa in marmo posta su una casa vicina al ponte (lato strada statale del Brennero). La portata del fiume fu di 3201 mc/s.
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Borghigiano, sanrocchino, scanzonato, amico di tutti; una vita difficile.
Poi i dieci anni al centro anziani della Misericordia; felice e riconoscente.
Ogni volta che lo incontravo, da sempre, mi salutava dicendo...AMICO !
6 gennaio 2015
Una bella persona...
Una foto ricordo il 3 gennaio 2016
Con lui ho sempre collaborato nelle tante iniziative che abbiamo avuto la possibilità di gestire ed affrontare insieme.
Anche negli anni in cui sono stato Sindaco è stato un collaboratore prezioso, soprattutto nel curare, con amore e competenza, i rapporti con la gemella città norvegese di AALESUND.
Dall'11 settembre 2012 Remo viveva al Centro Anziani, sentendosi più sicuro per affrontare la complessa malattia che lo aveva colpito. Viveva nella camera che era stata del padre guardiano del convento e, così, ci capitava spesso di scherzare su questa opportunità, nei nostri quotidiani incontri.
Stamani sul sito della Misericordia (www.misericordiaborgo.org) ho dato notizia della sua scomparsa con il commento che segue.
Gabriele Brunini
Ecco la notizia
Con l'inizio del nuovo anno la comunità borghigiana perde una persona generosa nell'impegno associativo, che lo vedeva presente, come figura capace di organizzare e decidere, assumendo, in prima persona, anche significative responsbilità.
Questa mattina, presso l'Ospedale di Massa, dove era stato trasportato il giorno 19 dicembre, alle ore 9,30, è deceduto REMO GARIBALDI di anni 73.
Tanti sono stati gli incarichi ed i ruoli ricoperti da Remo Garibaldi, che tutti apprezzavano e stimavano: "storico" Presidente del Gruppo Sportivo,Direttore da moltissimi anni del Mensile Il Ponte del Diavolo era l'anima ed il custode del gemellaggio di Anchiano e del nostro Comune con laNorvegia e con la splendida città di AAlesund. Anche nella MisericordiaRemo svolgeva il compito di Presidente del Collegio dei Probiviri ed era un volontario attivo del poliambulatorio.
Da alcuni anni, colpito da una grave malattia, aveva deciso di vivere presso il Centro Anziani della Misericordia, da dove ha continuato a seguire le sue molteplici attività.
Per volontà di Remo sul manifesto funebre è stato scritto "non fiori ma offerte alla Misericordia di Borgo a Mozzano".
La salma arriverà domattina (domenica) nella chiesa del convento, dove sarà allestita la camera ardente e dove, alle ore 21, sarà recitato il S. Rosario.
Il funerale si svolgerà lunedì 4 gennaio, alle ore 15, nella chiesaparrocchiale di S. Iacopo.
Sintetizzava bene tutti i sentimenti che volevo esprimere facendo gli auguri
a tutti gli amici,
a tutte le persone care,
proprio a tutti.....
Capodanno 2016
Al concerto hanno partecipato la Corale S. Cecilia di Diecimo, diretta da Lia Salotti, il Coro dell'Unità Pastorale, diretto da Serena Salotti e la nostraMerciful Band, diretta da Ilaria Brunini.
La serata è stata presentata in maniera davvero brillante da Emiliano Frediani.
C'era il pubblico delle grandi occasioni, che ha applaudito a lungo le esecuzioni presentate dai gruppi corali e musicali.
Gli Stereo Tipi hanno presentato Ecce Panis, L'Amore, Christmas Lullaby, The Lord bless you and keep you e We wish you a Merry Christmas.
La Merciful Band ha eseguito Tara Theme, Adeste Fideles, Dolce Sentire, Gli angeli delle campagne, I cieli narrano, Rinascita e Jingle Bells.
Il clou della serata è stata l'esecuzione della Missa Brevis di J. de Haan eseguita dalla Corale S. Cecilia, dal Coro dell'Unità Pastorale e Gruppo Vocale Stereo Tipi accompagnati dalla Merciful Band.
Davvero un bellissimo concerto, alla grande la MERCIFUL BAND ed anche il Maestro, come l'ha chiamata il presentatore Emiliano Frediani, se l'è cavata davvero bene !
30.12.2015
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Ilaria ha potuto suonare l' organo antico che era stato costruito per la grande, monumentale, chiesa del convento di San Francesco di Lucca.
L'organo costruito da Vincenzo Colonna dal 1602 al 1606 fu revisionato nel 1899 dalla ditta AGATI-TRONCI di Pistoia; la stessa ditta che ha costruito, nel 1893, l'organo della chiesa del nostro convento di Borgo a Mozzano.
Dopo la soppressione degli ordini religiosi promossa dallo stato italiano, nel 1885 l'organo fu messo in vendita in una pubblica asta ed acquistato dal paese di Corsanico.
Diversi i pezzi eseguiti all'organo da Ilaria Brunini, con la collaborazione di Andrea Battistoni (tromba) e di Caterina Brunini (flauto), come:
la MARCIA PER ORGANO di Giacomo Puccini, PANIS ANGELICUS (Ilaria Casai soprano), GABRIEL'S OBOE di Morricone e la PASTORALE di Chedeville.
E' stata eseguita anche la PASTORALE di Mons. Scarano Vescovo di Tivoli; uno spartito ritrovato tra le musiche di Padre Antonio Baroni, frate francescano riformato morto nel 1945, che ha lasciato una quantità eccezionale di spartiti musicali al convento di Borgo a Mozzano.
Il fondo musicale di Padre Baroni viene attualmente catalogato e riordinato sotto la direzione della musicologa dottoressa Laura Meozzi.
Al concerto hanno partecipato anche Ilaria Casai (soprano), Serena Suffredini (soprano), Francesca Maionchi (soprano) e Nunzia Fazzi (soprano), oltre, naturalmetne, al basso M° Graziano Polidori.
Soddisfatto del concerto che si è tenuto nella sua chiesa di Corsanico anche il Parroco don Camillo Pellegrini nato a Cerreto di Borgo a Mozzano, dove è vissuto con la sua famiglia fino all'ingresso in seminario.
20.12.2015
In circa 40 scene affrescate sotto le arcate del chiostro, un pittore del XVII secolo, ha raccontato la meravigliosa storia del Santo, cercando di dimostrare la "conformità" della vita del Beato Francesco a quella di Gesu, rifacendosi ad un testo, scritto nel 1300, da Fra Bartolomeo di Pisa.
Merita di essere visto.......
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Ho provato a ricordarne un po'.....
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Il fondo sarà in ricordo del figlio di Palma, il geometra Aldo Del Guerra.
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il pergolato del giardino di ponente del convento del Borgo (foto di Simone Bertuccelli)
Oggi mio padre avrebbe compiuto 94 anni
Gabriele Brunini
E' STATO VARATO IL NUOVO AMBITO TERRITORIALE CACCIA, UNICO PER L' INTERA PROVINCIA.
NE FACCIO PARTE ANCH' IO, IN RAPPRESENTANZA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE.
La Giunta della Provincia di Lucca, tra i suoi ultimi atti, ha finalmente nominato il Comitato di Gestione dell'ATC Lucca, che sarà unico per tutto il territorio provinciale. Fino ad oggi gli ATC erano due: uno per la Garfagnana (ATC 11) ed uno per il resto del territorio (ATC 12).
Nel Consiglio dell'ATC, che è composto di 10 membri, siedono i rappresentanti delle organizzazioni agricole (n. 3 membri), quelli delle associazioni venatorie più rappresentative (n. 3 membri) e delle associazioni ambientaliste.
In rappresentanza del Consiglio Provinciale sono stati eletti, come prevede la legge, un rappresentante della maggioranza ed uno della minoranza. Gli eletti, votati all'unanimità, sono stati: Luciano Bracciali e Gabriele Brunini.
Gli altri membri nominati con delibera n. 171 del 11.09.2015 sono: Giovannetti Paolo Mario di Capannori, Pocai Loriano di Molazzana e Onesti Pietro di Barga per le organizzazioni professionali agricole; Bortolotti Micaela di Lucca e Ambrosini Nobili Giulio di S. Romano Garfagnana per Federcaccia; Coltelli Mario Giuseppe di Vagli Sotto per Enalcaccia; Simoni Mario Claudio di Lucca e Cinquini Franco di Viareggio per le associazioni di protezione ambientale.
La nomina del nuovo Comitato, che evita il commissariamento dell'organo, era atteso da tutti i cacciatori ed avviene alla vigilia dell'apertura della caccia prevista per domenica 20 settembre.
Gabriele Brunini - 16 settembre 2015
La Provincia non sarà abolita, come i cittadini hanno creduto. Continuerà a vivere come ente di secondo grado, ma a votare per eleggere il presidente ed i membri del consiglio provinciale saranno solo i consiglieri comunali.
Finisce una storia antica, di un ente importante per il coordinamento del territorio.
La finta abolizione è il trionfo del Gattopardo: cambiare tutto per non cambiare nulla; semmai peggiorare...
Il 16/05/2011 sono stato eletto Consigliere Provinciale di Lucca – come candidato presidente dello schieramento di centro destra. In quella elezione ho riportato 72.056 voti di preferenza, 9659 in più di quelli totalizzati da tutte le liste che mi appoggiavano (i voti delle liste erano stati 62.397).
Anche questa è stata una esperienza interessante e utile.
Gabriele Brunini
16 settembre 2015
Storia di una cartolina scritta da mio padre a mia madre....
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Nell'attesa che a Borgo si decida qualcosa, la questione sta diventando una vera e propria emergenza mondiale e soprattutto europea. Tutti dicono che l'Onu e l'Europa devono fare di più (e meglio) di quello che stanno facendo oggi.
In una tale emergenza generale, anche se non mi entusiasma l'idea, prendo atto che diventa difficile, per la nostra comunità comunale, sottrarsi dal dare un contributo di accoglienza, che non deve essere però improvvisata. Se accoglienza deve essere, che sia fata bene; offrendo una struttura adeguata, che permetta una opportuna sorveglianza, che non crei ulteriori difficoltà alle persone da ospitare e alla comunità che ospita.
Fondamentale, a mio avviso, è che l'ospitalità avvenga nel Capoluogo: perchè lì ci sono i servizi sociali del Comune, i Vigili Urbani, i Carabinieri, i medici, la Misericordia, i mezzi di trasporto; perchè nel capoluogo è più facile gestire il coinvolgimento dei migranti in attività "lavorative", che li impegnino, evitando un "parcheggio" inopportuno e pericoloso.
Mi immagino i problemi che si creerebbero mandando i migranti in una frazione del Comune, dove ci sarebbero problemi di mobilità e di trasposto; dove c'è poca popolazione e durante il giorno la popolazione è rappresentata soprattutto da persone anziane.
Meno male che abbiamo rivisto la prevista ospitalità a Butia.
Nel Capoluogo, poi, sono molti gli appartamenti sfitti ed anche interi palazzi (come quello che ospitava l'agenzia della Cassa di Risparmio di Lucca in via Umberto) sono in abbandono da decine d'anni. Comune e Prefetto possono quindi valutare tante opportunità.
Parliamone seriamente e ognuno faccia davvero la sua parte...Mi stupisce questo grande silenzio !
Gabriele Brunini - 24 agosto 2015
Non ho tanta voglia, in questo scorcio d'estate, di affrontare temi molto seri; ma non se ne può fare a meno.
Mons. Galantino ci stressa con i suoi giudizi trancianti sul tema migranti, criticando tutti. Legittimo che lo faccia; ma forse non si rende conto in che situazione mette la Chiesa italiana, tutta, fino all'ultima parrocchia.....
In altri tempi, non molto lontani, un Segretario della CEI non avrebbe solo dispensato solo giudizi e critiche, come ha fatto e fa Monsignor Galantino.
Non avrebbe parlato, ma avrebbe agito, ordinando a tutti i Vescovi d’Italia di accogliere nei loro seminari vuoti centinaia e centinaia di migranti, anzi di persone in cerca di un mondo migliore.
Avrebbe consigliato ai Vescovi di verificare con i Parroci e con le comunità parrocchiali cosa si poteva fare, coinvolgendo le associazioni del mondo cattolico e le persone di buona volontà, verificando come utilizzare qualcuna delle tante canoniche vuote e in abbandono.
Avrebbe dato disposizioni sul possibile utilizzo di parte dell’8 per mille; avrebbe organizzato il lavoro della Caritas, in silenzio, per fonrire alloggio, vitto, corsi di formazione, anche civica.
Per ora queste cose sono mancate (in maniera strutturata); non sono state date disposizioni alle strutture della Chiesa italiana sul comportamento da tenere in tutta Italia (dalle Alpi a Capo Passero); si è lasciato tutto alla buona volontà dei singoli; ci sono state solo le troppe parole di Mons. Galantino.
Se la volessimo mandare in forma un pò scherzosa, potrei aggiungere che Mons. Galantino avrebbe dovuto anche informarci su quanti migranti intende accogliere il principe della Chiesa Cardinal Bertone nel suo attico (c'è chi parla di 700 mq e chi di 350...).
Gabriele Brunini - 13 agosto 2015
Aggiunta del 16 agosto 2015
Non condivido la polemica becera e le parole pesanti e irriguardose di Matteo Salvini che anche oggi ho ascoltato. Non giovano alla Lega....
Un'altra aggiunta.....
Nel Consiglio Comunale del giorno 2 settembre 2015, richiesto dal Gruppo di opposizione ANDARE OLTRE, il Sindaco ha annunciato che i primi 8 migranti verranno ospitati in una casa di via I° Maggio nel Capoluogo. Avrei preferito che la casa fosse nel centro storico, rispetto ad una zona più decentrata e più buia come la circonvallazione. Ma sempre meglio lì che in una frazione......
Mentre il Sindaco e l'Amministrazione sono impegnati a trovare soluzioni alternative a quella di Butia, rivelatasi inadatta, sul giornale LA NAZIONE di oggi, 11 agosto, è apparso un articolo con i nominativi di coloro che hanno fatto "manifestazione di interesse" con la Prefettura di Lucca per il servizio di accoglienza ai migranti.
Manifestazione fatta nel nome del business, prescindendo da contatti con il Comune e le comunità.
Così LA NAZIONE (pag. 4 cronaca di Lucca) ci informa che la cooperativa sociale "La Luce" ha pronta una struttura per 12 migranti a Borgo a Mozzano.
Questa cooperativa, come riporta il giornale, non ha svolto, finora, servizi di accoglienza migranti.
Il giornale non ci dice dove si trovi la struttura; mentre è un diritto delle comunità saperlo.......
Ci dice solo che ha richiesto una cifra di 33,00 euro al giorno per ogni ospite.
Sempre LA NAZIONE ci informa che a Borgo a Mozzano, in località Caporale, esiste una "fattoria del sorriso" che ha pronta una struttura per 13 migranti a S. Gimignano di Moriano.
Speriamo di saperne di più, prima che le decisioni ci caschino addosso......
Don Francesco ha convocato per il giorno 13 agosto (ore 21 in San iacopo) una riunione per discutere di questo difficile tema. Sarà una opportuna occasione di confronto e di possibili decisioni.
Gabriele Brunini - 11 agosto 2015
Di sicuro ci sono difficoltà e problemi ed anche il Sindaco ne è consapevole.
Senza entrare troppo nel merito della questione nelle sue connessioni politiche e culturali, credo che dobbiamo fare in modo di dare risposte ADEGUATE AI BISOGNI, che non mettano però in difficoltà i nostri cittadini.
Non è possibile accogliere migranti e tenerli sotto un tendone, come ci è stato detto che viene fatto a Lucca.
Se dobbiamo farci carico di accogliere, dobbiamo fare anche un progetto per utilizzare ed impegnare le persone che saranno accolte: questo sembra che il Comune del Borgo voglia farlo.
Ma le scelte circa l'accoglienza devono essere fatte dal Comune e dalle comunità; non possono farle persone esterne, che gestiscono il problema per lavoro e per business.
La prima ipotesi fatta di mandare i migranti in un appartamento inadeguato di Butia (piccolo nucleo di 13 abitanti della frazione di Cerreto) è, a mio giudizio, assolutamente improponibile ed inaccettabile; questa scelta, fatta da una cooperativa che si occupa di migranti, non può essere condivisa dall'Amministrazione Comunale.
Dobbiamo tutti impegnarci a trovare locali adeguati in luoghi dove i migranti possano essere meglio assistiti, gestiti ed anche controllati.
Nel reperire edifici si deve valutare se ci sono immobili inutilizzati o sotto utilizzati: 1) di proprietà pubblica 2) di proprietà di enti religiosi 3) di proprietà di associazioni o delle comunità.
Se questi non ci sono si deve andare al mercato privato, ma senza rinunciare a valutare l'impatto ed i disagi che si possano creare ai residenti.
Comunque, come "comunità", le risposte dobbiamo darle, senza fare i furbi e pensare che il problema lo debbano risolvere altri. E gli amministratori della cosa pubblica, nel momento in cui vanno a chiedere sacrifici ai cittadini, valutino anche le proprie personali risorse ed il proprio patrimonio immobiliare, per dare un segnale di impegno diretto.
Molti sono coloro che teorizzano l'accoglienza...purchè siano gli altri ad accogliere.
Forse anche un incontro pubblico sul problema non guasterebbe.
Io come sempre ho detto la mia, in modo libero.
Gabriele Brunini - 7 agosto 2015
Il 25 ottobre 2014 c'è stata al Borgo una cerimonia per ricordare, alla presenza di una rappresentanza diplomatica del Brasile, l'arrivo della FEB; una targa ricordo è stata apposta in piazza Marconi, dove si trova anche il "museo della memoria".
Voglio ricordare quel tragico 1944, fortunato per il nostro territorio, che vide allontanarsi verso la Garfagnana la linea del fronte, con un articolo pubblicato nel 2013 su "Il Ponte del Diavolo" che parla di come il nostro principale monumento fu salvato dalla distruzione......
Nelle immagini, a corredo dell'articolo, ci sono foto del 1944 che conservo nel mio archivio fotografico.
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Rilassante !
Non potendo essere presente voglio contribuire con alcuni ricordi.
Nel 2003, alla fine dei miei mandati di Sindaco, riuscì, in maniera abbastanza fortunosa, ad ottenere i resti mortali del Caporal Barsanti che, da molti anni, erano custoditi su uno scaffale del cimitero monumentale di Milano. Quei resti furono sistemati in una nicchia del muro che si trova dietro il monumento ai caduti del paese, dove fu apposta una grande lapide in marmo, a ricordo.
Il 2 giugno 2003, si celebrò a Gioviano la festa della Repubblica con un convegno su Barsanti e il concerto ufficiale del Corpo Musicale "Giuseppe Verdi" di Corsagna. Nell'occasione fu stampato anche un libro, a cura del Comune, dal titolo: "Pietro Barsanti - Il sogno di un' Italia unita e repubblicana".
Il paese di Gioviano fece festa per il ritorno del suo giovane eroe, dopo 133 dalla fucilazione.
Il "mazziniano" sognatore aveva appena 21 anni quando affrontò la morte nel nome degli ideali in cui credeva.....
Mi fa piacere questo ricordo, l'impegno del paese (che non è mai mancato) e l'interessamento del Comune. Sono contento di aver fatto da "apripista", alla faccia di chi, a corto di argomenti, mi definiva un Sindaco "tardo patriottardo"....
Leggi il ricordo e la storia del Caporale Barsanti
Di lui ho fatto un ricordo sull'ultimo numero del mensile IL PONTE DEL DIAVOLO, che potrete leggere anche sul mio sito.
Tra le tantissime immagini che ha dedicato al suo Borgo ho scelto quella del manifesto del Trofeo calcistico "Roberto Strulli" del 1966:
un calciatore che si lancia in alto...fino alla sommità dell' arcata più alta del ponte del diavolo.
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Non è utilizzabile perchè ha bisogno di restauro.
E' mai possibile che non si trovi qualche migliaio di euro per un restauro filologico ?
Domenica 16 maggio 2015 mi è capitato di visitare il Museo Puccini di Celle (Pescaglia) e di vedere quel pianoforte, inutilizzato da chissà quanto tempo.
Il Museo è proprietà dell' Associazione Lucchesi nel Mondo, presieduta, con passione e competenza, da Ilaria Del Bianco.
A volte le cose è più difficile pensarle che farle.
La proprietà deve fare qualcosa, da subito e che anche il giovane Sindaco di Pescaglia Andrea Bonfanti, recentemente eletto, può fare qualcosa per risolvere il problema che, magari, non conosce.
Io sono uno che crede nel detto: "volere è potere"; e qualche volta cittadini e associazioni devono essere di stimolo alle Istituzioni, anche con un proprio contributo, come io sono pronto a fare.
Parliamone, subito e, forse, per l'estate prossima il pianoforte di Puccini potrebbe tornare a suonare.
Sono a disposizione di chi ne vorrà parlare....La mia e mail è: bruniniborgo@libero.it
IL GIORNO 11 GIUGNO 2015 L' ARGOMENTO DEL PIANOFORTE DI PUCCINI E' STATO RIPRESO DA UN ARTICOLO DE "LA GAZZETTA DEL SERCHIO". GIORNALE ON LINE, SCRITTO DA GIUSEPPE BINI.
SPERIAMO CHE ALMENO A QUELLO QUALCUNO DIA CONCRETE RISPOSTE........
Nella cappella del Monastero, per iniziativa della Misericordia di Borgo a Mozzano, è stato presentato il libro sulla vita della carmelitana scalza Suor Ancilla Maria della Croce, al secolo Dora Motroni, di Borgo a Mozzano, nata il 29 aprile 1915, deceduta nel "carmelo" di Lucca il 17 dicembre 1994.
Dopo il saluto della Priora, Sr. Maria Elisabetta della Trinità, la presentazione del libro è stata fatta dal Governatore della Misericordia, Gabriele Brunini, che ha curato la pubblicazione, utilizzando un testo a suo tempo predisposto dall'avvocato Giuseppe Bicocchi di Lucca, e da Agnese Garibaldi che, con Sr. Ancilla, ha avuto amicizia ed una lunga frequentazione.
Importante è stato il contributo che due monache del "Regina Carmeli" (Sr. Teresa e Sr. Francesca) hanno portato, parlando, da dietro la grata della clausura, della figura di Suor Ancilla Maria della Croce, con cui hanno condiviso tanti anni di vita nel Monastero.
La presentazione è stata accompagnata da "arie sacre" eseguite dalla soprano Valentina Vitolo, dalla flautista Caterina Brunini e dalla pianista Ilaria Brunini, che hanno eseguito: "Laudate Dominum" di Mozart, "Ave Maria" di Caccini, "Salve Regina" di Puccini, "Ave Maria" di Pieruccini e "Domine Deus" di Vivaldi.
Forse era la prima volta che una iniziativa come questa avveniva nel Monastero di clausura delle carmelitane scalze; un modo bello di rendere omaggio ad una Suora che vive nel ricordo di molti, che ne hanno conosciuto ed apprezzato la Fede e la capacità di donarsi a Cristo ed alla Vergine Maria..
Di sicuro le parole dette, in ricordo di Sr. Ancilla, e le belle arie sacre, che sono risuonate nel silenzio di quel luogo di preghiera, sono arrivate al Cielo.
Mi sembra un paragone un pò esagerato....anche se è evidente che, per il centrodestra, c'è stata una disfatta, come Caporetto.
Per rimanere in tema:
per ora sappiamo che ci sono stati tanti generali (e colonnelli, tipo quelli di AN) come Cadorna;
ma ancora non si intravede chi possa essere il Gen. Diaz, capace di riportare il centrodestra a Vittorio Veneto.
Gabriele Brunini - 24 mggio 2015
Il Piave mormorava,
calmo e placido, al passaggio
dei primi fanti, il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava
per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera...
Anche i miei nonni Roberto Brunini e Attilio Fini parteciparono alla "grande guerra".......
il 24 maggio 1915, anche mio nonno Attilio, passava il Piave con il 22° Reggimento Fanteria
(rimase sotto le armi dal 4 gennaio 1915 al 7 agosto 1919).
Chiamato per la prima volta alle armi il 7 settembre 1912, aveva già partecipato alla guerra di Libia, meritandosi una Medaglia di Bronzo al Valor Militare (Assaba 23 marzo 1913).
La motivazione della Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia (RR Decreti 19 Gennaio e 19 Ottobre 1922) recitava così:
A Fini Attilio
SIA PER TE PER LA TUA
FEDE ONESTA' ED OPEROSITA'
QUESTA ITALIA REDENTA DAL
SANGUE DEL NOSTRO SANGUE
DAL TUO STESSO VALORE
DAL TUO STESSO SACRIFICIO
SEMPRE PIU' GRANDE PIU'
FORTE PIU' RISPETTATA.
24 maggio 2015 - a 100 anni dall'entrata in guerra dell' Italia
Fu una grande giornata per lui che, alla nascita, appena dopo essere stato battezzato in San Giovanni a Firenze, era stato lasciato dalla madre all'Ospedale degli Innocenti di Firenze.
Da uno scritto di Delfo Carnicelli, apparso su un numero del mensile borghigiano IL PONTE DEL DIAVOLO del 1967, ecco un ricordo del mio carissimo nonno.....
Guarda le immagini della cerimonia in Piazza Garibaldi con il palco delle autorità montato sotto il platani....
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Un grandissimo bel ricordo per Margherita e per i genitori Simone e Ilaria....
Oggi è stata una occasione davvero straordinaria.
All'udienza Generale che il Santo Padre ha concesso in Piazza San Pietro ho presentato e consegnato al Papa il libro sul Convento del Borgo dove, a pagina 5 avevo inserito una dedica al Pontefice, riportando le parole che lo stesso uso il 16 marzo 2013 per spiegare il motivo della scelta del nome da Pontefice:
"e così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d'Assisi. E' per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il creato....".
Ha apprezzato la dedica e ringraziato del dono.
E' stato davvero un grande piacere!
Piazza San Pietro, 28 maggio 2014
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Padre Giovannetti, che è lo "storico" della Provincia Toscana dei Frati Minori, mi scrive:
Nel migliore dei ricordi e stima per la sua opera in una casa che fu casa francescana e che lei conduce con spirito francescano, invio auguri natalizi con cari saluti
Questo il testo:
Ah! .....La Befana !
Aspettavo con gioia le feste di Natale. Ai primi di dicembre il freddo pungeva le mani ed i piedi, le giornate erano corte e fredde, ma l'arrivo delle feste era una luce calda nell'anima .Guardavo dai grandi vetri delle finestre della cucina il monte davanti e mi immaginavo la Befana che si preparava alla partenza. Un momento la vedevo in un casolare più alto , un momento dopo era in fondo al monte dove una piccola luce brillava .La accompagnavano una fila di pecore con il cane che le guardava .Non era vestita in modo diverso dalle tante vecchiette che frequentavano, a quei tempi, la piazza di San Rocco, oppure la chiesa o le mie nonne . Il mio pappà ( lo chiamavo così) preparava un bel presepio con tutto ciò che trovava in fiume e con i pastorelli che gelosamente custodiva; dell'albero me ne ricordo uno solo, alto, spelacchiato e vuoto e, sinceramente, non capivo che cosa ci rappresentava in casa. Poi c'era la Befana ! Che cosa mi avrebbe portato quest'anno ? Aspettavo con gioia, ma anche con un pò di tristezza: perché mi portava sempre un oggetto che non mi piaceva? Un anno una celetra di ferro, ma che me ne facevo. che non conoscevo le note? Un altro anno una lavagna con il gesso, ma io usavo il muro per lavagna! Poi c'era la storia di quel piccolo bambolotto che spariva e poi tornava la mattina della Befana. Sinceramente a me pareva lo stesso, ma non ci davo importanza. Importante per me era la salute che i miei genitori dovevano avere, la casa più o meno fredda, i baci ed i sorrisi della mamma che, a volte, vedevo disperarsi perché i soldi erano pochi. Una mattina del 6 gennaio mi alzai contenta: in mezzo al grande tavolo del salotto c'era il solito bambolotto, seduto, nudo, felice, che mi aspettava .La mamma mi guardò sospettosa, ma io fingendo una grande felicità, lo presi e promisi che gli avrei cucito tanti vestiti, tanto la macchina da cucire c'era dalla nonna ed io ero capace di farla funzionare; e così si accesero i geni del cucito che avevo ereditato dall'altra nonna. La mamma però aggiunse che, forse, in un'altra casa, la Befana aveva portato una bella bambola con i capelli veri, ma la nostra era povera e bisognava accontentarsi. Le risposi che non aveva importanza, che non ero gelosa e, senz'altro, prima della fine della giornata avrei avuto tanti altri regali facendo il giro dei familiari. Perché una tappa obbligata era dalla zia Laura. Da lei sì che si trovavano dei regali meravigliosi. A me faceva trovare un piccolo cestino con i befanotti del forno, qualche caramella e.... i mandarini! Belli, perfetti nella loro rotondità, profumati e di un colore arancione..... io non li ho più trovati così. Chissà la sua Befana dove li prendeva? Era comunque il regalo che preferivo.
Andavo poi a casa delle nonne e qualcosa trovavo anche lì........ma non ricordo bene....
Mi ricordo, però, che alla fine della giornata il tavolo si era riempito, poi allargando bene i regali sembravano anche di più!
Mi piaceva la festa della Befana, proprio tanto.
P.S. Aggiungo fuori concorso per non rattristare troppo i ragazzi che leggono questo testo che la vita mi ha regalato, fino a qui, tanti regali : belli, profumati e colorati proprio come quei mandarini.
Prendo atto delle loro spiegazioni sul fatto che stavano polemizzando con Poggi e non con il sottoscritto; ma avrebbero dovuto essere più chiari nel loro scrivere.
Quanto poi al fatto che io avrei scoperto, come dicono, le pochezze del centrodestra, dopo esserne stato parte attiva, perfino come candidato alle elezioni provinciali del 2011; ricordo a Fantozzi e Marchetti che il sottoscritto, eletto vice coordinatore provinciale del PdL nel congresso di Viareggio, si è dimesso da quell'incarico nel luglio 2013, accertata l'impossibilità di avere, all'interno di quel partito un autentico e vero dibattito, che mettesse al centro il volere degli iscritti, rispetto alle decisioni "umorali" del capo Berlusconi.
Per quanto riguarda la tragica situazione del centrodestra, locale e nazionale, che mi rattrista assai, basta leggere l'articolo di fondo, pubblicato ieri (19 aprile) proprio dal direttore de La Nazione, Francesco De Robertis, di cui riporto alcune considerazioni:
"Il centrodestra si avvia a un turno elettorale probabilmente disastroso"..... "Dalla Puglia alla Toscana, passando per la Liguria e il Veneto è tutto un fiorire di distinguo, di capannelli, di combriccole l'una contro l'altra armata, di gente che gioca per perdere e non per vincere".....Anche in Toscana i protagonisti del centrodestra "si sono comportati come i capponi di Renzo, che si beccavano a vicenda nonostante stessero tutti per essere spennati".
Mi sembra molto chiara quale sia la situazione........
Borgo a Mozzano - 20 aprile 2015
Una storia che dedico a tutti gli appassionati della bicicletta...
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La trasmissione televisiva "Servizio Pubblico", andata in onda su LA7, giovedì 26 febbraio 2015, ha tentato in ogni modo di insinuare dubbi sul lavoro delle Misericordie e della Misericordia di Isola Capo Rizzuto in particolare.
Cercando, inopportunamento, di attribuire colore politico al Movimento delle Misericordie, la trasmissione ha usato perfino un filmato della primavera 2011 dove, da candidato presidente della Provincia di Lucca, ricevevo visite di leader nazionali dei partiti che sostenevano la mia candidatura. Nel caso specifico si trattava di Angelino Alfano, attuale Ministro dell'Interno, all'epoca esponente del PdL.
Solo per precisazione ricordo che, prima di accettare la candidatura della Provincia, io mi dimisi dalla carica di Presidente Nazionale della Confederazione proprio per non permettere strumentalizzazioni ad alcuno sul mio ruolo di Presidente; e, da quel momento, non ho avuto alcuna responsabilità o informazione riguardante le attività di Confederazione Misericordie, così come non ho mai avuto alcun contatto o relazione con il partito del Nuovo Centrodestra, nato in anni successivi.
Avrei potuto evitare le dimissioni e solo "sospendermi" per il periodo della campagna elettorale, decidendo successivamente il da farsi, come altri dirigenti confederali hanno fatto; ma non sarebbe stato il mio stile. Nel periodo della mia presidenza della Confederazione ho mantenuto contatti e relazioni con tutti i rappresentanti istituzionali, nell'interesse del Movimento e mai ho tenuto rapporti preferenziali di tipo politico, non essendo, per correttezza, in quel momento iscritto ad alcun partito, così come anche oggi.
Per quanto riguarda il grande lavoro svolto dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto, ho sempre apprezzato l'impegno di quei confratelli per la loro comunità, portato avanti in un contesto ambientale davvero complesso e rischioso. Così come ho sempre apprezzato l'impegno di quei confratelli nell'affrontare il difficile compito dell'accoglienza e della gestione dei campi.
Nel periodo della mia presidenza ho sempre seguito con attenzione quanto avveniva nella Confraternita di Isola, guidata da persone capaci, come il Governatore Leonardo Sacco, e profondamente motivate ed ispirate, come il Correttore Don Edoardo Scordio. Mi sono sempre state di conforto le ripetute ispezioni, i controlli e le verifiche che i vari Organi dello Stato, ed anche Organismi di livello europeo ed internazionale, hanno fatto al Campo di accoglienza di S. Anna a Isola Capo Rizzuto; controlli che sono stati fatti sotto vari governi, anche di diverso orientamento politico.
Non è certo un servizio televisivo, volutamente strumentale, che può farmi cambiare idea sul lavoro delle Misericordie e sui confratelli di Isola Capo Rizzuto, a cui ho sempre dato amicizia e fiducia, nella certezza che se la meritino. E non è certo lo strumentale uso, che la trasmissione televisiva ha fatto, di un incontro di campagna elettorale, che può mettere in dubbio il lavoro, l'impegno e lo stile di uno che è Confratello di Misericordia dal 1966 (anno della mia iscrizione alla Confraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano).
Gabriele Brunini
(Questo comunicato è stato pubblicato sul sito della Misericordia di Borgo a Mozzano: www.misericordiaborgo.org)
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Tutti i giornali riferiscono di questa grave e antidemocratica minaccia. Oggi ho citato il fatto anche nella seduta del Consiglio Provinciale.
Niente di nuovo sotto il sole...per uno, come me, che ha fatto il consigliere comunale del MSI-DN dal 1975 al 1993 (gli anni di piombo...).
Per solidarietà all'autore Aldo Grandi ed alla Ubik, oggi mi sono recato in quella libreria ed ho acquistato il libro...
13 novembre 2014
Ed entrambi li ritrovo nelle vecchie foto di inaugurazione del monumento ai caduti di Oneta......
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La nostra famiglia ben rappresentata da Caterina Brunini (flauto), Ilaria Brunini (direttore della banda), Sofia Morotti (clarinetto) e Elena Morotti (tromba).
Una bella soddisfazione........
Erano divisi in due gruppi e provenivano dai FASCI di BORGO A MOZZANO e VALDOTTAVO.
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Idolatrada,
Salve! Salve!
Brasil, um sonho intenso, um raio vívido,
De amor e de esperança à terra desce,
Se em teu formoso céu, risonho e límpido,
A imagem do Cruzeiro resplandece.
25 ottobre 2014 - BORGO A MOZZANO, a 70 anni dalla liberazione ricordati i soldati brasiliani della FEB.
Marco Pierucci e Ilaria Brunini hanno eseguito l'INNO DEL BRASILE e il CANTO DEGLI ITALIANI.
La cerimonia resa più solenne dalla partecipazione della Merciful Band della Misericordia.
Presente l'Addetto militare dell'Ambasciata del Brasile in Italia.
In questi giorni si è fatto un gran parlare di quando e come fu realizzata la scuola superiore a Borgo a Mozzano.
Avendo vissuto la questione in prima persona mi permetto di fare una ricostruzione...autentica.
La comunicazione ufficiale dell'assegnazione del Biennio ITIS, la cui richiesta era stata fatta dall'Amministrazione presieduta dal Sindaco Scipioni, arrivò dal Ministero il 19 aprile 1995; quattro giorni dopo, il 23 aprile 1995 venni eletto SINDACO, vincendo le elezioni con la lista NOI CON VOI.
Grazie all' impegno di tutti i miei collaboratori (Piegiovanni Papera, Ing. Renzo Luvisi, Flora Ungaretti, Boris Francesconi, ecc.) e del Consiglio Comunale eletto, riuscimmo in un autentico miracolo: iniziammo la progettazione ampliando l'ala sud della scuola media, trovammo i fondi nel bilancio (800milioni di lire circa) e....a settembre 1995, aprimmo una scuola superiore a Borgo a Mozzano.
Poi inventammo i "bonus" studio per incoraggiare le iscrizioni e andammo avanti (avemmo anche il plauso del maestro Alberto Manzi...). Poi ci battemmo per avere anche il triennio a indirizzo chimico, il primo in provincia di Lucca. E vi assicuro che non fu facile avere i sostegni di tutti....
L'Amministrazione di Francesco Poggi ha trovato i fondi per comprare la ex Record, togliendola dal degrado di tanti anni e per costruire una bella scuola (grazie al contributo rilevante che merita plauso della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e all'impegno del suo presidente Arturo Lattanzi).
Il Sindaco Patrizio Andreuccetti è riuscito a completare i lavori con grande rapidità, ha la fortuna di inaugurare una nuova e bella scuola e avrà il compito di completare tante cose che ancora mancano.
Ho scritto sul suo profilo una frase:
"Il Patrimonio vero di una Comunità è la continuità dell'impegno per i propri cittadini e per la propria terra che si ama !"
Al Borgo siamo capaci di queste cose !!!
24 ottobre 2014
A proposito della istituzione della scuola ITIS ad indirizzo chimico sono intervenuto su facebook commentando un intervento di Giovanni Alberigi, responsabile del Centro per l'Impiego di Fornaci di Barga. Ecco il testo del mio post:
Condivido alcune precisazioni di Giovanni Alberigi. L'Amministrazione del Sindaco Scipioni aveva inoltrato alla Provincia la richiesta di istituzione di una scuola superiore (biennio ITI) a Borgo ed il consiglio provinciale, all'epoca presieduto dall'ing. Grabau (centrodestra) aveva approvato il progetto, ma "a totale carico del Comune di Borgo a Mozzano". Come ho ricordato l'autorizzazione ministeriale arrivò solo il 19 aprile 1995, negli ultimi giorni di una campagna elettorale che portò alla mia elezione a Sindaco (per la prima volta elezione diretta dei cittadini). Così ci ritrovammo la patata bollente dell'istituzione della nuova scuola, da progettare e costruire e...finanziare totalmente. Fummo bravi e, a settembre 1995, il nuovo corso di studi iniziò nei nuovi locali costruiti in ampliamento alla scuola media (investimento di 800 milioni di lire). Nulla riuscimmo ad avere dalla Provincia (di centrodestra) i cui amministratori finirono poi miseramente sfiduciati dalla propria maggioranza. Con la elezioni di Tagliasacchi e l'arrivo dell'assessore Aurelio Russo riuscimmo ad avere interlocutori attenti che, sebbene confermando il diniego ad assumere la gestione della scuola ITI da parte della Provincia, come sarebbe stato logico, ci aiutarono nel completamento dei laboratori e nell'acquisto di attrezzature. Dimostrando che, tra persone corrette e in buona fede, si può collaborare anche da sponde politiche diverse, per il bene dei cittadini. Bene ha fatto dunque Alberigi a citare Tagliasacchi e il suo bravissimo assessore Aurelio Russo. Ultima nota: su Il Tirreno di questi giorni si ricorda che il Sindaco Alfredo Scipioni realizzò l'ITI; per la verità inoltrò domanda alla Provincia.....l' ITI fu realizzato nell'estate 1995 ed aprì nel settembre di quell'anno!
24 ottobre 2014
All'inaugurazione della nuova sede ITIS il Sindaco Patrizio Andreuccetti mi ha dato la parola, ringraziando i suoi predecessori dell'impegno profuso nella realizzazione della scuola.
Avendo detto di aver invitato tutti "i Sindaci viventi", io ho iniziato il mio saluto dichiarandomi "felice di esserci...da vivo".
Grazie Sindaco della considerazione.
24 ottobre 2014
6 ottobre 2014
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Stamani a colazione...un "biscotto" speciale dalle nostre nipotine: SOFIA, ELENA e...MARGHERITA !
Anche Ilaria ha ricordato i suoi nonni........
il 2 ottobre 2014
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25 settembre 2014
La storia ci insegna che c'è un gioco delle parti nei comportamenti di chi governa e chi sta all'opposizione....E' sempre stato così e sempre sarà.
E così anche la vicenda dell'acqua non potabile dell'acquedotto di S.Croce, che serve la gran parte di Borgo a Mozzano (capoluogo) rischia di essere oggetto della polemica, che a me non interessa.
Ma poichè non sono vissuto all'estero, ma per tutta la vita al Borgo e ho modesta conoscenza anche di come vanno queste cose, mi permetto di fare una brevissima considerazione: non è la prima volta che si riscontra una momentanea non potabilità dell'acqua di un acquedotto; sotto qualsiasi colore politico delle amministrazioni.
Ma di solito con una maggior dose di cloro o un immediato intervento tecnico, nel breve volger di qualche giorno, il problema viene risolto e l'ordinanza di non potabilità revocata. Oggi sono passati 8 giorni dall'ordinanza e non ci sono novità sul sito del Comune o comunicazioni ufficiali di Gaia. La gente di sicuro in qualche modo l'acqua la usa, sia pure evitando di berla....anch'io faccio così.
Sarebbe possibile avere qualche ulteriore notizia su cosa è accaduto ? Su quali sono gli interventi in corso? Sulle prospettive di ripristino della normalità?
Richieste normali di migliore informazione...senza polemica !!!!
Si terrà nella chiesa parrocchiale di S. Ilario DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014 alle ore 16.
Partecipano: ILARIA CASAI, SOPRANO - LAURA MASINI, MEZZO SOPRANO - SERENA SALOTTI, SOPRANO - GRAZIANO POLIDORI, BASSO - ANDREA BATTISTONI, TROMBA - CATERINA BRUNINI, FLAUTO - LIA SALOTTI, VIOLINO - ILARIA BRUNINI, ACCOMPAGNA CON ORGANO E PIANOFORTE.
Occasione gradita per incontrare amici, paesani e appassionati di musica.
E, al termine del concerto, merenda nell'aia di casa Brunini per tutti gli intervenuti.
Vi aspettiamo !
Sono partiti il giorno 30 luglio 2014, alle ore 8, dal convento del Borgo ed hanno fatto tappa presso grandi conventi che si trovavano lungo il loro percorso fatto in bicicletta...fino ad Assisi.
Nei vari conventi hanno incontrato il Guardiano e hanno consegnato il mio libro dal titolo "IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DEL BORGO".
A Fiesole Guardiano è il nostro concittadino Padre Lorenzo Maria Coli di Domazzano.
Dopo Fiesole sono saliti alla Verna, poi sono passati da Gubbio e, infine, il 2 agosto hanno consegnato il libro al Vicario del Sacro convento di Assisi, affidato ai francescani conventuali (nella foto).
Borgo a Mozzano, 30 luglio 2014
VEDI FOTO PRECEDENTI.......
Prima lezione Oneta 8 dicembre 2013
Seconda lezione Oneta 9 marzo 2014
Nei giorni 20 e 21 luglio la famiglia BLAISE sosta al Convento di San Francesco del Borgo, dove la Misericordia alloggia i pellegrini del "cammino di Assisi".
Padre, madre, sei bambini di età compresa tra gli 11 anni e gli 11 mesi...e due asini che trasportano vettovaglie e i bambini quando sono stanchi.
Buon viaggio !!! E' stato un piacere incontrarvi.....
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Pianista Ilaria Brunini, soprano Valentina Vitolo.
Il convegno vedrà la presentazione del libro di Amedo Guidugli: "SUL CAMMINO DEL VOLTO SANTO - Le strade e gli ospedali per pellegrini nella Valle del Serchio in epoca medievale".
Il programma del convegno/concerto è visibile come immagine di questo sito.
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Se la festa si celebrava ogni anno, la "triennale", curata da un apposito comitato, si svolgeva in forma molto solenne: con un triduo predicato e cantato, una Messa "in musica" e, soprattutto, con una grande processione, a cui intervenivano le parrocchie di S. Iacopo, San Rocco e Cerreto e tanta tanta gente.
In processione veniva portata la statua del Santo, che si conserva nel suo altare della chiesa di San Francesco. Se la statua è dei primi anni del XX secolo, l' altare, in legno, fu realizzato nel 1714 dai maestri Bartolomeo e Alesssandro Santini, "ebanisti" di Cerreto di Sotto. Ma un primo altare in onore del Santo di Padova risulta costruito, nel 1646, dal Padre Pietro Paolo Giannelli del Borgo.
LA FESTA DI RICONOSCENZA DEL 1945
Anche nel giugno 1945, appena terminato il secondo conflitto mondiale, a Borgo a Mozzano si svolse la solenne festa di S. Antonio, che divenne occasione di riconoscenza per la conclusione della guerra e per lo scampato pericolo della distruzione, che Borgo a Mozzano aveva rischiato, se lo scontro tra le truppe tedesche ed alleate fosse avvenuto sulle fortificazioni della "linea Gotica" che erano state approntate nel periodo ottobre 1943/agosto 1944.
Le "cronache", riportate nel mio libro "IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DEL BORGO", dicono che,
nel giugno 1945, la festa di S. Antonio, segnò una giornata di piena riconoscenza al Santo di Padova. Preparata da solenne Triduo predicato dall’oratore p. Lodovico Gombi il giorno della festa si svolse con Messa pontificale e omelia dell’Arcivescovo di Lucca Mons. Antonio Torrini; anche ai Vespri ed alla solenne Processione funzionò Mons. Arcivescovo, circondato di numeroso clero e con la partecipazione delle Confraternite di S. Jacopo, di S. Rocco e delle Associazioni cattoliche di vari paesi della zona. La Schola Cantorum di Lucca, in chiesa, e la banda cittadina alla processione, conferirono decoro e festa alle varie manifestazioni. Il paese, addobbato di fiori con le tante luci alla sera, dette una immagine di giornata diversa ai tanti che frequentarono il paese.
Ho ritrovato una vecchia foto della processione, fatta in piazza della stazione (piazza Marconi), dove si vede la statua del Santo (a dx) ed il predicatore francescano (a sx). Potrebbe essere proprio la foto della festa del 1945......
In Piazza del Municipio, anche quest'anno, tradizionale CONCERTO DELLA REPUBBLICA con il Corpo Musicale G. Verdi di Corsagna.
Una tradizione che iniziai quando ero Sindaco e che i miei successori hanno continuato.
Occasione di festa e di unità di una Comunità importante come quella del Comune di Borgo a Mozzano.
BUONA FESTA DELLA REPUBBLICA !!!
Il concerto è stato davvero di gran livello, con pezzi molto belli ed impegnativi.
Tanta gente, come le occasioni migliori, nonostante il freddo assai pungente.
Tanta gente nuova; che, mi auguro, abbia apprezzato la bella musica. Se così è, mi dispiace che, quelle persone, si siano perse tanti anni di concerti bellissimi per la "Festa della Repubblica", a cui, quelle persone, non erano solite partecipare.
La Festa della Repubblica è di tutti gli italiani, non è mai stata la Festa del Sindaco Brunini o del Sindaco Poggi, così come, quest'anno, non è stata la Festa del Sindaco Andreuccetti che, per inciso, ha fatto un ottimo discorso di saluto, che merita davvero i migliori complimenti !
MA COME FANNO A NON CAPIRE CHE LA MUSICA E' ARMONIA E NON HA COLORE... (politico) !
Curiosità......
Solitamente il "Concerto della Repubblica" si teneva nella piazza del Municipio a Borgo a Mozzano, ma in vari anni, sotto la mia Amministrazione, fu svolto anche in diverse frazioni (Chifenti, Tempagnano, Gioviano, Diecimo).
A Diecimo si svolse nel 1999; ed in quell'anno, dopo pochi giorni, il 13 giugno, ci sarebbero state le elezioni per il mio secondo mandato.
Guardando il progranma del concerto, mi parve giusto inserire, come ultimo pezzo il "nessun dorma", dalla Turandot di Giacomo Puccini.
Mi piaceva quel finale che diceva......ALL'ALBA VINCERO'.
E così fu; il 13 giugno 1999 la lista Libertà e Buongoverno ottenne 2992 voti ed una percentuale del 60,9%
Complimenti a Patrizio Andreuccetti per il successo elettorale ottenuto soprattutto nei seggi della Valle d'Ottavo...la sua terra !
Sarà duro il lavoro e l'impegno....ma grande la soddisfazione di essere il Sindaco di Borgo a Mozzano !!! BUON LAVORO !
Buon lavoro anche a Elena, ai consiglieri eletti ed a quelli che hanno partecipato alla competizione.
Per tutti è stata un'occasione di crescita nell'impegno civile e di migliore conoscenza del territorio e dei problemi dei nostri paesi.
26 maggio 2014
Andreucci è il primo Sindaco di sinistra, dopo i Sindaci democristiani del dopoguerra (Barsi Vincenzo di Borgo a Mozzano, D'Olivo Aldo di Borgo a Mozzano, Barsanti Anacleto di Cerreto, Orsi Osvaldo di Borgo a Mozzano, Matraia Gabriele di Cune, Scipioni Alfredo di Diecimo) e dopo i 19 anni di governo del Municipio da parte di Gabriele Brunini di Borgo a Mozzano (1995 - 2004) e Francesco Poggi di Borgo a Mozzano (2004 - 2014).
Cosa che non è stata riconosciuta per i Comuni di Barga, Bagni di Lucca, Coreglia, Fabbriche di Vergemoli....
Ho presentato una interrogazione in Provincia per capire cosa stia succedendo......
21 maggio 2014
Anche in questa campagna elettorale girano per il territorio personaggi che avvicinano le persone e chiedono il voto per candidati sindaci con una pressione inusuale e con un atteggiamento davvero molto arrogante, che mette spesso in difficoltà le persone........
SEMBRA QUASI CHE SIANO TORNATI I BRAVI DI DON RODRIGO !
1630: questo matrimonio non s'ha da fare....
2014: questo candidato sindaco s'ha da votare.....
SENTITEVI LIBERI !
E se proprio siete in difficoltà con chi vi pressa, promettetegli il voto ma, nel seggio, sentitevi liberi di darlo a chi vi pare !
Ricordatevi la propaganda della Democrazia Cristiana del 1948:
VOTA BENE, NEL SEGGIO DIO TI VEDE...STALIN NO !
Dal 1995 ad oggi, nella vita amministrativa di Borgo a Mozzano, si saranno fatti errori, non si sarà fatto tutto ciò di cui c'era bisogno e i cittadini volevano.....ma si è respirata aria di LIBERTA !
Quisiera saber si ustedes me pueden ayudar diciendome de que parte de Italia corresponde el apellido Brunini de sus antepasados.
Mi familia pertenece al Pueblo de Oneta en el Municipio de Borgo a Mozzano, Provincia de Lucca.
Indagando en los documentos del Municipio e descubierto que algunos miembros de mi familia han viajado a Argentina y Brasil y desde entonces no tenemos noticias de ellos.
Los miembros de mi familia en los cuales estoy interesado en tener noticias de ellos son:
BRUNINI GIUSEPPE nacido en Oneta el 17 de Octubre de 1843,
BRUNINI GIUSEPPE nacido en Oneta el 7 de Agosto de 1873(este supuestamente a viajado a Brasil);
BRUNINI EMIDIO nacido en Oneta el 29 de agosto de 1875.
Los ultimos dos eran hermanos de mi abuelo ROBERTO BRUNINI.
A mitad de los anos 60, VICENTE CARLOS BRUNINI, fue consejero de Agricultura en la Embajada de la R. Argentina en Roma y representante argentino permanente en la F.A.O.
En aquel tiempo vino de visita a mi familia y desde entonces no tenemos noticias de El ni de su familia.
Seria una cosa maravillosa si alguien de los Brunini de Facebook pudiera ayudarme!
Gabriele Brunini
vedi altre foto
voce che cadi blanda dal cielo”
Con queste parole il Pascoli, nella poesia “l’ora di Barga”, descriveva il suono delle ore del campanile del Duomo, che il vento portava fino alla sua casa di Castelvecchio.
Per secoli anche noi abbiamo avuto “l’ora del Borgo”, scandita dall’orologio della possente torre campanaria della chiesa di San Iacopo, che fu costruita forse dalla contessa Matilde e usata anche come fortezza.
"L’orologio civico” ha scandito le ore, giorno e notte, con il suono melodioso ad ogni quarto d’ora, fino a qualche settimana fa.
Poi al Parroco sono arrivate le proteste di qualche abitante, forse anche le minaccia che sarebbero state intraprese vie legali e, così, per evitare problemi o responsabilità, ha deciso di fermare il batter delle ore durante la notte. Con il disappunto di tutti coloro che, come è stato per secoli, convivevano volentieri con quel suono che, come scrive il Pascoli, era una voce che cadeva "blanda dal cielo".
Forse trattandosi dell'orologio civico sarebbe stato bene coinvolgere anche il Comune e far uscire direttamente allo scoperto i sostenitori del "silenziamento" notturno.
Sarebbe opportuno riparlarne, senza perdere una tradizione che ai più piaceva…..
Tra i commenti apparsi sul mio post di facebook mi è piaciuto particolarmente quello del dottor Cosma Volpe: "Non è il rintocco dell'orologio che non fa dormire, sono i peccati che hai fatto e la tua coscienza. Chi l'ha voluto silenziare non dormirá ugualmente".
C'è addirittura chi vorrebbe un numero identificativo degli agenti in servizio.
Mentre nessuno parla di come impedire ai violenti di partecipare alle manifestazioni con caschi e viso coperti.
Quando i violenti mettono a ferro e fuoco le città...
Quando banditi e rapinatori mettono a rischio la vita dei cittadini...
IO STO SEMPRE DALLA PARTE DELLE FORZE DELL' ORDINE !!!
19 aprile 2014
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Con Ilaria Brunini al pianoforte, hanno cantato Graziano Polidori, Valentina Vitolo, Ilaria Casai, Cristiana Ancisi; ha diretto il maestro Silvano Pieruccini.
Un bel concerto !
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E come sempre Veneziani usa degli argomenti interessanti...
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L' altro onomastico il 29 settembre (l' Arcangelo).
27 febbraio 2014 - giovedì
LA FORTUNA ARRIDE AGLI AUDACI, dicevano i latini.
Ed è evidente che Renzi è stato un audace a tentare quello in cui tanti sono falliti (anche quelli che venivano presentati come fenomeni...tipo Monti).
Allora auguriamoci che abbia FORTUNA, anzi, che FORTUNA L'ABBIA L'ITALIA !!!
Ne abbiamo davvero... tanto bisogno e per questo ci accontenteremo anche di...miracoli !
E a chi invoca le elezioni, bisogna rispondere che: 1) di nominati ne abbiamo piene le scatole 2) si guardino le elezioni sarde...
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Caterina al flauto, Sofia al clarinetto, Elena alla tromba e Ilaria (che non si vede) alla direzione della banda.
Davvero una BELLA FAMIGLIA di musiciste !!!
Il commento di Ilaria: "aspetta qualche tempo e ci aggiungiamo anche Margherita...."
"Al dramma dell'esodo si aggiunse l'ostilità, l'odio con cui i rifugiati furono accolti nel Bel Paese.
Per il PCI e la Cgil era un'onta quella gente che scappava dal paradiso comunista, non potevano che essere fascisti.
Un sindacalista scriveva: in Sicilia hanno il bandito Giuliano, da noi arrivano i banditi giuliani.
A Bologna i ferrovieri impedirono a un treno con 700 profughi di fermarsi in stazione anche se li attendeva un pasto caldo donato dall'opera pontificia. Il latte per i bambini venne buttato sui binari.....".
Mi fermo qui.
Padrino e madrina: Maurizio Piacenza e Caterina Brunini.
L'augurio migliore:
che Margherita possa crescere sempre in bontà, carità e Grazia;
e che gli Angeli del Cielo la proteggano sempre !
Il suo Angelo Custode si chiama: SEHALIAH
SEMBRA CHE LA PROVINCIA AVESSE "COMANDATO" ALL' ENEL DI RIPULIRE IL PONTE...MA NON ESSENDO IL PONTE RIPULITO...IL COMUNE (e ha fatto bene) HA DISPOSTO LA RIPULITURA...CHE SAREBBE SPETTATA ALL'ENEL.
In attesa che la questione si chiarisca vedendo i documenti, dobbiamo ammettere che, quanto meno, è mancata una adeguata informazione tra Enti preposti alla sicurezza del ponte.
Pensiamo al futuro e chiediamo all'Enel, che ha in concessione il bacino, di "adottare" il monumento.
"Per intanto" non ci resta, da Borghigiani, che il commento... del Principe De Curtis !
31 gennaio 2014
Il Comune del Borgo ha disposto l'intervento della Cooperativa Terra Uomini e Ambiente, addossandosi una spesa di circa 10mila euro.
Non credo sia giusto che a pagare siano gli abitanti di Borgo a Mozzano, per i danni di una piena del fiume. Il ponte si trova in un bacino in concessione all'Enel e, a mio avviso, stava all'Enel intervenire e, magari alla Provincia o all'Autorità di Bacino, imporre l'intervento.
Ma lo storico ponte ha bisogno di interventi seri di manutenzione ordinaria e straordinaria (come da uno studio redatto nel 2001) e, allora, visto che abbiamo nell'occasione acceso i riflettori sul problema, vediamo di andare avanti, con il sostegno di tutti gli Enti coinvolti e di tutte le "autorità di buona volontà": chiediamo all'ENEL di "adottare" il Ponte del Diavolo, grande immagine della Valle e della Lucchesia !!!!!!!!!
29 gennaio 2014
A breve il Comune di Borgo a Mozzano provvederà a liberare le arcate del ponte dalle piante trasportate dalla piena del fiume, a proprie spese.
Ma il problema della tutela del nostro monumento più importante richiede ben altre iniziative, soffrendo di pericolose criticità.
Dobbiamo invitare "caldamente" l' ENEL ad "adottare" il nostro monumento che si è venuto a trovare nel "suo" bacino, provvedendo alla manutenzione ordinaria e straordinaria dello storico ponte, proprietà della Comunità di Borgo a Mozzano.
All' Enel non mancano certo le risorse e, trattandosi, di un "bene culturale", potrà avere anche vantaggi fiscali....
Lancio una proposta, condividete sulla mia pagina facebook se siete d'accordo !!!
Il Comune e tutti gli Enti coinvolti ed interessati, al fiume ed al turismo, dovrebbero coordinarsi per inoltrare la proposta all'Enel.
28 Gennaio 2013
27 gennaio 2014
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Attesa la decisione di Agnese Garibaldi di non voler essere riconfermata nella carica di Governatore della Misericordia di Borgo a Mozzano, dopo il rinnovo di metà del Magistrato avvenuto domenica scorsa, questa sera, dopo 19 anni, sono stato rieletto alla carica di Governatore.
Ricomincia un cammino ed un lavoro, che non ho mai abbandonato; di nuovo con la responsabilità diretta di una Associazione grande e complessa com'è la Misericordia del Borgo, che ho contribuito a rifondare nel 1971.
Avrò bisogno della collaborazione e dell'aiuto di tutti, volontari, dipendenti e soci, per continuare ad aiutare chi ha bisogno di noi....
Agnese Garibaldi è il vice governatore, Pierluigi Barsanti l' amministratore, Giuliana Giusti la segretaria, Lorenzo Bertolacci l'ispettore ai servizi.
24 gennaio 2014
leggi spigolando tra storia e ricordi personali
Si poteva fare di più !
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vai a video....
Insegnante di piano la mamma Ilaria Brunini, fotografo il babbo Simone....
Oneta 8 dicembre 2013
Jorge Mario Bergoglio nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936.
Dal 13 marzo 2013 è il 266° Vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica.....
Lo ricordo con la foto del suo viaggio ad Assisi !
leggi spigolando tra storia....
vedi commenti
Per 30 anni ho lavorato in Italvetro (oggi Schott Italvetro) e mi sono occupato di sicurezza sul lavoro e ambiente (come RSPP).
Pongo delle domande agli ipocriti che fanno dichiarazioni:
chi doveva eseguire i controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ?
I cinesi hanno esoneri dai controlli ?
Come si muove l'Ispettorato del Lavoro (Carabinieri compresi) e l'ASL ?
Che farà la Magistratura ?
Finirà con dichiarazioni politiche e omelie di fuoco....e basta ?
La proposta di Brunini arrivava dopo la trasmissione di "Report" su Rai 3 che evidenziava situazioni di disagio esistenti nelle Misericordie di Pisa e Viareggio.
Oltre alla lettera scritta da Brunini all'attuale Presidente Confederale Roberto Trucchi il giornale VITA.it propone l'opinione dello stesso Trucchi.
Interessante da leggersi e commentare......http://www.vita.it/non-profit/volontariato/il-volontariato-ha-bisogno-di-un-codice-etico.html
Oggi apprendo da un post su facebook della "tesoriera" confederale Maria Pia Bertolucci che il giorno 21 novembre ci sarà una inaugurazione della costituenda Misericordia di Betlemme.
Finalmente si concretizza un grande progetto che deve diventare patrimonio, sentito e condiviso, di tutte le Misericordie che vorranno contribuire e partecipare con i propri confratelli e consorelle.
La possibilità di collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II, presente da tanto tempo nel Medio Oriente, apre prospettive nuove al lavoro che le singole Misericordie devono imparare a fare...insieme. Buon lavoro ai dirigenti confederali che hanno l'opportunità di questo viaggio nella terra di Gesù !
Voglio ricordare che nel 2010, da Presidente confederale, mi impegnai a fondo su questo progetto, vincendo diverse perplessità interne a Confederazione, arrivando ad acquistare, insieme alla Fondazione Giovanni Paolo 2°, un bell'immobile a Betlemme con un investimento di 250mila euro. In un successivo viaggio in Terra Santa ebbi modo di verificare il grande interesse per questa iniziativa del Patriarca di Gerusalemme, con cui ebbi un incontro, della Custodia Francescana di Terrasanta, oltrechè, come naturale, della Fondazione G.P.2.
Ecco un articolo pubblicato dal settimanale VITA.it il 5.11.2010:
"Costruire una Misericordia a Betlemme. È questo l'ambizioso progetto della Confederazione nazionale delle Misericordie che da un anno ha stabilito una collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II di Fiesole che opera in Medio Oriente in collaborazione con il Patriarcato di Gerusalemme e la Custodia Francescana di Terrasanta. Questa prima collaborazione delle Misericordie italiane, in particolare fiorentine e fiesolane, ha riguardato la costruzione della clinica pediatrica di Betlemme (che ha visto anche i contributi della Cei e della Regione Toscana).
Da queste premesse e «conosciute le difficoltà in cui vive la comunità di Betlemme e le tante ncessità di quella popolazione» come sottolinea il presidente della Confederazione, Gabriele Brunini in una lettera inviata a tutte le Misericordie italiane, è nata l'idea di dar vita a questo secondo progetto: costruire e sostenere una Misericordia a Betlemme. Al progetto partecipano anche la Fondazione Giovanni Paolo II e il Movimento Shalom di San Miniato. Per realizzarlo occorre acquistare una parte di immobile a Betlemme ed è qui che si chiede il sostegno di tutte le Misericordie italiane che parteciperanno poi anche alla gestione delle fasi progettuali e faranno parte del comitato di gestione."
Il programma della presentazione, fissata per le ore 16,30 nella chiesa del convento, è il seguente:
saluto del Governatore AGNESE GARIBALDI, saluto del Sindaco FRANCESCO POGGI,
presentazione del libro a cura di Roberto Guastucci.
Sono previsti inteventi di Francesca Fazzi della Maria Pacini Fazzi Editore e di Padre Fortunato Iozzelli o.f.m. Direttore della Rivista "Studi Francescani".
I vari interventi saranno intervallati da musiche francescane eseguite da: Ilaria Casai, soprano - Laura Masini, mezzo soprano - Graziano Polidori, Basso - Ilaria Brunini, organo -Lia Salotti, violino - Caterina Brunini, flauto.
Voce narrante Piero Nannini.
Al termine ci sarà un momento conviviale nell'antica biblioteca del convento.
Vorrei che l'invito giungesse a tutti !
E' gradito un cenno di conferma della presenza a 349 2401085 o a e mail bruniniborgo@libero.it
Le vecchie foto, realizzate dal fotografo borghigiano Alceste Togneri, mostravano un frate che, in ginocchio, distribuiva la zuppa ai poveri del paese, a mezzogiorno in punto, sotto il porticato del convento e due bambini, affamati, che consumavano il pasto, nella ciotola, sulla porta della foresteria; e c'era anche l'immagine di due bimbi che camminavano nello "stradone" della Madonna dei Ferri, procedendo verso il paese, che faceva scorgere in alto, sulla sinistra, il grande complesso conventuale.
Ho scelto quella foto; e mi è sembrato di camminare con quei due ragazzi, vestiti alla maniera di Oliver Twist; con loro sono andato verso il convento...alla scoperta della sua storia e dei suoi segreti.
Potevo ricopiare dal libro del Pellegrini quell'immagine che mi piaceva, ma la fortuna mi è venuta, come tante volte, in aiuto.
L'amico Luca Basili, grande collezionista di documenti, cartoline e foto, aveva una cartolina originale con l'immagine dei due ragazzi e me l'ha data volentieri per la pubblicazione della copertina del libro.
In alto a destra c' è la scritta "Borgo a Mozzano - Convento e parco dei Francescani"; Sul retro il n. 31781 attesta la "proprietà riservata" della Tipografia Vannini di Borgo a Mozzano.
Una curiosità: la cartolina risulta spedita da Borgo a Mozzano il 18.11.1917, come si evince dal timbro postale, che a quel tempo veniva regolarmente apposto, a differenza di quanto avviene oggi.
E' indirizzata "Al Signor Chastruccio Chelucci - Gavinana Pistoiese - Provincia di Firenze".
Il testo dello scritto è il seguente:
"Saluti Dal Vostro Devotissimo Signorini Gino Soldato 87° Reggimento Fanteria 3a Compagnia Distaccamento Borgo a Mozzano Provincia di Lucca".
Siamo in piena prima guerra mondiale, è passato meno di un mese dalla disfatta di Caporetto del 24 ottobre 1917 ed evidentemente anche nel nostro territorio, così distante dal fronte, era stato creato un "distaccamento militare" per affrontare qualsiasi possibile emergenza....
Anche questa cartolina, trovata sul banco di chissà quale mercatino, ci ha raccontato un pò della nostra storia.
10 novembre 2013
Gabriele Brunini
Il Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha rilasciato una interessante intervista a La Stampa (19 novembre 2013) circa la necessità di costruire un grande schieramento di centro destra alternativo alla sinistra...Speriamo sia l'atteso dopo Berlusconi che ormai è arrivato.....
A pochi giorni dalla frantumazione del PDL il Ministro Lupi parla ancora troppo di Berlusconi e poco dei problemi veri e gravi degli italiani, ma è capibile...L'importante è che si renda conto che il futuro incombe e va affrontato, con facce nuove e nuovo entusiasmo... (con tutto il rispetto per i grandi meriti che a Silvio Berlusconi vanno riconosciuti).
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spiegandone i motivi.
Speriamo che qualcosa si muova...di nuovo, ma sul serio !
pubblicato il 18 novembre 2013
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vedi: spigolando tra storia e ricordi personali
ONORE AI CADUTI PER L'ITALIA...
Sempre !
12 novembre 2013
Il programma della presentazione del libro è in fase di definizione, ma fin d'ora sono felice di invitare tutti gli amici e tutti coloro che con me, fin dal 1981, hanno condiviso la possibilità di continuare a far vivere per opere di carità il convento che i frati francescani dell'Osservanza costruirono a partire dal 1523.
Il libro di 330 pagine, contiene la presentazione del Governatore della Misericordia Agnese Garibaldi, le prefazioni della d.sa Antonia d'Aniello della Soprintendenza di Lucca e del Padre Ottaviano Giovannetti o.f.m. storico della Provincia Toscana dei Frati Minori. Il testo si compone di 20 capitoli che si sviluppano in 186 sezioni o paragrafi. In essi è raccolta la storia e le curiosità del nostro convento dalla fondazione ad oggi.
Vi aspetto numerosi !
Confermatemi la vostra presenza a: bruniniborgo@libero.it
o al cell. 3492401085.
Caro Presidente, dopo il servizio di Report di lunedì scorso, ritengo utile trasmetterti alcune riflessioni che credo utili al Movimento. Almeno nella nostra realtà, tra i volontari e i soci, il servizio è stato motivo di turbamento e noi ben sappiamo che in tante realtà associative la chiarezza e la trasparenza non sono di casa. Spero che questa mia sia ben compresa, perchè vuole essere solo un contributo ad una discussione necessaria....Buon lavoro e ti giungano i miei fraterni saluti.
Il servizio di "Report", trasmesso da Rai 3 nella serata di lunedì 4 novembre, con il titolo "Trasparenza e Privacy" ha offerto, forse volutamente, una brutta immagine del nostro Movimento, delle realtà caritative e del no profit, coinvolgendo nelle riprese televisive nomi e loghi di Misericordie (vedi Navacchio) che non erano oggetto del servizio stesso.
Potremmo scegliere la strada di non parlarne, lasciando che la polvere della polemica si riapposi, buttandola magari sotto il tappeto, come spesso si usa fare.
Invece scelgo di fare alcune riflessioni.
Lo faccio da confratello di Misericordia, da sempre, ed anche da ex Presidente confederale, che conosce i meccanismi e le dinamiche del nostro Movimento.
Lo faccio in tempi "sereni", con gli organi rinnovati per un quadriennio da pochi mesi.
Lo faccio per aprire un dibattito che, quasi sempre, è stato appannaggio solo dei componenti gli organi di Confederazione, mentre invece deve diventare patrimonio delle Associate e dei singoli confratelli.
Premetto che non voglio eprimere giudizi sulle questioni sollevate dal programma televisivo a cui, molto spesso, più della verità interessa lo scoop, ignorando le opinioni che possano non avvalorare la tesi propugnata dal programma.
Anche nell'edizione di lunedì non è stata trasmessa l' intervista ad un esponente di rilievo del nostro Movimento che sarebbe stata molto ultile ascoltare.
Monciatti, Presidente della Misericordia di Viareggio, già nella giornata del 5 novembre ha inviato un messaggio per informare che il "consiglio della Misericordia ha deliberato di incaricare alcuni avvocati per sporgere almeno tre denunce per falsità e offese".
Mi auguro davvero che ciò avvenga e che possa ottenere anche adeguate smentite e soddisfazioni.
Di fatto però il programma ha colpito duro, evidenziando comportamenti di due grandi e storiche Misericordie, da tempo oggetto di attenzioni della stampa, dando giudizi negativi e pesanti.
Di certo non sono state di aiuto le reazioni "poco serene" degli intervistati, che hanno contribuito a dare una immagine non positiva delle nostre realtà.
Il messaggio che Report ha tentato di veicolare risulta essere questo:
il no profit non ha controlli.....non si sono volute costituire strutture di controllo che erano previste.....si è abolita addirittura l'Agenzia che era stata costituita (come ha affermato Zamagni).....si costruiscono società come scatole cinesi con i soldi dei benefattori.....non c'è trasparenza nella gestione dei fondi raccolti.....
Della Misericordia di Pisa sono note, da tempo, le vicende dei diversi commissariamenti, decisi addirittura dall' Arcivescovo della città, Mons. Giovanni Paolo Benotto, conseguenti alla impossibilità per gli organi statutari di procedere, con risultati positivi, a normali elezioni; e si conosce la preoccupante mancanza di volontari, fatto grave per una Misericordia di così grande tradizione.
Dopo il servizio di Report sono state molte le telefonate ricevute da Governatori preoccupati ed anche lo stupore di tanti nostri soci, soprattutto delle persone anziane, sempre vicine alla Misericordia.
La nostra Confederazione Nazionale, non può rimanere passiva.
Il nostro Movimento (la più antica forma di volontariato organizzato, come ci piace definirci) ha il dovere di trovare forme nuove di controllo e garanzia per chi si fregia di un nome così impegnativo e importante come quello di "MISERICORDIE" e si rifà, addirittura, all'insegnamento Evangelico ed alla parabola del Buon Samaritano.
Siamo consapevoli che la Confederazione è una "associazione di associazioni" che sono, nel loro agire, assolutamente autonome ed indipendenti, con propria personalità giuridica e, pertanto, non soggette a vincoli gerarchici o associativi.
Scherzando, da Presidente Confederale, aggiungevo che le nostre Associazioni, spesso, si dimostrano anche "anarchiche individualiste", viste le difficoltà che sempre si trovano nel coinvolgere le Misericordie in progetti capaci di valorizzarne il ruolo di Movimento a livello nazionale o, addirittura, europeo, come oggi sarebbe assolutamente necessario.
L'accordo con i Padri Camilliani per missioni assistenziali all'estero, la possibilità di costituire una Misericordia a Betlemme in accordo con la Fondazione Giovanni Paolo II, la possibilità di realizzare una funzionale struttura nella terremotata città dell'Aquila, sono solo alcuni degli esempi di un possibile, virtuoso, lavoro comune che ho vissuto personalmente, con delusione.
Perfino la costruzione delle "federazioni regionali", sulle quali avevamo creduto, non senza scontri interni al Movimento, mi sembra proceda con troppa lentezza, rispetto a quanto ci si aspettava, nonostante l'approvazione (finalmente!) del nuovo Statuto confederale.
Anche l'idea di dare vita ad una struttura di emergenza per l'accoglienza degli immigrati a Lampedusa o sulle coste siciliane, gestita direttamente dall'Ugem, che avevo suggerito di chiamare "campo della carità", non ha trovato una adeguata discussione all'interno del Movimento.
La Confederazione, come ho già detto, non ha alcun reale potere di controllare i comportamenti delle associate; nullo è il potere di controllo su quelle costituite prima degli anni '90 del secolo scorso (la stragrande maggioranza), scarso, di fatto, anche su quelle costituite dopo, verso le quali gli interventi correttivi o di commissariamento sono spesso naufragati.
Per questo c'è bisogno di qualcosa di nuovo, che dobbiamo pensare ed inventarci, come ad esempio:
un "CODICE ETICO E COMPORTAMENTALE", che la stessa Confederazione potrebbe studiare e proporre alle singole Misericordie che, liberamente, potrebbero sottoscrivere, impegnandosi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: 1) alla assoluta trasparenza della gestione, 2) al pieno rispetto dello Statuto, 3) al corretto trattamento normativo ed economico del personale dipendente, 4) ad evitare ogni e qualsiasi pagamento "mascherato" delle prestazioni volontarie, 5) a comunicare con regolarità alla Confederazione Nazionale i dati di bilancio, il numero dei soci, il numero dei volontari attivi, il numero dei dipendenti.
Il CODICE ETICO E COMPORTAMENTALE dovrebbe essere approvato dal Magistrato della Misericordia e trasmesso alla Confederazione con la firma del Governatore, del Correttore, del Presidente del Collegio Sindacale e del Collegio Probivirale.
La Confederazione Nazionale dovrebbe dare vita ad una sezione del sito su cui riportare l'elenco, da tenere costantemente aggiornato, delle Misericordie che hanno sottoscritto questa sorta di "autocertificazione" di qualità, che potrebbe consentire all'Organo nazionale periodici "audit" presso le Associate.
La mia è una proposta, perfettibile e da discutere, che rafforzerebbe il senso di appartenenza al Movimento, con una trasparenza assoluta, di cui non si deve aver paura quando si è in buona fede.
E forse l'assoluta trasparenza darebbe più diritto di chiamare in causa Iddio.... perchè renda merito !
8 novembre 2013
Gabriele Brunini - Misericordia di Borgo a Mozzano
Quale ruolo potrebbero assumere di fronte alla tragedia dell'immigrazione ?
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Un grazie sentito a tutti gli artisti che generosamente hanno partecipato all'evento insieme a Ilaria e Caterina.
Il ricavato del concerto è stato destinato ai restauri dell'antica chiesetta di S. Cristina, recentemente promossi dalla Parrocchia e dal Comitato Paesano di Oneta.
Gabriele
....video
Papa Francesco - Angelus di domenica 6 ottobre 2013
Dopo l'ennesima tragedia che l'isola di Lampedusa ha vissuto, dopo tutte le dichiarazioni di cordoglio e di disperazione è arrivata la proposta delle Misericordie Toscane di accogliere i morti nei propri cimiteri.
Oltre a questo gesto significativo è l'occasione anche per fare coraggiose proposte per sopperire alle gravi carenze di accoglienza dell'isola, cosa che un Movimento grande e caritatevole come quello delle Misericordie può fare, anche come pronta risposta agli appelli di Papa Francesco.
Perchè non pensare ad un CAMPO DELLA CARITA' gestito da UGEM con il concorso di tante grandi e piccole Misericordie di tutta Italia.
Perchè non provare a pensare in grande !!!!!!!!
Qualcuno di certo troverà mille giuste riserve e mille impedimenti; ma la nostra riflessione dovrà riguardare quanto siano gli impedimenti a frenarci o quanto la pigrizia.
Conosco bene le difficoltà che esistono in quell'isola, dove perfino lo Stato non riesce a dare adeguate risposte, ma io cerco di immaginare una struttura di emergenza per la prima accoglienza che, al limite, potrebbe essere allestita in un altro avamposto della Sicilia.
Proviamo a lavorarci !
Gabriele Brunini
6 ottobre 2013
La struttura conventuale è oggi di proprietà della Fraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano che, dal 1983, ha realizzato in quel luogo una struttura assistenziale per gli anziani, il Centro Accoglienza Anziani della Misericordia, classificata oggi come RSA.
L'edificio, imponente ed importante per la storia di Borgo a Mozzano, raccoglie pregevoli opere d'arte, soprattutto nella chiesa, ma sono tante le pitture e gli affreschi esistenti anche in altre parti del convento, costruito dagli Osservanti, passato poi ai Riformati ed appartenuto poi ai Frati Minori fino alla donazione alla Misericordia.
Pregevoli sono, i particolare, le 29 lunette del chiostro che illustrano la vita di San Francesco e gli episodi più significativi di quel personaggio straordinario. Le pitture furono realizzate nel corso di due anni, dal 1635 al 1637, dal pittore Domenico Manfredi di Camaiore.
Alla stesura del libro ho lavorato intensamente per molti mesi, cercando di raccogliere tutte le notizie conosciute, attingendo ai documenti delle Memorie e delle Cronache, custoditi oggi nella Curia della Provincia Toscana dei Frati Minori di Firenze, ai libri che parlavano di quella struttura, a documenti trovati nel convento stesso, oltrechè a quanto io stesso ho potuto apprendere in almeno cinquantanni di frequentazione di quel luogo.
Vi ho frequentato infatti la scuola media, ci sono stato come chierichetto e lettore con Padre Bernardino Michelucci e sono stato il Governatore della Misericordia che ha condotto la trattiva per ottenere l'immobile dai Frati nel 1981.
Roberto Guastucci, a cui ho affidato il compito di presentare il libro quando sarà stampato, scherzando, ha detto che è la Treccani del convento; ed in effetti le notizie raccolte sono molte.
In particolare ho condotto una ricerca accurata su tutti i "frati della nostra terra" che hanno indossato il saio francescano e seguito gli insegnamenti del grande Santo di Assisi sicuramente ispirati dalla presenza a Borgo a Mozzano di quel convento.
La pubblicazione, voluta dalla Misericordia, sarà edita, quasi sicuramente, dalla Casa Editrice Maria Pacini Fazzi di Lucca e stampata presso la tipografia Amaducci di Borgo a Mozzano.
Ricco sarà anche il corredo fotografico, con foto storiche e recenti.
Il titolo come evidente sarà: IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DEL BORGO.
11 settembre 2013
Gabriele Brunini
Un bel pubblico, tanti applausi ai bravissimi artisti.
Un commento su...."spigolando tra storia e ricordi personali".
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato e partecipato !
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Quest'anno il concerto si compone di celebri arie sacre, che saranno eseguite sia con l'organo recentemente restaurato che con il pianoforte e dello "Stabat Mater" del M° Silvano Pieruccini.
Partecipano: Anna Rita Dalla Marca - soprano, Valentina Vitolo - soprano, Ilaria Casai - soprano, Laura Masini - mezzo soprano, Graziano Polidori - Basso, Caterina Brunini - Flauto, Ilaria Brunini - Pianoforte.
Direzione del M° Silvano Pieruccini, che accompagnerà anche all'organo.
Il concerto è organizzato a favore dei restauri della chiesetta e del romitorio di S. Cristina di Oneta (secolo XI).
Siete tutti invitati !
Berlusconi aveva una grande occasione, affrontare il "martirio" di un accanimento giudiziario incredibile, dimettendosi da parlamentare per continuare con determinazione la sua battaglia fuori dal Parlamento.
Di fronte alle emergenze delle decisioni da prendere per tentare di far ripartire l'Italia ed alla gravità della situazione interna ed internazionale aprire una crisi di governo in questo momento è da irresponsabili.
Speravo che uomini come Maurizio Lupi riuscissero ad evitare che ancora una volta prevalesse LA VOCE DEL PADRONE !!!!!
Povero centrodestra...........
Ora ci sarebbe da augurarsi le dimissioni - annunciate - di senatori e deputati PDL.........forse ci sarebbe un rinnovamento di classe dirigente.......Ma su queste dimissioni dubito.
28 settembre 2013
Gabriele Brunini
Nessuno deve imporci nomi e candidati; il metodo di scelta deve essere quello delle primarie e del confronto; con una nuova legge elettorale che faccia scegliere deputati, senatori e consiglieri regionali agli elettori e non ai segretari dei partiti.....
Non ci sono alternative !
Il giornalista Giampaolo Rossi, su "Il Tempo" del 19 settembre parla delle prospettive di un "centrodestra al bivio"..........
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Più volte negli ultimi mesi (e non solo) ho sostenuto che "certi colonnelli che avevano sostenuto il generale nella disfatta" e nella dispersione di quella Destra di Popolo in cui ci riconoscevamo in tanti, era opportuno che si facessero da parte.
Così come ho sostenuto che era il momento di facce nuove che potessero ridare speranza a quel Popolo, oggi smembrato e scoraggiato.
Su "Libero" del 17 settembre 2013 una bella intervista a GIORGIA MELONI contiene tesi assolutamente condivisibili....speriamo che si vada avanti !!!!!!!
ORA TOCCA A NOI !
L'intervista a Libero di Tommaso Montesano.
Giorgia Meloni ha visto i manifesti che sono apparsi a Roma, quelli con il logo di An e la scritta «scongeliamo il simbolo»? «Li ho visti, ma la prospettiva di rifare An mi interessa poco. Così come non credo al ritorno di Forza Italia, non credo a quello di An. I miei obiettivi, e quelli di Fratelli d'Italia, sono altri».
Quali? «Rimanere fedele a quelle idee, ma radicarle nel futuro».
In che modo? «Rendendole maggioritarie attraverso una sintesi con culture diverse dalla mia».
Così ad Atreju, la festa dei giovani di destra, avete lanciato l'Officina per l'Italia. «L'Officina sarà il laboratorio, aperto a tutti quelli che vogliono ricostruire il centrodestra e che oggi sono delusi dal Pdl, che Fratelli d'Italia mette a disposizione di chiunque intenda proseguire il viaggio verso un nuovo movimento fondato su regole certe, primarie ad ogni livello, congressi e rigetto del tatticismo che subordina le posizioni politiche ai sondaggi».
E quale sarà l'approdo dell'Officina? «La stesura di un manifesto politico e culturale in grado di delineare il nuovo perimetro di Fratelli d'Italia».
Quindi Fratelli d'Italia non è destinato a confluire in una nuova An? «Fratelli d'Italia è già la nuova An. Noi puntiamo ad allargarlo, a rafforzarlo, non certo a chiuderlo».
Ad Atreju si sono rivisti alcuni vecchi colonnelli di An come Gianni Alemanno e Adolfo Urso. Riunione di famiglia in vista? «Fratelli d'Italia offre a tutti coloro che vogliono ricostruire un centrodestra credibile, pieno diritto di cittadinanza. Le nostre porte sono aperte. Non facciamo selezioni anagrafiche privilegiando esclusivamente l'età, ma nessuno può pensare di vantare una corsia preferenziale in base al proprio curriculum».
Che intende dire? «Che in Fratelli d'Italia tutti dovranno misurarsi con lo strumento del consenso. La selezione per gli incarichi non la faccio io, ma i cittadini».
Ai suoi ex colleghi del Pdl fischieranno le orecchie. Lei aveva chiesto le primarie anche in caso di presenza di Berlusconi. «Il Pdl avrebbe dovuto capire l'importanza di avere dirigenti scelti dal proprio popolo e non dalla segreteria del partito».
L'Opa sui pidiellini ex An è iniziata? «Abbiamo fondato Fratelli d'Italia per recuperare gli elettori delusi dal Pdl, non i singoli esponenti».
Ma che effetto le fanno i suoi ex colleghi di An pronti ad aderire a Forza Italia? «Una decisione poco comprensibile, che non condivido. Per me la coerenza viene prima dei posizionamenti personali. Spero che siano in buona fede, convinti di quello che stanno facendo».
Ad Atreju lei si è dichiarata stanca di continuare a parlare di Silvio Berlusconi. E la base ha applaudito. «Sono stanca di una politica paralizzata in attesa della decisione del Senato sulla sua decadenza; di un centrosinistra e di un centrodestra che non possono fare a meno di Berlusconi. Noi abbiamo sollevato il tema del dopo Cavaliere già da un pezzo».
Cosa dovrebbe fare Berlusconi? «Avrebbe già dovuto passare il testimone per investire in una nuova generazione. Una generazione che lui avrebbe dovuto accompagnare. Invece...».
Invece? «Adesso Berlusconi rischia che il Pdl sia legato al suo destino personale. Che eredità politica lascerà il Cavaliere?».
Intanto potrebbe lasciare le elezioni anticipate. In quel caso con chi starebbe Fratelli d'Italia? «Difendiamo il bipolarismo e siamo di centrodestra, ma dipenderà dalle regole e dalle forze in campo».
L'illuminazione di quel Santuario, così caro ai corsagnini ma anche alla gente dei paesi vicini, fu uno dei primi impegni che volli mantenere appena eletto Sindaco del mio Comune nel 1995.
Francesco Maria Pellegrini, in un libro pubblicato nel 1925, scrive che la Chiesa si trova già nell'Estimo ecclesiastico del 1260 ed in quello civile del 1526; che essa conserva intatto il nome latino di "serra"; che esiste una tradizione secondo la quale in quel luogo c'era un preesistente tempio pagano e che vi fosse sepolto un "aureo simulacro".
La venerata immagine della Madonna della Consolazione vede inginocchiati ai lati della Vergine i Santi Lorenzo e Stefano.
E' stato bello anche oggi salire al Santuario, a piedi, come ogni anno, camminando tra i boschi e ritrovare la per la Santa Messa una intera Comunità riunita per Devozione e Fede.
Domani sera tornerò a Corsagna per il tradizionale concerto del Corpo Musicale "Giuseppe Verdi" sul piazzale della Chiesa.....come ogni anno, fin che potrò !
Domenica 25 agosto 2013
VISTO CHE SI PARLA DI UNIONE TRA I DUE COMUNI..........
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La Misericordia di Borgo a Mozzano, che ha costituito al suo interno il “Centro di Cultura e Spiritualità Francescana” festeggerà anche quest’anno il “PERDONO DI ASSISI”, che è una delle principali ricorrenze francescane.
La data del 2 agosto ricorda il singolarissimo privilegio dell’indulgenza, richiesta nel 1216, da Francesco, mentre era immerso nella preghiera e nella contemplazione all’interno della chiesetta della Porziuncola ad Assisi ed autorizzata da Papa Onorio III. Al Pontefice, che voleva rilasciare il documento autorizzativo dell’indulgenza, Frate Francesco disse: “…se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni…”. E dopo qualche giorno, al popolo convenuto alla Porziuncola, Frate Francesco disse la celebre frase: “fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso”.
Il programma preparato dalla Misericordia di Borgo a Mozzano è il seguente:
mercoledì 31 luglio, dalle ore 17 alle ore 20 un frate francescano sarà presente nella chiesa del convento del Borgo, per colloqui e confessioni. Alle ore 20 ci sarà una piccola cena nel giardino per tutti coloro che vorranno partecipare e, alle ore 21, sempre nel giardino del convento seguirà una conversazione sul significato del “Perdon d’Assisi” condotta dal Padre Cappuccino Giampaolo Salotti e dal Governatore della Misericordia Agnese Garibaldi;
venerdì 2 agosto, Festa del Perdono, alle ore 18 S. Messa solenne nella chiesa di San Francesco, dove potrà essere lucrata l’indulgenza plenaria. Dalle ore 17 saranno presenti sacerdoti per le confessioni.
Per il Convento del Borgo, dove già nel 1586 si era costituita la “Compagnia del Cordone” o del Terz’Ordine, aggregata all’Arciconfraternita di Assisi, questa celebrazione, è una continuazione del cammino attraverso la sua storia. Si pensi che nel 1642, come ci ricordano le “cronache” del Convento del Borgo: “il primo giorno di agosto si comunicarono 1500 persone e il 2 agosto, 1600”; era “il Perdono d’ Assisi”.
Il Convento di San Francesco di Borgo a Mozzano è sede, dal 1983, del Centro di Accoglienza Anziani della Misericordia che, nel 2006, ha ottenuto lo storico e prestigioso immobile in dono dall’Ordine dei Frati Minori. In quel Convento, costruito a partire dal 1523, continua a svolgersi la carità verso il prossimo, attraverso la cura agli anziani soli e non autosufficienti; la chiesa è tutt’ora aperta al culto ed in quel luogo, assai bello e curato, vi si svolgono momenti importanti e significativi della comunità. In particolare la Misericordia di Borgo a Mozzano ha voluto che rimanesse presente, nella Valle del Serchio, ma oggi potremmo dire, addirittura, nella Lucchesia, la tradizione francescana che, nei secoli, si manifestava con la presenza di grandi e significativi conventi dei Frati Minori, a partire dal grande complesso del San Francesco di Lucca, la cui costruzione iniziò, addirittura nel 1228. Altri conventi dei Minori (Osservanti o Riformati) erano quelli di Castelnuovo Garfagnana, di Camaiore, di Pietrasanta e la Parrocchia di S. Antonio a Viareggio; nella città di Lucca appartenevano ai Minori anche il convento di San Cerbone ed il “conventino” di San Leonardo, all’interno delle mura. Tutti questi luoghi significativi hanno avuto altre destinazioni, mentre quello di Borgo a Mozzano, donato alla Misericordia, mantiene una destinazione consona e, per questo motivo, la Fraternita ha costituito al suo interno il Centro di Cultura e Spiritualità Francescana, che si propone di essere, attraverso appuntamenti mensili, luogo di incontro per tutti coloro che vogliono riconoscersi nei “valori” del francescanesimo.
Per farne parte ci si può rivolgere alla Misericordia di Borgo a Mozzano (info@misericordiaborgo.org ) che provvederà ad inviare aggiornamenti su quanto promosso dal Centro di Cultura e Spiritualità Francescana, che ha sede nell’antica biblioteca del Convento, recentemente restaurata.
Gabriele Brunini – 19 luglio 2013
Presentato il bellissimo restauro.......tanti i frati della nostra terra che vi furono guardiani
Sabato 6 luglio 2013, con una solenna e bella cerimonia, è stato presentato alle autorità ed alla popolazione lucchese il restaurato complesso conventuale di San Franceco, appartenuto ai Frati Minori francescani che, fin dal 1228, dopo solo due anni dalla morte del Santo di Assisi, si insediarono a Lucca.
Il convento, dopo un lungo periodo di degrado e di abbandono, è stato acquistato e restaurato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che vi ha destinato grandi risorse finanziarie, pari a circa 50 milioni di euro. Il complesso conventuale, che verrà destinato a "campus" per la scuola di alti studi IMT, è davvero tornato allo splendore iniziale, con un restauro perfetto, curato in ogni suo aspetto.
Viene da riflettere come questi luoghi, costruiti e abbelliti attraverso i secoli per essere destinati a luogo di culto, di preghiera e di carità, subiscano oggi, inevitabilmente, un mutamento della propria destinazione. E questo mi fa riflettere sulla grande opportunità che abbiamo avuto, a Borgo a Mozzano, attraverso l'opera della Misericordia, di mantenere una destinazione "consona" al nostro Convento di San Francesco, dove trova sede il Centro Accoglienza Anziani, dove la chiesa è ancora luogo di celebrazione e di culto, dove ha sede il Centro di Spiritualità e Cultura Francescana, dove la comunità può, in ogni occasione, godere di quel luogo e di quegli spazi assai belli.
Il legame fra il convento del Borgo (costruito a partire dal 1523) e quello di Lucca, assai più antico, è sempre stato molto forte, in quanto appartenenti entrambi all'Ordine dei Frati Minori francescani (così come quello di San Cerbone) che si trova alla periferia di Lucca; anche se va fatto notare come, per qualche secolo, quei conventi appartennero a diverse famiglie dell'Ordine (agli Osservanti Lucca, ai Riformati Borgo e S. Cerbone). Sul finire degli anni '80 (del XX secolo) risiedevano a Lucca i frati che nel fine settimana assicuravano le celebrazioni nel nostro convento del Borgo (lo stesso Bernardino Michelucci che fu l'ultimo frate di Borgo a Mozzano, fino alla chiusura del 1981, P. Carlo Mauro, P. Bernardino Tocchi, P. Cesarino Cinelli e P. Ostilio Ceccarelli).
Facendo le ricerche per il mio libro, di prossima pubblicazione, sul "Convento di San Francesco del Borgo" ho trovato che furono diversi i frati del nostro territorio che vissero nel convento di Lucca con la carica di Guardiano, come: Fra Antonio da Diecimo che fu guardiano nel 1523, 1535, 1543 e 1547, Fra Serafino da Valdottavo che lo fu nel 1575, Fra Antonio da Corsagna nel 1600 e 1601, Fra Michelangelo da Cerreto nel 1610, Fra Lorenzo Campana da Cerreto di Sotto nel 1627 e 1628, Fra Stefano da Corsagna nel 1635, Fra Gio Antonio da Cerreto nel 1719, Fra Benedetto della Rocca nel 1796, 1797 e 1798; da notare che i guardiani, normalmente, rimanevano in carica per un anno ed erano rieleggibili.
Onore alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ed al Presidente Lattanzi che, insieme ai suoi predecessori, ha avuto questa grande sensibilità per un edificio così importante per la storia di Lucca e, con un pizzico di "campanilismo", mi auguro che la Fondazione conceda maggiori risorse anche al restauro di un altro gioiello dell'arte francescana, come il nostro Convento del Borgo.
Nel corso degli anni la Fondazione ha avuto attenzioni per la Misericordia, sia destinando risorse per i lavori di adattamento del Convento a Centro Anziani sia per la costruzione della nuova sede della Misericordia. In questo momento la Fondazione Cassa di Risparmio ha destinato una somma alla costruzione del nuovo ascensore del Centro Anziani, mentre la Fondazione Banca del Monte di Lucca sta curando il restauro di parte delle lunette del Chiostro, affrescate nel 1635, ed ha finanziato il recupero dei locali della antica biblioteca del convento.
Convertito al cristianesimo, battezzato dal Papa e poi ritornato sui suoi passi.......
Parlamentare europeo nelle liste dell'UDC e fondatore poi di un suo movimento politico.
Liberissimo di fare e pensare cosa vuole.
Ma l'attacco al Papa Francesco perchè va a Lampedusa se lo poteva risparmiare. E brutto anche il titolo de "Il Giornale" di oggi: LO SBARCO DEL PAPA.
Il Papa fa il Papa e pratica la quarta opera di misericordia corporale: accoglie i pellegrini, che oggi sono anche i derelitti che approdano sulle coste dell'Italia e fuggono dalle tragedie dei loro paesi.
Lo Stato, la politica, l'Europa, sono altra cosa; e sono loro che devono trovare modi civili capaci di affrontare il problema dell'immigrazione, degli sbarchi, dei clandestini, della criminalità, dei criminali che organizzano le nuove tratte degli schiavi.
Ma il Papa, come ha fatto Francesco, ha il diritto di andargli incontro e pregare con loro e per loro......e Allam e la politica hanno il dovere di tacere !
7 luglio 2013
la risposta in commenti
Carissimo Coordinatore,
ritengo opportuno, prima della riunione di questa sera, comunicarti la mia decisione di rassegnare le dimissioni dall'incarico.
Da tempo ormai, come sicuramente avrai notato, mi trovo a disagio nel ruolo e insoddisfatto della situazione del PdL; anche se l'intero sistema dei partiti e della classe politica vive uno stato di crisi generale e di preoccupante disaffezione.
Nello specifico, però, il PdL, a mio avviso, non sta elaborando strategie condivise e discusse con la base, attendendo, con rassegnazione, che da parte del "capo" venga deciso tutto...assolutamente tutto......perfino la continuità del Partito.
Come sai, dopo essere rimasto per alcuni anni fuori dalla politica militante, nell'ottobre del 2011 decisi di iscrivermi al PdL, come testimonianza personale che, nel momento di maggiore difficoltà, bisognava stringere i ranghi e fare le scelte. Speravo in un rilancio del dibattito "democratico" all'interno del Partito, che fu avviato (almeno così credevo) con il Congresso provinciale di Viareggio del febbraio2012, nel quale fu eletto anche l'attuale Coordinamento e il sottoscritto alla carica di Vice Coordinatore Vicario.
Dopo quel Congresso, però, tutto è rimasto fermo: non si sono fatti i congressi comunali, non si sono fatte le primarie per la scelta dei candidati a ogni livello....si è continuato a credere, obbedire e....poco combattere, unicamente in Berlusconi, a cui riconosco i grandi meriti del 1994, ma anche tanti errori che hanno creato tante difficoltà dell'oggi e per lo schieramento alternativo alla sinistra.
Non si può certo essere soddisfatti dei risultati elettorali degli ultimi anni, salvo il fortunoso risultato delle elezioni politiche, che ci ha permesso di arrivare all'attuale formula di governo, ogni giorno messa in discussione dagli stessi partecipanti.
Perdere città, paesi e regioni, come abbiamo fatto negli ultimi anni, ha scoraggiato tutti e messo a rischio la "passione" per la politica e la "voglia" di partecipare. Noi in Lucchesia abbiamo dato buona prova di questa incapacità di governo perdendo, pezzo dopo pezzo, tutte le amministrazioni che i cittadini ci avevano affidato. Una delle poche amministrazioni che è riuscita a vincere in 4 appuntamenti elettorali (1995, 1999, 2004, 2009) è quella di Borgo a Mozzano, dove si è avuto il coraggio di trovare formule "possibili", ma comunque vincenti, che sono state e sono oggetto di critiche feroci all'interno di un PdL che avrebbe da valutare e discutere di tante altre realtà....perdute.
Caro Coordinatore, non prendere le mie dimissioni come una critica nei tuoi riguardi o nei riguardi del Coordinamento, di cui ho apprezzato sempre la franchezza, la cordialità e anche l'impegno, condividendo con tanti reciproca stima e collaborazione. La cosa che mi ha messo a disagio, come ho già detto, è stata la rassegnazione, di tutto il PdL e non solo di quello lucchese, verso le decisioni del "capo" o dei "capi", l'assenza del dibattito interno e la impossibilità di incidere nelle scelte.
Non credo nel partito dei capi, dei colonnelli o delle "pasionarie" e mi auguro che il futuro ci riservi qualcosa di meglio.
Per questo preferisco farmi da parte, pensando che la "Politica", se è passione e impegno civile, si possa fare, tra la gente, anche in altre modi.
Un cordiale saluto a te ed agli amici del Coordinamento.
Gabriele Brunini
Borgo a Mozzano
un ricordo nei commenti
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Complimenti a Abramo Rossi e Giuseppe Bini !!!!!!!!!!!!!!!!
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Io sono disponibile a lavorare insieme ad altri, ma voglio sostenere un......candidato vincente !
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Un documento che merita di essere conservato e....riletto !
leggi spigolando......
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Sarà una bella occasione di incontro con il brillante autore e per apprezzare i lavori di recupero di importanti ambienti del Convento che la Misericordia ha fatto in questi mesi. La presentazione del libro sarà accompagnata da "musiche farmaceutiche" con il cantante lirico Massimiliano Galli, al pianoforte Ilaria Brunini.
Alle ore 19,30 nel piazzale davanti al Convento verrà benedetto un nuovo automezzo della Misericordia destinato ai servizi sociali.
Al termine buffet per tutti gli intervenuti nei giardini del San Francesco.
Partecipa la Merciful Band........
Questi alcuni commenti dell'autore alla sua pubblicazione:
Improvvise e minacciose nuvole hanno scardinato certezze materiali e spirituali, causando un'assenza di valori. Oggi è evidente l'acuirsi di fenomeni di emarginazione, d'intolleranza, che spingono spesso l'individuo all' isolamento, alla depressione , alla disperazione.
Per questo, da più parti, si avverte l'esigenza di un ritorno alle origini. La ricerca della propria identità è necessaria per ritrovare un punto di riferimento su cui poggiarsi, per muoversi poi, in armonia, verso il nuovo.......Le correlazioni tra uomo e natura sono alla base per costruire questa armonia.
Personalmente ho sperimentato ciò. Animato da un profondo senso di amore per la natura e per la scienza, ho dedicato con gioia un lungo spazio del mio tempo alla ricerca e alla sperimentazione.
Questo manuale vuole essere una guida pratica alla preparazione dei medicamenti spagirici attraverso tutte le fasi dell'opera: distillazione, fermentazione, calcinazione, rotazione, arricchendo di nozioni chimiche e fisiche le diverse operazioni, così da fornire, passo passo, le basi per una preparazione corretta,permettendo di ottenere risultati anche a persone che si avvicinano per la prima volta a questa disciplina.
IL MAGO DI OZ - storia tratta dal romanzo di L. Frank Baum
con musiche originali di Silvano Pieruccini.
ORE 21 SALONE DELLE FESTE BORGO A MOZZANO.
Partecipano Daniele Aiello-pianoforte, Luca Ricci-basso elettrico, Nicola Moriconi-batteria, Ilaria Brunini-collaboratore musicale.
IL RICAVATO DELLA SERATA ANDRA' A FAVORE DELLA MISERICORDIA DI BORGO A MOZZANO.
Un commento utile a capire e a ripensare.......
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Storace, Polverini, Alemanno hanno avuto grandi opportunità di governare bene, come dovrebbe governare la destra sociale e popolare, ma l'hanno sprecata.
E la cosa più grave è che non hanno intenzione di mollare.......
11 giugno 2013
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Argomenti su cui merita discutere........
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Borgo a Mozzano, 23 gennaio 2013
leggi spigolando tra storia e ricordi personali
Oggi è anche il compleanno di mia figlia Ilaria che compie 30 anni !!!
13 maggio 2013
Dall'incontro è arrivato un messaggio ai giovani volontari con le parole di GIOVANNI PAOLO II:
"PRENDETE IN MANO LA VOSTRA VITA E FATENE UN CAPOLAVORO".
Il Meeting è andato veramente bene. Quasi 1500 volontari presenti, sereni, orgogliosi; uno splendido campo montato dalla colonna mobile della protezione civile (UGEM).
Una cosa così non si era mai vista.
I dirigenti confederali devono essere orgogliosi !
Ora il Movimento delle Misericordie, nell'unità, può crescere !
11 maggio 2013
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Auguri vivissimi nell'interesse della cultura e dell'Italia !!!
8 maggio 2013
Chi ha votato la fiducia eviti di urlare, almeno per un po' e tenti di costruire un domani migliore di oggi.....
l'IMU è tanto, ma non è tutto!
C'è già Grillo che urla......
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La presentazione si è tenuta nella sede del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) di cui sono consigliere.
Sono intervenuti oltre al Presidente del Cnel Antonio Marzano, Mario Monti, il Segretario Ocse Angel Gurrìa e il Ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni. E' stato presente anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Patroni Griffi.
Chi fosse interessato a ricevere lo studio Ocse su Italia 2013 potrà richiedermelo. Lo studio è anche scaricabile dal sito www.cnel.it
Alle ore 12 è arrivato il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini che, proprio stamani, ha detto che va modificata la "riforma Fornero" (meno male !!!).
Alle 13 è arrivato, direttamente da Bruxelles, anche il Presidente del Consiglio Enrico Letta che ha fatto un breve intervento, confermando che la priorità assoluta del Governo deve essere la crescita e la lotta alla disoccupazione, in particolare a quella giovanile. "La disoccupazione giovanile - ha aggiunto - è l'incubo delle famiglie".
La presenza nel Governo di un esperto come Enrico Giovannini, che si è occupato di lavoro in tanti consessi internazionali ed era l'attuale Presidente Istat, è una garanzia di competenza e preparazione.
Speriamo in bene....ma bisogna sperare !
Per ora sono ancora convinto che questo Governo è meglio di tanti altri che abbiamo avuto (di centrosinistra e di centrodestra).
La presentazione si è conclusa alle ore 14,00.
Bisogna ritrovare coesione a tutti i livelli, smettendo di demolire, demonizzare, di fare polemiche su tutto e a tutti i costi, predicare odio.
Intanto esprimiamo convinta solidarietà ai due Carabinieri feriti a Roma, proprio mentre il nuovo Governo giurava al Quirinale. Solidarietà che si estende a tutta l'Arma !
28 aprile 2013
Un Governo politico, fatto di tanti giovani ed anche di facce nuove e pulite.......
Un Governo che non mi dispiace !
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Eppoi non mi dispiace perchè Rosy Bindi non voleva che fosse proposto o che accettasse l'incarico !
Quando il gioco si fa complesso, come nell'attuale situazione politica italiana, bisogna tutti mettere in campo le energie migliori e la migliore buona volontà.
Enrico Letta può rappresentare questo sforzo, assai meglio dell' Amato "dottor Sottile" .
Non è da sottovalutare nemmeno il "cambio generazionale" che con Letta, finalmente, si ottiene. I suoi 47 anni ed il fatto che sia stato uno dei ministri più giovani della Repubblica (battuto solo da Giorgia Meloni) gli fanno guadagnare punti.
Per rimediare una situazione difficile come l'attuale, dove le responsabilità si sprecano e riguardano tutte le principali forze politiche, bisogna decidere una tregua, vera, delle polemiche, delle meline e dei tatticismi, per tentare di dare risposte immediate e condivise, come le difficoltà impongono e l'opinione pubblica attende.
Chi non capisce la necessità di una tregua e vuole continuare una pericolosa discesa, rischia l'irresponsabilità.
Se guardo la figura di Enrico Letta mi preoccupa assai che il PDL voglia ancora affidare le proprie fortune a Silvio Berlusconi, con i suoi 76 anni; senza togliere nulla ai grandi meriti che lo stesso avuto, con la sua discesa in campo nel 1994 e con la capacità di battere tante volte la sinistra.
Ma tutte le stagioni vengono per chi le può aspettare; e così anche per Berlusconi sarebbe il momento di affidare ad altri la prima linea; magari rimanendo a fare da guida e consigliere, come "padre nobile" dello schieramento dei moderati.
Pensare che possa essere Berlusconi (76) a sfidare Renzi (38), in un ipotetica prossima campagna elettorale, non mi sembrerebbe cosa buona per il centrodestra.
Ci sono anche nel vertice PDL tantissimi giovani stupendi e figure di primo piano (Alfano, Lupi, Carfagna, Gelmini, ecc.), a cui spetta la prima linea.
Così come non mi appare una buona idea che sia l'on. La Russa a rappresentare l'immagine di Fratelli d'Italia, come è avvenuto in questi giorni; certi colonnelli hanno assecondato troppo i generali nella disfatta.......Anche qui abbiamo figure migliori, a partire da Giorgia Meloni e tanti altri !!!
Pensieri in libertà, che mi sentivo di condividere.........
24 aprile 2013
Tutto questo faceva di quel Partito una famiglia, dove i migliori ed anche i più temerari andavano avanti !
Poi sono arrivati gli opportunisti, a cui abbiamo dato ingiustificato credito, che hanno distrutto una grande comunità ideale (sciogliendo il Movimento Sociale Italiano e annullando Alleanza Nazionale), creato smarrimento e divisioni infruttuose.
Teodoro Buontempo era un caro amico del mio grande amico dottor Virginio Bertini e, in più occasioni, ci siamo incontrati !
Lo chiamavano "er pecora"; era rude e spigoloso, con quella incredibile voce rauca da gran fumatore; ma aveva grande umanità, grande spirito e tanta voglia di combattere grandi battaglie ideali !
Questo è il mio ricordo di Teodoro Buontempo !
24 aprile 2013
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Per il popolo si rinuncia anche......alle vacanze lunghe !
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Sappiamo che è difficile, ma vale la pena di tentare......speriamo bene !
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Napolitano è stato uno "stabilizzatore di sistema".
Giampaolo Rossi ne parla su "IL TEMPO" in un interessante articolo del 5 aprile.........
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Non è facile avere certezze in questa complicatissima situazione politica, che si accompagna ad una grave crisi economica e sociale, di cui ormai si vedono conseguenze preoccupanti a tutti i livelli..........
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Chi fosse interessato al rapporto completo può scaricarlo sul sito www.misuredelbenessere.it o può eventualmente richiedermi la copia cartacea.
15 marzo 2013
Ho preparato una sintesi
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Per tanti giorni ebbi modo di vivere insieme a lui quei difficili momenti delle indagini, apprezzando le sue doti di investigatore e di uomo.
In diverse occasioni ho avuto modo di incontrarlo in questi anni e sempre grande è stata la sua cordialità e il ricordo vivo di quelle settimane vissute insieme a Lugliano.
L'ultima volta lo avevo incontrato a Roma per la Festa della Repubblica del 2008.
20/03/2013
D'altra parte non ci sono stati accordi, nessuno li ha voluti e chi ha i numeri deve dare soluzioni.
Oggi le cose sono sicuramente più complicate, ma con un pò di fantasia e buona volontà dobbiamo trovare le soluzioni.
Bisogna capire che tutto non sarà più come prima; chi non lo capirà rimarrà indietro.
Il PD ha cercato figure nuove alla politica, e di prestigio; il PDL ha riproposto Schifani, Presidente uscente, sicuramente parlamentare valido, ma che non rappresentava la novità o il cambiamento che l'elettorato richiede, nè poteva intercettare voti di altri schieramenti.
Cerchiamo di avere ottimismo......
Intanto non abbiamo più Fini ad occupare lo scranno più alto di Montecitorio e nemmeno uno strapuntino della Camera.
E allora vedete che..... non tutto va storto !!!!
16 marzo 2013
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I suoi fratelli cardinali "sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo".
C'era questo bisogno, perchè siamo quasi alla "fine del mondo" per tante delle certezze che abbiamo avuto, tutti.
Anche la Chiesa è quasi "alla fine del mondo" ed ha bisogno di ritrovare la capacità di essere Luce in mezzo agli uomini.
E queste occasioni devono diventare grandi opportunità !
13 marzo 2013
Mi riferisco a tutti coloro che, nel tempo, hanno creduto che valesse la pena impegnarsi per il proprio paese o per la propria città, per l’Italia, per la Patria, per l’Europa, per la giustizia sociale, per dare a tutti le stesse opportunità di partenza, per il diritto al lavoro, per una economia solidale, fino al tema, alto, della “dottrina sociale”.
In tanti ci siamo incontrati, in vari momenti della vita politica ed istituzionale; e belle sono state le “battaglie” per affermare credenze e speranze; bello è stato impegnarsi, anche quanto non c’era la certezza del successo, mossi dalla passione e dalla speranza.
Talvolta abbiamo avuto ragione; anzi la storia ci ha dato ragione, su alcune significative nostre idee giovanili; abbiamo avuto soddisfazioni grandi, ma anche delusioni forti; ma sempre c’era la consapevolezza di ben agire e la, giusta, presunzione di essere nel giusto.
Poi c’è stato chi ha svenduto tante delle nostre credenze ed ha governato, con arroganza, i nostri ideali, sostenendo che non valeva più la pena di impegnarsi per essi.
Fortunatamente il tempo ci ha offerto, ancora, soddisfazione nel veder rotolare nella indifferenza polverosa quei personaggi che hanno sprecato occasioni grandi e non hanno saputo nemmeno sedere con dignità sugli onorevoli scranni raggiunti grazie ai sacrifici di tanti militanti ed elettori che avevano mal riposto la loro fiducia.
Ora merita ripartire, con semplicità e modestia, credendo che la passione possa riprendere il posto degli interessi e dei successi a tutti i costi; capaci di saper stare all’opposizione, riuscendo, anche da lì, a concorrere al “bene comune”, che non è appannaggio di nessuno, ma un dovere di tutti.
Nessuno ha ricette precise in questo momento, ma parlarne insieme e tentare di interrompere quella sorta di “diaspora” che stiamo vivendo nello schieramento di centrodestra diventa imperativo.
Si dice che per risorgere bisogna toccare il fondo; forse quel tempo è venuto !
Una associazione che ci possa far ritrovare insieme, provenendo anche da esperienze diverse, per affermare una “cultura” di centrodestra, più che l’appartenenza a un partito, potrebbe essere un’idea di cui parlare.
Io ci provo proponendo un incontro in un gruppo informale di uomini liberi, il cui nome ed il simbolo sono solo indicativi.
Facciamo tam tam, mandiamo segnali di fumo, suoniamo le nostre trombe o le nostre campane.
Aspetto le vostre risposte e le vostre disponibilità per promuovere, tra qualche settimana una primo incontro.
2 marzo 2013
Gabriele Brunini – Borgo a Mozzano
Mandatemi un sms a 3492401085 o una e mail a: info@gabrielebrunini.it
Giampaolo Rossi ha su internet........IL BLOG DELL'ANARCA........
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Ci siamo resi conto che ci siamo ancora, che abbiamo sfiorato la vittoria, che possiamo continuare a sperare.......
Berlusconi, ancora una volta, ha fatto un miracolo nel recupero dei voti, ma non possiamo permetterci di continuare così come fino ad oggi.
Uno schieramento deve affidarsi all'impegno dei militanti, di coloro che sono stati eletti e, soprattutto, dare speranza ai propri elettori, per risolvere la grave crisi di oggi, che è economica, sociale e morale e che colpisce tutti.
Gli "uomini della provvidenza", ormai, appartengono all' altro secolo.....
Ora la Politica, quella con la lettera maiuscola, deve tornare ad essere un'altra cosa; e non possiamo più accettare gli sbagli clamorosi, per amor di........schieramento !
A livello nazionale come a livello locale !
Potremmo, in conclusione, parafrasare il Coro dell'Adelchi, applicandolo al popolo di centrodestra, per troppo tempo attaccato, deriso, inquisito, vilipeso......dato per spacciato:
........Un popolo..."DISPERSO REPENTE SI DESTA. INTENDE L'ORECCHIO, SOLLEVA LA TESTA".
Speriamo !!!!!!!!
28 febbraio 2013
L'UNIONE DEGLI ISTRIANI, OGGI, GIORNO DEL RICORDO, NON PRENDERA' PARTE ALLE CELEBRAZIONI AL QUIRINALE. MOTIVO: NEL 1969 IL MARESCIALLO TITO E CON LUI ALTI GERARCHI JUGOSLAVI VI FURONO RICEVUTI E INSIGNITI DELLE MASSIME ONORIFICENZE ITALIANE.
Meno male qualcuno esce dai luoghi comuni del buonismo di coloro che hanno fatto finta di non sapere !!!
NON C' E' NESSUNA GIUSTIFICAZIONE PER 6O ANNI DI SILENZIO SU MIGLIAIA DI ITALIANI SEVIZIATI ED INFOIBATI E SULL' ESODO DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI NOSTRI CONNAZIONALI DELL' ISTRIA E DELLA DALMAZIA......
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Ho provato ad avere un indirizzo facebook, dove ho potuto incontrare tanti amici, veri ed occasionali, ma non mi è sembrato quello il luogo giusto per riflessioni e giudizi che, giungendo a tanti, potevano non interessare o anche urtare.
Ho scelto così di costruire un mio sito, dove, in piena libertà, potrò esprimere il mio pensiero sugli argomenti più disparati e, chi vorrà, potrà leggermi, dialogare o anche polemizzare; sempre in piena libertà e sempre, mi auguro, con rispetto reciproco.
Borgo a Mozzano, 10 gennaio 2013
Gabriele Brunini
"Il Sole 24 ore" di domenica 12 ottobre 2014 (pag. 37) ci parla, in due articoli firmati da Giancarlo Petrella e Annette Popel Pozzo, di Giuseppe Martini, definito "uno dei più singolari librai italiani".
Si tratta di Giuseppe Martini (1870-1944), nato a Lucca, ma la cui famiglia si trasferì, alla fine del secolo XIX al Borgo, costruendo la grande casa in via San Francesco, vicino al convento dei frati.
Giuseppe è il padre di Enrico (1901-1982), che molti di noi hanno conosciuto e che fu, dal secondo dopoguerra al 1971 lo "storico" segretario della Confraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano, prima della sua riorganizzazione avvenuta, proprio, nel 1971.
Giuseppe è figlio del Professor Domenico Martini (morto a Borgo a Mozzano nel 1935), che fu insegnante dell'Accademia di belle arti di Lucca e Architetto della Casa del Duca Roberto Borbone; a lui si deve la progettazione del primo grande cimitero comunale di Borgo. A lui volli intitolare, da Sindaco, una piazza in località Tombeto.
La famiglia Martini, come ho già detto, è la proprietaria del palazzo posto in via San Francesco, davanti alla scuola materna. L'attuale rappresentante è l' ing. Domenico Martini, figlio di Mario, recentemente scomparso, che viveva a Milano. Anche l'Ing. Domenico risiede in quella città e lavora al Comune di Settimo Milanese come coordinatore del dipartimento patrimonio, ambiente e assetto del territorio. Domenico, pronipote del "libraio" Giuseppe, soggiorna spesso con la famiglia nella casa del Borgo.
Gli articoli apparsi su "Il Sole" ci parlano di una figura rimasta troppo tempo nell'oblio, a cui è stato dedicato, finalmente, un grande convegno a Lucca, svoltosi nei giorni 17 e 18 ottobre 2014 nei prestigiosi locali della Biblioteca Statale. Il convegno è stato accompagnato da una bellissima mostra dedicata a Giuseppe, ai suoi documenti personali, a libri e incunaboli da lui raccolti nella sua breve ma intensa vita.
"Negli anni più memorabili dell'antiquariato, tra il 1920 ed il 1930 soprattutto, - scrive Giancarlo Petrella su Il Sole - i grandi organizzatori delle vendite più solenni, attesero con ansia l'arrivo di Giuseppe Martini. Se c'era lui il successo era sicuro. E lui c'era, quasi sempre. Arrivava con quella sua aria bonaria e distratta, con la giacca ciondolante e le tasche gonfie di libri. Lo sentivi, mentre passava in rassegna i libri, infilzare a memoria dinastie di stampatori e scaffalate d'incunaboli; recitare senza errori numeri di segnature, date di stampa, formule sacramentali di explicit".
Giuseppe Martini iniziò la sua attività di esperto di libri antichi a Lucca, ma si trasferì poi dapprima a New York e infine a Lugano, dove aprì apprezzati studi bibliografici e librerie. Una clientela facoltosa si affidava a lui ed alla sua competenza facendolo intervenire alle principali aste. Comprava anche per se stesso, per una privatissima collezione che andò in parte all'incanto in due tornate tra l'agosto del 1934 e il maggio 1935.
"Della sua infaticabile attività - scrive Petrella - rimangono una trentina di cataloghi di vendita, un monumentale "Catalogo degli incunaboli (1934) e i due volumi di quell'asta".
Pur essendo vissuto per lo più all'estero Giuseppe Martini rimase molto legato alla sua terra lucchese ed alla casa di Borgo a Mozzano, dove viveva il padre Domenico ed il figlio Enrico. Con il padre, che di sicuro aveva influito sulla sua educazione e sulla sua passione per i libri antichi, Giuseppe tenne sempre una fitta corrispondenza, con scambio di informazioni e richieste di consigli.
Con una disposizione testamentaria Giuseppe lascerà all'attuale Archivio Storico Diocesano di Lucca tre eccezionali e prestigiose raccolte che Annette Popel Pozzo su "Il Sole" descrive così: "la prima di manoscritti ed edizioni a stampa, per lo più di interesse lucchese, la seconda di documenti d'archivio e la terza, definita "Diplomatica", che comprende circa 500 pergamene redatte dall'anno 720 fino alla fine del 1500, tra le quali importanti diplomi imperiali e regi, documenti pontifici e atti privati".
Alla sua morte, Cesare Olschki ricordò Giuseppe Martini sulle pagine de "la Bibliofilia" con queste parole:
"Pochi uomini sono stati così decisamente e, vorremmo dire, così interamente bibliografi come lo fu Martini. Le conoscenze bibliografiche del Martini si irraggiavano in tutte le direzioni dello scibile".
Il convegno di Lucca ha restituito dignità ad un grande lucchese e borghigiano rimasto troppo tempo nell'oblio.
Questo il programma del convegno che si è svolto a Lucca:
Lucca, 17-18 ottobre 2014
Biblioteca Statale, Saloni Monumentali
venerdì 17, h. 15.00
Presiede Marco Paoli
Saluti introduttivi di Alessandro Tambellini (Sindaco di Lucca), don Marcello Brunini (Direttore Archivio Storico Diocesano) Norbert Donhofer (Presidente ILAB-LILA), Fabrizio Govi (Presidente ALAI), Paolo Tiezzi (Presidente Società Bibliografica Toscana)
Laura Giambastiani (Università degli Studi di Firenze), La cultura lucchese di fine Ottocento: l’esempio di Salvatore Bongi
Piero Scapecchi (già Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze), L’antiquariato librario dell’Italia umbertina
Alessandro Ledda (CRELEB, Università Cattolica di Milano), Per una biografia di Giuseppe Martini libraio
Carmelo Cintolo (bibliofilo, Firenze), Particolari inediti di un eccezionale bibliografo: Giuseppe Martini lucchese
William Stoneman (Houghton Library, Harvard University), The Role of Giuseppe Martini in Building American Collections of Medieval Manuscripts
Inaugurazione della mostra “Da Lucca a New York a Lugano. Giuseppe Martini libraio tra Otto e Novecento”
sabato 18, h 9.00
Presiede Fabrizio Govi
Luca Rivali (Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli), Giuseppe Martini bibliografo e bibliologo
Annette Popel Pozzo (Casa d’asta Bolaffi, Libri Antichi di Milano), I rapporti di Giuseppe Martini con il mercato antiquario internazionale
Edoardo Barbieri (CRELEB, Università Cattolica di Milano), Il catalogo degli incunaboli di Giuseppe Martini (1934)
Gaia Elisabetta Unfer Verre (Archivio Storico Diocesano di Lucca), Mille anni di documenti: la raccolta diplomatica donata da Giuseppe Martini
Fiammetta Sabba (Università degli Studi di Parma), Percorso tra i volumi della raccolta Martini presso l’Archivio Storico Diocesano di Lucca
Klaus Kempf (Bayerische Staatsbibliothek di Monaco), Conclusioni
Ingresso libero
per informazioni: convegno.giuseppe.martini@gmail.com