Borgo a Mozzano: DI NOTTE L'OROLOGIO NON BATTE PIU' LE ORE
voce che cadi blanda dal cielo”
Con queste parole il Pascoli, nella poesia “l’ora di Barga”, descriveva il suono delle ore del campanile del Duomo, che il vento portava fino alla sua casa di Castelvecchio.
Per secoli anche noi abbiamo avuto “l’ora del Borgo”, scandita dall’orologio della possente torre campanaria della chiesa di San Iacopo, che fu costruita forse dalla contessa Matilde e usata anche come fortezza.
"L’orologio civico” ha scandito le ore, giorno e notte, con il suono melodioso ad ogni quarto d’ora, fino a qualche settimana fa.
Poi al Parroco sono arrivate le proteste di qualche abitante, forse anche le minaccia che sarebbero state intraprese vie legali e, così, per evitare problemi o responsabilità, ha deciso di fermare il batter delle ore durante la notte. Con il disappunto di tutti coloro che, come è stato per secoli, convivevano volentieri con quel suono che, come scrive il Pascoli, era una voce che cadeva "blanda dal cielo".
Forse trattandosi dell'orologio civico sarebbe stato bene coinvolgere anche il Comune e far uscire direttamente allo scoperto i sostenitori del "silenziamento" notturno.
Sarebbe opportuno riparlarne, senza perdere una tradizione che ai più piaceva…..
Tra i commenti apparsi sul mio post di facebook mi è piaciuto particolarmente quello del dottor Cosma Volpe: "Non è il rintocco dell'orologio che non fa dormire, sono i peccati che hai fatto e la tua coscienza. Chi l'ha voluto silenziare non dormirá ugualmente".