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GIUSEPPE MARTINI: BIBLIOGRAFO E LIBRAIO INTERNAZIONALE, BORGHIGIANO, SCONOSCIUTO AI PIU'...

Testo pubblicato su IL PONTE DEL DIAVOLO n. 462 (ottobre/novembre 2014)

"Il Sole 24 ore" di domenica 12 ottobre 2014 (pag. 37) ci parla, in due articoli firmati da Giancarlo Petrella e Annette Popel Pozzo, di Giuseppe Martini, definito "uno dei più singolari librai italiani".

Si tratta di Giuseppe Martini (1870-1944), nato a Lucca, ma la cui famiglia si trasferì, alla fine del secolo XIX al Borgo, costruendo la grande casa in via San Francesco, vicino al convento dei frati.
Giuseppe è il padre di Enrico (1901-1982), che molti di noi hanno conosciuto e che fu, dal secondo dopoguerra al 1971 lo "storico" segretario della Confraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano, prima della sua riorganizzazione avvenuta, proprio, nel 1971.
Giuseppe è figlio del Professor Domenico Martini (morto a Borgo a Mozzano nel 1935), che fu insegnante dell'Accademia di belle arti di Lucca e Architetto della Casa del Duca Roberto Borbone; a lui si deve la progettazione del primo grande cimitero comunale di Borgo. A lui volli intitolare, da Sindaco, una piazza in località Tombeto.
La famiglia Martini, come ho già detto, è la proprietaria del palazzo posto in via San Francesco, davanti alla scuola materna. L'attuale rappresentante è l' ing. Domenico Martini, figlio di Mario, recentemente scomparso, che viveva a Milano. Anche l'Ing. Domenico risiede in quella città e lavora al Comune di Settimo Milanese come coordinatore del dipartimento patrimonio, ambiente e assetto del territorio. Domenico, pronipote del "libraio" Giuseppe, soggiorna spesso con la famiglia nella casa del Borgo.


Gli articoli apparsi su "Il Sole" ci parlano di una figura rimasta troppo tempo nell'oblio, a cui è stato dedicato, finalmente, un grande convegno a Lucca, svoltosi nei giorni 17 e 18 ottobre 2014 nei prestigiosi locali della Biblioteca Statale. Il convegno è stato accompagnato da una bellissima mostra dedicata a Giuseppe, ai suoi documenti personali, a libri e incunaboli da lui raccolti nella sua breve ma intensa vita.
"Negli anni più memorabili dell'antiquariato, tra il 1920 ed il 1930 soprattutto, - scrive Giancarlo Petrella su Il Sole -  i grandi organizzatori delle vendite più solenni, attesero con ansia l'arrivo di Giuseppe Martini. Se c'era lui il successo era sicuro. E lui c'era, quasi sempre. Arrivava con quella sua aria bonaria e distratta, con la giacca ciondolante e le tasche gonfie di libri. Lo sentivi, mentre passava in rassegna i libri, infilzare a memoria dinastie di stampatori e scaffalate d'incunaboli; recitare senza errori numeri di segnature, date di stampa, formule sacramentali di explicit".
Giuseppe Martini iniziò la sua attività di esperto di libri antichi a Lucca, ma si trasferì poi dapprima a New York e infine a Lugano, dove aprì apprezzati studi bibliografici e  librerie. Una clientela facoltosa si affidava a lui ed alla sua competenza facendolo intervenire alle principali aste. Comprava anche per se stesso, per una privatissima collezione che andò in parte all'incanto in due tornate tra l'agosto del 1934 e il maggio 1935.
"Della sua infaticabile attività - scrive Petrella - rimangono una trentina di cataloghi di vendita, un monumentale "Catalogo degli incunaboli (1934) e i due volumi di quell'asta".
Pur essendo vissuto per lo più all'estero Giuseppe Martini rimase molto legato alla sua terra lucchese ed alla casa di Borgo a Mozzano, dove viveva il padre Domenico ed il figlio Enrico. Con il padre, che di sicuro aveva influito sulla sua educazione e sulla sua passione per i libri antichi, Giuseppe tenne sempre una fitta corrispondenza, con scambio di informazioni e richieste di consigli.

Con una disposizione testamentaria Giuseppe lascerà all'attuale Archivio Storico Diocesano di Lucca tre eccezionali e prestigiose raccolte che Annette Popel Pozzo  su "Il Sole" descrive così: "la prima di manoscritti ed edizioni a stampa, per lo più di interesse lucchese, la seconda di documenti d'archivio e la terza, definita "Diplomatica", che comprende circa 500 pergamene redatte dall'anno 720 fino alla fine del 1500, tra le quali importanti diplomi imperiali e regi, documenti pontifici e atti privati".
Alla sua morte, Cesare Olschki ricordò Giuseppe Martini sulle pagine de "la Bibliofilia" con queste parole:
"Pochi uomini sono stati così decisamente e, vorremmo dire, così interamente bibliografi come lo fu Martini. Le conoscenze bibliografiche del Martini si irraggiavano in tutte le direzioni dello scibile".
Il convegno di Lucca ha restituito dignità ad un grande lucchese e borghigiano rimasto troppo tempo nell'oblio.

Questo il programma del convegno che si è svolto a Lucca:
 

Da Lucca a New York a Lugano. Giuseppe Martini libraio tra Otto e Novecento
Lucca, 17-18 ottobre 2014

Biblioteca Statale, Saloni Monumentali
venerdì 17, h. 15.00
Presiede Marco Paoli
Saluti introduttivi di Alessandro Tambellini (Sindaco di Lucca), don Marcello Brunini (Direttore Archivio Storico Diocesano) Norbert Donhofer (Presidente ILAB-LILA), Fabrizio Govi (Presidente ALAI), Paolo Tiezzi (Presidente Società Bibliografica Toscana)
Laura Giambastiani (Università degli Studi di Firenze), La cultura lucchese di fine Ottocento: l’esempio di Salvatore Bongi
Piero Scapecchi (già Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze), L’antiquariato librario dell’Italia umbertina
Alessandro Ledda (CRELEB, Università Cattolica di Milano), Per una biografia di Giuseppe Martini libraio
Carmelo Cintolo (bibliofilo, Firenze), Particolari inediti di un eccezionale bibliografo: Giuseppe Martini lucchese
William Stoneman (Houghton Library, Harvard University), The Role of Giuseppe Martini in Building American Collections of Medieval Manuscripts
Inaugurazione della mostra “Da Lucca a New York a Lugano. Giuseppe Martini libraio tra Otto e Novecento”
sabato 18, h 9.00
Presiede Fabrizio Govi
Luca Rivali (Istituto Italiano per gli Studi Storici di Napoli), Giuseppe Martini bibliografo e bibliologo
Annette Popel Pozzo (Casa d’asta Bolaffi, Libri Antichi di Milano), I rapporti di Giuseppe Martini con il mercato antiquario internazionale
Edoardo Barbieri (CRELEB, Università Cattolica di Milano), Il catalogo degli incunaboli di Giuseppe Martini (1934)
Gaia Elisabetta Unfer Verre (Archivio Storico Diocesano di Lucca), Mille anni di documenti: la raccolta diplomatica donata da Giuseppe Martini
Fiammetta Sabba (Università degli Studi di Parma), Percorso tra i volumi della raccolta Martini presso l’Archivio Storico Diocesano di Lucca
Klaus Kempf (Bayerische Staatsbibliothek di Monaco), Conclusioni
Ingresso libero
per informazioni: convegno.giuseppe.martini@gmail.com







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