I preziosi disegni di Giuseppe Matraia, immagini che sono testimonianze irripetibili della nostra storia...
Il commento all'opuscolo è di Guglielmo Lera, che cerca di presentare l'autore dei disegni. Giuseppe Matraia, figlio di Nicolao Francesco e di Faustina Lucchesi originaria di Coreglia. Matraia aveva frequentato presso il Liceo Universitario di Lucca gli studi di geometria, filosofia, anatonomia pittorica, leggi civili e canoniche, completando gli studi nel 1824. Decise poi di aporofondirsi nella pittura ed in particolare nella scenografia e per questo si recò a Milano, dove seguì gli insegnamenti inmpartiti nel laboratorio del Teatro della Scala. Tornato a Lucca frequentò storici ed eruditi, desideroso di fissare nel disegno i monumenti più significativi del territorio lucchese.
Fu dunque letterato e storico, nonchè valente disegnatore.
Diede alle stampe, nel 1843, "Lucca nel Milleduecento"; in occasione del V° Congresso dei Sapienti, che si svolse a Lucca in quell'anno, dove si trova la bella tavola più volte ripiegata in cui sono rappresentate le tre strutture, romana medioevale e rinascimentale della cinta muraria. Lavorò poi alla "Storia della Cattedarle" ed iniziò la "Guida Monumentale della città e Diocesi di Lucca", con l'intento di accogliervi la pianta dell'Anfiteatro ed il prospetto di tutti i templi, monasteri, palazzi, monumenti sepolcrali e stemmi cittadini, nonchè delle chiese e dei castelli più significativi del contado. Nel quarto e quinto volume di questa opera rimasta purtroppo incompiuta compaiono numerosi disegni ispirati a località della periferia lucchese.
I tredici disegni del piccolo opuscolo che conservo gelosamente riguardano monumenti e luoghi del territorio di Borgo a Mozzano, da cui forse, come dice Guglielmo Lera, il Matraia proveniva, se pensiamo alla vecchia casa dei Matraia e ai nuclei familiari con questo cognome esistenti tutt'ora a Cune. Proprio 4 dei 13 disegni riguardano quella frazione del comune di Borgo a Mozzano.
Giuseppe Matraia morì il 5 aprile 1862 all'età di 57 anni.
Possiamo dire che il Matraia, Insegnante presso l'Accademia di Belle Arti, ha realizzato nel tempo una numerosa serie di disegni raffiguranti le piazze e gli scorci della città inediti e mai fino ad allora pubblicati. Si tratta della più completa e complessa raccolta di immagini che riguardano la città e le località del contado della metà del 1800.
Queste immagini e queste storie vanno conosciute da più persone possibile. E' quello che cerco di fare con queste mie pubblicazioni sul sito www.gabrielebrunini.it e sui social.
Gabriele Brunini - luglio 2016
IMMAGINI PUBBLICATE SUL SITO:
1) MONTE BARGIGLIO - ROCCA E TORRE
La sommità di questo monte (mt. 896 slm), dall'alto medioevo al 1787, è sempre stata sede di una rocca con torre di avvistamento. Restaurata e rafforzata da Castruccio Castracani dopo il 1324, fu ceduta nel 1370 al Comune di Lucca dai figli di Francesco Castracani, conte dei Coreglia, con "tutte le case, mansioni e torri", appartenenti al castello del Bargiglio ed edificati sul poggio di questo nome. Nel 1373, dopo che i Castracani tentarono di recuperarla, con il sottostante castello venne distrutta dai Lucchesi. Da allora la popolazione scese ad abitare a "Villa di Cune" e la roccaservì alla Repubblica Lucchese come anello di passaggio per le segnalazioni dirette in Val di Serchio ai castelli di Coreglia, Treppignana, Lupinaia e Castiglione. La torre del Bargiglio si meritò l'appellativo di OCCHIO DI LUCCA.
Oggi i resti della torre sembrano non interessare più ad alcuno ed anche i tentativi di lanciare progetti di restauro, che qualche decennio fa furono accennati, non hanno avuto seguito. Il Bargiglio un tempo era meta di escursioni dei borghigiani, insieme al romitorio di S. Bartolomeo, particolarmente per l'Ascensione e per la festa di San Bartolomeo che si celebra il 24 agosto.
19.07.2016
2 e 3) ROMITORIO DI SAN BARTOLOMEO DELLA CUNE
San Bartolomeo, con la sua chiesa ed il suo romitorio fu un centro fortificato provvisto di pozzo e circondato di mura di cui oggi si conserva solamente l'ingresso che fa capo al romitorio. Dal secolo IX al secolo XIV gli abitanti di Cune tovarono dimora intorno a quella chiesa, vicinissima alla torre fortificata di monte Bargiglio. La chiesa risulta già nell'Estimo delle chiese del 1260, ma la sua origine è certamente più antica. Costruita prima dell'anno mille, raggiunse una sistemazione definitiva in età romanica (sec. XII e XIII) quando venne dotata di abside. Successivamente la facciata ebbe un portico a colonne e, con l'abbattimento della facciata stessa, la chiesa fu allungata fino al campanile e provvista di ingresso sul fianco. Oggi si presenta come era in origine, grazie ai restauri compiuti dalla Soprintendenza ai monumenti tra il 1914 e il 1925.
La popolazione di Cune cura con molta attenzione la chiesa ed il romitorio, gestito da i cosidetti "Romiti", abitanti di Cune che ha turno sono nominati per la custodia del luogo. Compete ai Romiti organizzare le iniziative dell'anno e le celebrazioni liturgiche. Molti sono i cunesi che si sposano a S. Bartolomeo. Per la festa di S. Maria (15 agosto) si faceva al Romitorio un gran pranzo a cui non mancava mai la "crema" cunese.
20 luglio 2016
4) CHIESA DI S. MARIA DELLA CUNE (chiesa parrocchiale)
Già ricordata nel Catalogo delle chiese del 1387, ricostruita con orientamento diverso dal precedente nel 1682, ebbe il campanile nel 1886 (che quindi manca nel disegno di Matraia, realizzato attorno al 1850) e l'attuale sistemazione ai primi del XX secolo.
All'interno della chiesa si trova la statua lignea policroma di S. Bartolomeo (sec. XIV-XV), già nella chiesa del romitorio; un tabernacolo civitalesco (sec. XVI); calice e croce del XV secolo.
21 luglio 2016
5) CHIESA DI S. ILARIO DI ONETA (chiesa parrocchiale)
Questa chiesa appare già nell'Estimo delle chiese del 1260 e così in quello del 1387.
Fondata intorno all'XI - XII secolo, ingrandiita e rifatta più volte, conserva all'esterno alcuni particolari della primitiva costruzione.
Patrimonio della chiesa è un antico calice con piede esagono in rame dorato del sec. XV ornato già con smalto; nel bottone figurano sei cherubini e porta scritto: Pieve di Arena. Nella chiesa si tova anche la statua lignea di S. Cristina, proveniente dall'omonimo romitorio, a vivi colori e con dorature, grazioso lavoro del '700.
22 luglio 2016
6) ROCCA E LA SUA FORTEZZA DIROCCATA
Sino al sec. XI i Soffredinghi di Anchiano e i Santini, conti di Oneta, risultano feudatari della Rocca e dal sec. XII patroni della chiesa locale dedicata a S. Maria Assunta.
La distruzione dell'imponente fortezza (che dà nome al paese), difesa da mura e in alto da un torrione circolare detto "bastia", avvenne nel 1227 quando i castellani della Rocca, aiutati dai ghibellini e da Pisa, cercarono di arrestare l'avanzata in Val di Serchio delle milizie lucchesi.
La chiesa di S. Maria fu costruita ad una navata nel XI secolo e poi ampliata. La grande canonica, oggi usata dal Comitato paesano, fu sede dei castellani al tempo dei Soffredinghi e degli Altelminelli.
Il paese si trova a 314 m. sul livello del mare.
23 luglio 2016
7 e 8) PIEVE DI CERRETO - CHIESA DI S. MARIA
Il complesso architettonico di questa antica pieve e dei casolari che da essa dipendono, dopo l'apertura della strada cosidetta "panoramica", che conduce a Oneta e Cune, offre a chi passa una vista suggestiva di questo gioiello di arte romanica, mostrando la parte meglio conservata dell'antica chiesa, con l'abside che ha graziosi archetti a mensole scolpite e tre eleganti monofere. Già costituita nel sec. X, la Pieve del Borgo ebbe forse la sede primitiva in piano, lungo la via clodia, nella zona attuale della chiesa del Crocifisso di Borgo a Mozzano, poi al Pian di Cerreto (l'attuale Pieve) e poi a Cerreto (dalla seconda metà del sec. XVI). All'interno c' è un fonte battesimale con otto pigne sugli spigoli.
E' probabile che il paese di Pieve sia stato fortemente colpito dai lucchesi nel 1227, quando distrussero la fortezza della Rocca; e con essa le comunità che le stavano intorno: Compomortuli(Campori), Jaustri(Castri), Lusinana(Londigiana), Flucchi(Grocchi), Butia.
Oggi, purtroppo, la chiesa è chiusa per un trave pericolante e nessuno prende iniziative per riaprire questa importante testimonianza di Fede, storia e cultura delle nostre comunità.
24 luglio 2016
9) CHIESA PARROCCHIALE DI CERRETO (dedicata a S. Giovanni Battista)
Non è ancora nominata negli Estimi delle chiese lucchesi del 1260 e del 1387.
Fu costruita nella seconda metà del sec. XIV, divenuta sede di pievania nel sec. XVI, tra il 1659 e il 1660 venne rifatta con orientamento diverso dal precedente.
All'interno si trova una Madonna con Bambino, insigne scultura lignea senza dipinture del sec. XIV e una croce astile del XV secolo.
Esiste anche un bel quadro della Madonna del Buon Consiglio, nella vigilia della cui festa si accende, sul piazzale della chiesa, il grande falò chiamato BALDORIA.
25 luglio 2016
10) CHIESA DI S. IACOPO A BORGO A MOZZANO
La chiesa fu fondata tra l'XI e il XII secolo es ubì radicali trasformazioni tra la fine del sec. XVI ed il 1616 (l'interno dove poggiano le colonne in pietra aveva prima due muri perimetrali. Entrando nel tempio si notano, a destra, il fonte battesimale (fine sec. XVI), la statua lignea di San beranrdino da Siena dipinta da Neroccio da Siena (sec. XV), la tavola dei Santi Rocco e Sebastiano (1538) ed il grande taberbacolo in legno dorato che ha sotto il ciborio (sec. XVI). Dopo l'altare maggiore che ha, sulla tribuna ingrandita fra il 1834 e il 1835, un S. iacopo dipinto nel 1708 da sigsmondo Rosa, ammiriamo: le statue robbiane della Vergine e dell'Arcangelo Gabriele e quella, bianca, della Maddalena (sec. XV) che si trovava anticamente nel tempietto situato vicino al ponte del diavolo (il cui nome è proprio Ponte della Maddalena). Poi troviamo l'altare del Rosario (sec. XVII) anch' esso di pregevole fattura lignea.
Di fianco all'altare maggiore sono state trasportate, di recente, due statue in terracotta che si trovavano nella chiesa del SS. Crocifisso. Dopo la chiusura di quella chiesa per i danni subiti dal terremoto del 2013, per iniziativa della Misericordia, è stato trasportato nella chiesa di S. iacopo anche l'antico Crocifisso, risalente forse alla meta del XV secolo, verso cui la popolazione di Borgo a Mozzano ha sempre avuto una grande devozione (si ricordano le grandi feste venticinquennali, la cui prossima si dovrebbe tenere nel 2026).
25 luglio 2016
11) CHIESA DI S. ROCCO A BORGO A MOZZANO
La chiesa attuale, risalente al 1792, è stata realizzata su un precedente Oratorio fondato intorno al 1525.
La chiesa di S. Rocco fu fortemente voluta, curata ed arricchita dalla famiglia Santini, che possedeva il grande palazzo proprio sulla piazza della chiesa.
All'interno della chiesa ci sono numerose e pregevoli opere d'arte tra i quali diversi affreschi di Luigi Ademollo (se. XIX). Pregevoli: una tavola raffigurante i Santi Rocco e Sebastiano dipinta nel 1581 dal lucchese Francesco Cellini ed un bel reliquiario in argento (per la reliquia di S. Rocco) di Pompeo Batoni (sec. XVIII).
26 lUGLIO 2016
12) IL PAESE DI GIOVIANO
Le prime notizie di questo borgo fortificato risalgono al sec. IX. Munito di castello dotato di torre imponente, dopo l'età feudale seguì le sorti delle vicarie di Coreglia e Borgo a Mozzano nella Repubblica di Lucca.
La chiesa, dedicata a S. Maria Assunta, figura già nell'Estimo del 1260.
13) CHIESA DEL SS. CROCIFISSO DI BORGO A MOZZANO
La chiesa attuale venne ampliata a metà del sec. XIX con il concorso della famiglia Pellegrini del Borgo, su un preesistente Oratorio, risalente circa al 1450. In questa chiesa si consevava l' antico Crocifisso ligneo che, in tante occasioni, ha protetto Borgo a Mozzano dalle grandi calamità. Detto Crocifisso è anche il Patrono della Misericordia di Borgo a Mozzano. In suo onore si organizzano feste venticinquennali. Ho concorso direttamente ad organizzare, come Governatore della Misericordia, quella del 1976 e come Sindaco quelle del 1997 (festa straordinaria per il centenario della Misericordia del Borgo) e quella del 2001. Chissà se ci sarà una prossima festa ?!?!?
La chiesa infatti è oggi chiusa e l'accesso è interdetto a seguito di lesioni che sono state aggravate dalla scossa sismica del 25 gennaio 2013.
Una prospettiva di riapertura è data, a mio parere, solo dalla possibilità di realizzare, in quella chiesa, ampia e molto bella, un museo dell'arte sacra di tutto il territorio comunale...
28 luglio 2016