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UNA TESI DI LAUREA SULL' ARCHIVIO STORICO DEL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DI BORGO A MOZZANO: Università di Firenze, 20 febbraio 2019

Nella giornata del 20 febbraio 2019, all'Università di Firenze, Scuola di Studi Umanistici e della Formazione, Corso di Laurea in Scienze Archivistiche e Biblioteconomiche, un giovane studente, il dottor Ignazio Pirronitto, ha ottenuto la LAUREA MAGISTRALE, con la votazione di 110 e lode, discutendo, con il Professor Mauro Guerrini  una tesi dal titolo:
L'ARCHIVIO STORICO DEL CONVENTO DI SAN FRANCESCO IN BORGO A MOZZANO,
Inventario (1524-1981).

Alla discussione della tesi, di cui era Relatrice la Professoressa LAURA GIAMBASTIANI, hanno partecipato, come correlatori, fra Mario Panconi ofm e Gabriele Brunini.

Ecco il testo dell'intervento di Gabriele Brunini:


Per la Misericordia e per la comunità di Borgo a Mozzano è stata una bella notizia e una soddisfazione conoscere che un giovane studente dell’Università di Firenze – del Corso di laurea in Scienze Archivistiche - aveva deciso di scrivere la propria tesi  incentrandola sull’Archivio Storico del Convento di San Francesco di Borgo a Mozzano; presentando un inventario di documenti, conservati a Firenze dalla Provincia Toscana dei Frati Minori, che riguardano  il periodo 1524 – 1981, data ufficiale della  chiusura del convento e dell’affidamento dello stesso alla Confraternita della Misericordia di Borgo a Mozzano, di cui in quell’anno, come all’attualità, ero e sono il Governatore.
L’affetto che la comunità di Borgo a Mozzano ha sempre avuto per il suo convento francescano, come giustamente il Pirronitto ha evidenziato nella sua tesi, ha permesso, nel corso del tempo e dei secoli difficili della nostra storia, di superare positivamente perfino  le “soppressioni”;  sia quelle “Napoleoniche” del 1806, che quelle decise dal neo-stato unitario con le leggi promulgate nel 1866 e nel 1867, che il Candidato, nella sua tesi, definisce “leggi eversive” e di forte sapore anticlericale.
Anche al momento della chiusura del convento, presa dalla Provincia Toscana dei frati Minori nel 1981, costretta dai tempi ad affrontare, come scrive il Candidato Pirronitto, l’inevitabile “questione del ridimensionamento” di un “numero elevato di conventi” sparsi per la Toscana, a Borgo a Mozzano si trova una soluzione originale, adeguata e innovativa: la locale Misericordia presenta alla Provincia dei frati minori un “progetto ideale” e un progetto di riordino funzionale dell’immobile per trasformarlo in un “centro di accoglienza per gli anziani”, a servizio della comunità borghigiana e di quelle del circondario che, nei secoli, avevano sempre avuto forti legami con quel  convento, in particolare tramite i gruppi maschili e femminili del Terz’ordine francescano, fiorente soprattutto nei secoli XVII e XVIII.
La concessione in comodato gratuito dell’immobile alla Misericordia avviene nei primi mesi del 1981, anche se il contratto di comodato, tra il Governatore della Misericordia e l’Economo della “Provincia Toscana di S. Francesco Stimmatizzato” dei frati minori sarà sottoscritto solo il 30 novembre dello stesso anno.
L’apertura della struttura per gli anziani, dopo una poderosa ristrutturazione e un significativo adeguamento funzionale del convento alla nuova destinazione viene fatta il 23 gennaio 1983. In quel giorno, all’ingresso del convento viene scoperta una lapide su cui è incisa la frase: “In questo antico convento continui, con la nuova iniziativa, ad adoperarsi la carità e la solidarietà verso il prossimo che nell’ispirazione di San Francesco trova una grande guida”.                                               
La concessione in comodato gratuito  dell’immobile per alcuni decenni e la successiva generosa donazione alla Misericordia, avvenuta nel 2006, ha permesso di continuare, nel convento, oltre allo svolgimento delle importanti e significative opere assistenziali dell’Associazione, la prosecuzione delle funzioni religiose, in collaborazione con le Parrocchie del paese e con la presenza, quando possibile, di religiosi francescani che, nel convento, continuano ad avere  a disposizione locali per il soggiorno. La stessa Misericordia, infatti, fin dall’acquisizione dell’immobile ha sempre ritenuto una propria “mission” il mantenimento e la valorizzazione della presenza e della tradizione francescana a Borgo a Mozzano, che era andata avanti per oltre 460 anni (dal 1514 al 1981).
Dopo 38 anni da quel 5 febbraio 1981, data in cui il Ministro Provinciale dei frati minori della Toscana, fra Angelo Stellini ofm,  condivise il progetto della Misericordia, la collaborazione tra la stessa Associazione e l’Ordine Francescano continua e, semmai, si rafforza. A ciò contribuisce anche il lavoro svolto dal “Centro di cultura e spiritualità francescana”, che ha sede nella biblioteca del convento borghigiano e che è, a tutti gli effetti,  uno dei gruppi di impegno della Misericordia stessa.
La Confraternita della Misericordia ha dedicato al suo convento e alla sua storia, in questi anni,  diverse pubblicazioni, tra cui: IL CONVENTO DI SAN FRANCESCO DEL BORGO, di Gabriele Brunini – Maria Pacini Fazzi Editore – Borgo a Mozzano, novembre 2013; A SUA IMMAGINE, La vita di San Francesco negli affreschi del convento di Borgo a Mozzano, di Christopher Stace – Maria Pacini Fazzi Editore – Borgo a Mozzano, giugno 2016; IL BELLO CI FA BUONI, Il Convento di San Francesco del Borgo, di Augusto Biagioni e Alberto Silvestri – Edizioni Labirinto dell’Immagine.
Anche l’attenzione che la Misericordia dedica alla tesi che si discute oggi in questa Università, e quella che un altro studente ha presentato, qualche mese fa,  alla “Sapienza” di Roma, incentrata sui documenti d’archivio rimasti nel convento del Borgo, testimonia l’importanza che attribuiamo agli archivi e alla storia che, di sicuro, l’inventario di Pirronnitto ci aiuterà a conoscere meglio.
La peculiarità della tesi del giovane studente è stata quella di ripercorrere i vari passaggi che il convento di Borgo a Mozzano, geograficamente collocato nella Repubblica Lucchese, stato “straniero” rispetto alla Toscana granducale, ha fatto nei secoli.  Costruito dai frati dell’”Osservanza”  passò quasi subito ai  “Riformati della più stretta osservanza”; ed appartenne, nel tempo, alla Provincia delle Sacre Stimmate, a quella di S. Bonaventura, fino alla Provincia Lucchese di S. Giuseppe e poi a quella di San Francesco Stimmatizzato, con passaggi anche tra diverse “Custodie”. La complessità di questa storia e la diaspora della documentazione esistente non ha impedito al Pirronitto di trovare la chiave di lettura giusta, e di presentare un “inventario” di tutta la documentazione esistente, in maniera più organica rispetto al passato.
Il “capolavoro” del giovane studente è, a mio avviso, il ritrovamento del “documento relativo al convento con datazione più antica”, e cioè la “pergamena con l’autorizzazione pontificia alla sua erezione canonica”: la “bolla” di Papa Clemente VII indirizzata alla comunità di Borgo a Mozzano.                                             
Il documento, che si credeva perso, come evidenzia il Candidato, era stato estrapolato , durante un intervento di riordino dell’archivio provinciale dei frati minori eseguito da fra Giovanni Maria Montano, tra il 1946 e il 1966, dalla collocazione originale e inserito nel fondo “Diplomatico Generale della Provincia”, dov’è tuttora custodito. Il Pirronitto ce la descrive come ”una bolla pergamenacea plumbea pendente, di mm. 502x310, che non vedo l’ora di vedere e, ove possibile, riprodurre ed esporre nel nostro amato convento di Borgo a Mozzano.
Il giovane studente non solo ha ritrovato il prezioso documento, ma è riuscito a chiarire l’aspetto della datazione dello stesso. La data convenzionale del 1 febbraio 1523, che in tanti testi è riportata come fondazione del convento, non poteva essere reale, se la data di elezione al soglio pontificio di Papa Clemente VII viene fatta risalire al 19 novembre 1523. E così, “dopo una lettura molto scrupolosa nonché difficoltosa del testo vergato sulla pergamena”, il Pironnitto evince che “l’erronea indicazione della data è derivata dallo stile cronologico con la quale è stata letta”. Lo stesso Pirronitto scrive che “nello Stato lucchese, dal 1510, per la datazione degli atti ufficiali è usato il calendario in stile moderno, che stabilisce l’inizio dell’anno solare al primo gennaio, mentre a Roma, in forza delle disposizioni del 1445 di papa Eugenio IV, per le bolle è obbligatorio l’uso dello stile fiorentino dell’incarnazione che ritarda l’inizio dell’anno al 25 marzo”. E così, secondo lo studente, traducendo la data secondo il calendario moderno, la data della Bolla papale va letta come 1 febbraio 1524, e non 1523, rendendola inclusa nel primo anno del pontificato di Clemente VII. Per il candidato quella data è l’anno di fondazione giuridica del convento.
Infine, grazie al lavoro del candidato Ignazio Pirronitto, ho avuto modo di conoscere l’inventario dettagliato  delle tante carte del convento borghigiano che sono anche nei vari archivi provinciali, quali:
Archivio della PROVINCIA DELLE SACRE STIMMATE (periodo 1598 -1775
Archivio della PROVINCIA DI SAN GIUSEPPE (periodo 1789 – 1914)
Archivio della PROVINCIA DI SAN BONAVENTURA (periodo 1570, 1914 – 1946).
Grazie al candidato per l’ottimo lavoro e per l’opportunità che offre di approfondire ulteriormente la storia del nostro convento di San Francesco, oggi proprietà della Confraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano.
Firenze, 20 febbraio 2019
Gabriele Brunini
 
 
 







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