CELEBRATA A LUCCA LA GIORNATA DEL RICORDO
Questa mattina a Lucca, al Real Collegio, si è tenuta la commemorazione della GIORNATA DEL RICORDO, con una riunione congiunta del Consiglio Provinciale e del Consiglio Comunale di Lucca.
La sede del Real Collegio, nella piazza dietro il coro di S. Frediano, fu il luogo in cui furono ospitati i profughi provenienti dall'Istria e dalla Dalmazia, che erano fuggiti dalle persecuzioni ed ai massacri del comunista Tito.
Dopo tanti decenni di silenzio, in cui nulla si doveva sapere di ciò che era accaduto agli italiani che vivevano al confine orientale, finalmente la Giornata del Ricordo ha reso giustizia, postuma e tardiva a migliaia di italiani che sono stati seviziati, torturati barbaramente, uccisi e gettati nelle cavità carsiche, di cui la "foiba" di Basovizza, a Trieste, è una delle più famose.
Questa mattina i rappresentanti delle istituzioni hanno reso omaggio ai morti, ai sopravvissuti e ai familiari dei profughi che non hanno avuto la fortuna di vivere fino a questo momento.
Tutti gli intervenuti hanno riconosciuto l'oblio, vile e subdolo, di chi conosceva e taceva, per compiacere il comunista Tito, il comunismo internazionale e il Partito Comunista Italiano, ma diversi interventi hanno voluto giustificare l’accaduto con una sorta di real politik, che non possiamo accettare.
Lo stesso Presidente della Provincia Stefano Baccelli, nel suo sicenro ed apprezzabile intervento, ha riconosciuto di aver ignorato la verità fino a pochi anni orsono.
Se ai giovani, come Baccelli, possiamo riconoscere attenuanti, non possiamo certo riconoscerle ai rappresentanti politici che, per decenni, dal 1947 in poi, hanno scientificamente nascosto, mistificato e volutamente ignorato, impedendo che si parlasse di questa vera e propria “pulizia etnica” attuata, in territori storicamente italiani, dai comunisti titini.
Non c'è da stupirsi di nulla, perchè quelli stessi politici, che a riguardo del fronte orientale compiacevano il comunismo, internazionale e nostrano, su altri fronti nascondevano nell' "armadio della vergogna" le prove ed i nomi degli autori delle stragi naziste, che l'esercito tedesco in ritirata aveva compiuto, anche nella nostra regione e nella nostra provincia (valga per tutte la tremenda strage di S. Anna di Stazzema, l'irruzione nella Certosa di Farneta ed altre).
Partiti e rappresentanti delle istituzioni, ad ogni livello, ignoravano e deridevano gli appelli, le denunce, le prove che le Associazioni degli Istriani-Dalmati e i rappresentanti dei comuni in esilio di quelle terre, portavano all’attenzione dell’opinione pubblica, con il sostegno solitario, che non è mai venuto meno, del Movimento Sociale Italiano e dei tantissimi giovani che si sentivano orgogliosi di appartenere a quel Partito e che riuscirono in una grandissima mobilitazione per il ritorno di Trieste all' Italia, avvenuta solo il 26 ottobre 1954.
Oggi in un clima fortunatamente diverso, la GIORNATA DELLA MEMORIA e la GIORNATA DEL RICORDO, sono due momenti di profonda riflessione sulle tragedie del XX secolo e sugli assurdi e indicibili misfatti che, in nome delle ideologie, si sono commessi.
Per i gruppi di opposizione in consiglio provinciale è intervenuto il giovane consigliere Fabio Giannotti del PDL e della Giovane Italia e per i gruppi di opposizione nel consiglio comunale di Lucca il consigliere Mauro Macera del PDL.
Senza altri commenti inserisco foto sul genocidio degli Italiani e sull’esodo degli oltre duecentomila italiani che lasciarono le terre del confine orientale per affermare la propria italianità.