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CON UN PIACEVOLE LIBRO, DAL TITOLO "RACCONTI ONETINI", GIULIANO MICHELI OMAGGIA IL SUO PAESE DI NASCITA

Giuliano Micheli è onetino doc;  nato il 18 agosto 1936, figlio di Giacomo, uno dei tanti fratelli “falegnami” che hanno continuato l’apprezzata attività artigianale iniziata dal padre Maurizio a Oneta,  verso la fine del XIX secolo; attività di falegnameria che i figli (Sirio, Aldo. Giacomo, Antonio e Vincenzo) trasferirono al Borgo alla fine della seconda guerra mondiale. Un altro dei figli di Maurizio, Giuseppe, risultò disperso, nel 1942, nella tragica campagna di Russia. Giacomo, il babbo di Giuliano, morì in circostanze tragiche, cadendo da una pianta nell’orto dietro la falegnameria che i Micheli avevano costruito a Borgo a Mozzano.    Il lavoro impegnativo  e la carriera brillante, hanno portato Giuliano Micheli lontano dal suo paese di nascita e, ormai da tempo in pensione, vive in un luogo molto bello della provincia senese; ma, di certo, non ha dimenticato Oneta: il paese di nascita, il paese dove ha trascorso l’infanzia e la giovinezza, quando il modo di vivere era tanto diverso da oggi. Anzi, quando la vecchiaia si avvicina e non si hanno più impegni lavorativi, i ricordi, i sentimenti e perfino i sapori di un tempo lontano riaffiorano tutti; e c’è più tempo per ripensare. Giuliano, dopo aver frequentato le scuole elementari a Oneta e le scuole medie  a Bagni di Lucca (al Borgo le medie iniziarono solo nel 1959), si diplomò ragioniere a Lucca nel 1956. Appena diplomato entrò anche lui nella falegnameria di famiglia ma, nel 1957, gli giunse la chiamata dalla più antica banca italiana, il Monte dei Paschi di Siena, dove intraprese una brillante carriera che lo portò  a Bottegone, Querceta , Gaiole in Chianti, Monteroni d’Arbia, Lastra a Signa, Siena, Portoferraio, Aosta e poi nuovamente a Siena, dove ha concluso la carriera, nel 1996, come vicedirettore generale di Monte dei Paschi Partecipazioni SpA. Oggi vive a Monteriggioni di Siena,  con la moglie Laura e lì sono cresciuti i tre figli: Lucia, Giacomo e Marco. Da tempo pubblica sul mensile borghigiano “Il Ponte dei Diavolo” dei racconti della sua giovinezza a Oneta, che definisce “il mio amato paese nativo”. Di recente ha raccolto i suoi scritti  in un piccolo e ben curato  libro, che ha intitolato “Racconti Onetini”. Libro, sulla cui copertina appare una bella foto di Oneta ed è arricchito dalla poesia di Geremia da Casoli “Giammai lascerò te gentile Oneta…”, oltreché dalla bella descrizione del paese, fatta dallo scrittore e storico borghigiano Francesco Maria Pellegrini, nel libro dal titolo “Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell’arte”, edito nel 1925.Il libro scritto da Giuliano contiene 19 racconti brillanti e spiritosi, nei quali si ritrovano i nomi dei luoghi, degli amici, dei personaggi curiosi del paese che, come ho già detto, hanno segnato l’infanzia e la giovinezza del Micheli. Si ritrovano così gli amici: Fabio, Luciano, Francesco, Silvano, Beni; ma anche gli uomini più anziani: Alferio, Narciso, Vasco, Mini, Rolando, Sergio; e i personaggi come Adele “la Birilla”; tutti immortalati nei gustosi racconti, insieme alla radio di Cristofano Brunini o al "bottaccio" di AdelmoTomei. Grazie dunque a Giuliano per questo atto di amore verso il paese natio…
Gabriele Brunini – 22 novembre 2020







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