QUANDO C'ERA IL POLO: un mio intervento del 2000
Da qualche tempo le cronache locali sono frequentemente interessate alle fibrillazioni in corso nei partiti del centrodestra ed in particolare nelle amministrazioni comunali di Lucca e Capannori.
Non è mia intenzione entrare più di tanto nelle problematiche localistiche o di interesse dei singoli schieramenti o dei singoli personaggi politici che chiedono visibilità in quelle amministrazioni; mi preme soltanto esprimere alcuni concetti da persona impegnata in quello schieramento che mi piace chiamare della Libertà e del Buongoverno. Penso di poterlo fare con assoluta tranquillità, perché non ho da sostenere la parte di alcuno, né schierarmi contro nessuno di coloro che, come me, fanno parte di quel Polo di centrodestra che ha avuto grosse soddisfazioni negli anni recenti e che si prepara a mietere prossime e più signifiative soddisfazioni. Sempre che non si caschi nella trappola delle inutili contrapposizioni e delle divisioni a cui, sicuramente, molti lavorano.
Chi ha deciso di impegnarsi in politica schierandosi contro il conformismo della sinistra ha dei doveri forti verso un elettorato che, con coraggio, ha iniziato a scegliere ed a premiare lo schieramento di centrodestra, che, in Lucchesia, governa oggi così tanti ed importanti comuni, dove vive la stragrande maggioranza dei cittadini della Provincia.
Il dovere primario è quello di governare ed amministrare bene; stando vicini alla gente; conoscendo i problemi e cercando di affrontarli nel rispetto dei programmi elettorali, che sono stati premiati; nel rispetto dei valori in cui il nostro schieramento crede.
La nostra gente non ama i cacciatori di poltrone e di posti; ama la coerenza, il coraggio e le decisioni.
Il centrodestra già una volta, purtroppo, ha dato fiducia a uomini che si sono rivelati incapaci di una incisiva azione di governo (cito il caso della Giunta Grabau nell' Amministrazione Provinciale); ma i partiti del Polo, che formavano la maggioranza, hanno avuto il coraggio di rinunciare a benefici e poltrone ed ha mandato a casa chi non rappresentava più il Polo delle Libertà.
Abbiamo pagato caro l'aver perso quella posizione strategica e importante.
Oggi, che siamo alla vigilia del possibile riscatto, non possiamo più sbagliare. Questo è il dovere che devono sentire forte tutti i partiti del centrodestra.
Non sprechiamo, quindi, il più del tempo nelle inutili diatribe; e i partiti stiano vicini ai Sindaci che i cittadini hanno delegato a governare i paesi e le città. E noi Sindaci scegliamo nei partiti, con cui abbiano vinto le elezioni, gli uomini migliori per essere al servizio dei cittadini nell'attuare i programmi che ci siamo preposti. Collaborando con i comitati, le associazioni di categoria, il volontariato; offrendo a tutti spazi di libertà e una buona amministrazione.
In una coalizione di più partiti, dove ci sono persone che vengono da esperienze diverse, si deve esser capaci anche di qualche rinuncia, in nome del fine superiore che è l'affermazione del concetto più ampio di libertà per tutti; che non può essere comunque disgiunto dal concetto di solidarietà verso chi ha effettivamente bisogno.
Forse certe considerazioni non costano fatica a chi, come il sottoscritto, è stato capace per tanti anni di non sedersi ai banchetti del potere, in nome della coerenza di una propria idea che mai ho considerato separata dalla difesa della libertà.
Credendo nei doveri che abbiamo verso il nostro elettorato che ci ha dato fiducia, provo fastidio a leggere od ascoltare gli attacchi personali o i comunicati di rottura nella coalizione del centrodestra. E ancora più forte è il disagio quando a parlare di posti e poltrone, più che di doveri, sono gli uomini di AN.
Non si può credere nella coalizione solo nel momento elettorale per ottenere la vittoria; nella coalizione bisogna saperci stare fino in fondo, anche se costa qualche sacrificio.
Per questo ho deciso di lanciare un appello ai responsabili provinciali ed ai Sindaci del Polo perché si costituisca subito un tavolo nella "Casa delle libertà", dove ci si incontri e si discutano i problemi più grossi, con lo spirito giusto di chi ha dei doveri.
Li 10/06/2000 Gabriele Brunini Sindaco di Borgo a Mozzano