UN BORGHIGIANO ILLUSTRE: IL MIO RICORDO DI ALDO D'OLIVO
UN RICORDO DI ALDO D’OLIVO
Nella vita delle comunità, nei tempi passati molto più che nell’oggi, ci sono figure che hanno rappresentato un punto di riferimento, che sono state apprezzate dalla gente, che hanno messo le proprie capacità e le proprie conoscenze a disposizione degli altri, sacrificando spesso i propri interessi personali per la comunità stessa. Il naturale oblio e, soprattutto, il mutamento rapidissimo della società dei tempi nostri, rischia di far dimenticare queste persone ed il contributo che esse hanno dato durante la loro vita.
Qualche tempo fa, salendo sulla “cantoria” dell’organo della Chiesa di San Rocco, ho visto un quadretto con la foto di Aldo D’Olivo intento a suonare quello strumento antico e mi sono venuti in mente tanti ricordi di quel signore distinto, alto e un po’ curvo, con i capelli bianchi e gli occhi chiari, che incuteva rispetto; una persona che, per tanti anni, ha avuto ruoli significativi nella nostra Comunità borghigiana.
Sono andato a ricercare nel mio archivio qualche foto di Aldo D’Olivo, già anziano ed ho ripensato a quella figura che mi era così familiare. Da bambino lo incontravo ad Oneta, al pranzo per la festa di Santa Lucia, la festa più importante del paese, nella casa della zia Giulia, dove sentivo ricordare la lontana parentela di Aldo con la mia famiglia onetina; lo vedevo poi, sempre a Oneta, al pranzo della Società IV Novembre, che ogni anno si teneva nel ristorante di Nella Micheli; ma Aldo era anche l’organista della Chiesa di S.Rocco ed era il maestro che ci preparava per il canto melodioso delle “pastorelle” natalizie, che lui stesso componeva; era Aldo che ci accompagnava col pianoforte, facendo musica dal vivo, nelle recite scolastiche, che si tenevano, allora, nella sala del cinema, all’Unione; lo ricordo anche quando, già ottantenne, ci invitava, ogni anno, a ripassare la “Messa a 3 voci del Perosi” per cantarla al Convento dei Francescani, in occasione della festa di S.Antonio, recuperando, per l’occasione, tutte le “voci” che, nel tempo, avevano fatto parte dei cori che lui aveva diretto. Rinasceva così una estemporanea corale: con Vittorio e Giulio tenori primi, Rodolfo e Giorgio tenori secondi, Oreste, Giuliano, Osvaldo e Danilo bassi e all’organo Alessandro Sandretti; al termine il “sontuoso” pranzo che Padre Bernardino ci offriva nel refettorio del Convento. Lo ricordo infine alla Misericordia dove accompagnò da consigliere, con la sua indiscussa autorevolezza e con il suo ascendente, i primi anni del mio impegno di Governatore di quella associazione, dal 1971 al 1976, anno della sua morte.
Ho pensato allora che fosse giusto ricordarlo su queste pagine del Ponte, per le persone che lo hanno conosciuto, per i giovani che non lo hanno conosciuto, per le persone che sono venute in tempi recenti a far parte della nostra Comunità.
Ho così contattato le figlie Palma e Caterina che, gentilmente mi hanno messo a disposizione foto e notizie del loro padre.
Aldo D’Olivo, figlio di Elidamo e di Maddalena Carosio, nacque a Borgo a Mozzano il 27 settembre 1892, penultimo di quattro figli (Palma, Annibale, Aldo, Ebe). L’arte che caratterizzava la famiglia D’Olivo fu senz’altro la musica; il padre Elidamo fu organista e fondatore-direttore della banda paesana del Borgo. Anche Elidamo la musica l’aveva imparata dal padre e lui la insegnò ai figli; di sicuro Palma e Aldo furono due virtuosi pianisti (Palma era la mamma del compianto geometra Aldo Del Guerra). La musica fu per Aldo una grande passione, che conciliò sempre con la sua intensa attività professionale, con la gestione di una famiglia numerosa (sei figli: Annibale, Palma, Giorgio, Antonio, Giacomo e Caterina) e con i tanti impegni di carattere sociale e politico che ebbe in sorte di svolgere durante la sua vita.
Aldo frequentò a Lucca l’Istituto Tecnico Carrara, insieme al fratello Annibale. Annibale conseguì il diploma di ragioniere, Aldo quello di geometra; o meglio, conseguì il “diploma di Perito Agrimensore”, così come al tempo veniva definito. Iniziò subito l’attività professionale ma, allo scoppio della prima guerra mondiale fu richiamato alle armi, come sottotenente di artiglieria da montagna. Anche il fratello Annibale, capitano di fanteria, fu richiamato alle armi ma, il 13 luglio 1916, cadde in combattimento sull’Altopiano di Asiago. Annibale aveva lasciato due figlie, una di pochi anni e una di pochi mesi; Nell’anno 1920, con un gesto nobile, Aldo adottava, a norma di legge, le due orfane del fratello, dando loro una nuova famiglia ed un punto di riferimento certo, di cui Maddalena ed Alda, che crebbero insieme ai figli di Aldo, gli furono sempre grate.
Tornato dalla guerra, riprese la sua professione con uno studio tecnico molto apprezzato in tutta la Media Valle del Serchio, dove lavorò ininterrottamente fino alla morte, avvenuta il 27 settembre1976, giorno del suo 84mo compleanno.
Anche durante il secondo conflitto mondiale il D’Olivo fu richiamato in servizio con il grado di maggiore, comandando la guarnigione costiera di San Rossore, proprio all’interno dell’allora tenuta reale.
Fu sindaco del Comune di Borgo a Mozzano dal 1951 al 1961, in tempi in cui l’incarico di Sindaco era gratuito. Molte furono le opere pubbliche realizzate in quegli anni: acquedotto di Corsagna, scuole elementari di Domazzano, Partigliano e Gioviano, scuola professionale del Capoluogo, poi utilizzata come scuola media, passerella sul Serchio per collegare la zona di Valdottavo con il Cotonificio del Piaggione, l’acquedotto irriguo di Anchiano. Sono gli anni del boom economico, cominciano a circolare molte automobili e c’è il problema di collegare le frazioni di collina al fondovalle con strade rotabili che sostituiscano le mulattiere; a Borgo a Mozzano arriva anche il Centro Studi Agricoli della Shell Italiana e molte strade di collegamento vengono realizzate anche su sollecitazione di quei tecnici. Di sicuro il Sindaco Aldo D’ Olivo è in prima linea, anche come tecnico, nel progettare e dirigere le tante opere pubbliche di quegli anni.
Tra le sue intuizioni quella di realizzare un impianto sportivo nella zona sotto la stazione ferroviaria, dove presto sorgerà il palazzetto dello sport; idea che i suoi successori lasciarono cadere. Dopo l’esperienza di Sindaco fu eletto nel Consiglio Provinciale in rappresentanza del collegio di Borgo a Mozzano e Coreglia.
Fu anche un appassionato sportivo e si spese, in prima persona, per dare vita e sostenere varie squadre calcistiche paesane. Così come sosteneva ed incoraggiava tante iniziative di associazioni paesane, dai Combattenti e Reduci, di cui era il presidente, alla Misericordia di cui fu sempre estimatore.
Ma la sua vera, grande passione fu la musica, che eseguiva e componeva. Fu pianista apprezzato, come la già citata sorella Palma, e poi organista delle Chiese di San Iacopo e San Rocco. Fu istruttore e direttore della corale sacra, allora composta di soli uomini e direttore del complesso Corale del Dopolavoro, di voci maschili e femminili, di cui facevano parte ben settanta individui; la lista di tutti i componenti è riportata in uno dei documenti che le figlie mi hanno mostrato, dove i cantori fanno gli auguri ad Aldo in occasione del compleanno (il 27 settembre 1938 – XVI e.f.). I settanta giovani della Corale del Dopolavoro Borghigiano erano reduci dal grande concerto di Roma del 6 maggio 1938 dove, in occasione della visita di Hitler a Roma, si erano esibiti, contemporaneamente, a Piazza di Siena, 111 complessi corali (tra cui quello di Borgo a Mozzano), 50 bande musicali e 900 fisarmoniche, tutti diretti dal M° Gino Marinuzzi, proprietario della Villa di Morante presso il Ponte del Diavolo. Sempre in quegli anni la Corale diretta dal D’Olivo si era esibita anche negli studi radio di Firenze, con l’indubbia soddisfazione di tutti i componenti.
Ma Aldo D’olivo rimase sempre una persona semplice, preso dal suo lavoro e dagli impegni di famiglia, distratto solo dalla musica e dalle melodie che lassù, sulla “cantoria” dell’organo, lo avvicinavano al Paradiso.
Gabriele Brunini – bruniniborgo@libero.it