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PASSEGGIANDO NELLA STORIA, HO INCONTRATO L'ABATE GIACOMO CRISTOFANINI, ACCADEMICO DEGLI OSCURI DI LUCCA...Erano suoi gli antichi volumi donati alla Misericordia del Borgo nel 1911

Nelle piccole ricerche storiche, a cui mi dedico per passione personale, mi sono imbattuto spesso in componenti della famiglia Critofanini di Borgo a Mozzano, che possedevano il palazzo posto sulla via principale (oggi via Umberto I°), tra la chiesa di San Iacopo e il "ponticello" sul "rio di Oneta", che segnava il confine, non solo tra le due parrocchie del paese, ma sarebbe più giusto dire tra due mondi ben distinti: il "Borgo" e "Cerreto di Sotto".
Quel Palazzo, dopo che la famiglia Cristofanini si è estinta, è proprietà della famiglia Poggi ed altri.
Tra i componenti della famiglia Cristofanini, incontrati nelle mie ricerche storiche  senza pretese, posso citare:
Carlo Cristofanini, notaio e confaloniere del Comune, morto il 3 febbraio 1852, all'età di 66 anni, il cui corpo riposa nella chiesa del SS. Crocifisso di Borgo a Mozzano. L'iscrizione a lui dedicata dalla moglie e dai figli, ricorda che il Cristofanini è stato tra i fondatori della ricostruita chiesa. La lapide è sovrastata da una croce in marmo e dallo stemma di Casa Cristofanini;
il francesscano padre Giuseppe Cristofanini, frate minore riformato (1831-1904), morto proprio nel convento del Borgo, di cui ho ritrovato, fortunosamente, nel palazzo Pellegrini, anche una immagine a carboncino, fatta circa nel 1850, che Enrico e Mario Marchi hanno generosamente donato alla Misericordia. Padre Giuseppe Cristofanini del Borgo, al secolo Giovanni, figlio di Carlo e di Maria Anna Pellegrini nacque l’8 marzo 1831. Vestì l’abito francescano a Camaiore il 16 novembre 1850 e in quel convento fece la solenne professione religiosa nel 1851. Andò con entusiasmo missionario in Albania e quando ritornò in Italia fu eletto Superiore della Custodia Riformata di Lucca e poi, più volte, fu guardiano del “suo” convento del Borgo, dove morì il 24 agosto 1904 “in località detta “Ai Frati” al civico n. 212” (come risulta dal registro dello Stato Civile comunale);
Giacomo e Rosa Cristofanini, ultimi discendenti della famiglia, che fecero una importante donazione alla chiesa di San iacopo, ricordata sull'ingresso di una cappellina, interna alla sacrestia: “l’altare coi sacri arredi e quattrocento reliquie, Giacomo e Rosa, ultimi della antica famiglia Cristofanini, donarono l’anno 1909”. Sempre Giacomo e Rosa donarono alla Misericordia di Borgo a Mozzano, in occasione della inaugurazione della sede della Confraternita, costruita in aderenza alla chiesa del SS. Crocifisso, la loro antica libreria "per il decoro della sala del Magistrato". L'inaugurazione avvenne il 6 agosto 1911 e la donazione venne ricordata nel discorso ufficiale dal Presidente della Confraternita di Misericordia, il dottor Luigi Amaducci.
I libri, esposti per tanti anni all’incuria ed alle traversie vissute dalla sede della Misericordia, sono oggi sistemati nella biblioteca del convento di San Francesco (tutti i libri sono autografati con la scritta: di Giacomo Cristofanini). Il Giacomo Cristofanini  che, insieme alla sorella Rosa, all'inizio del XX secolo, ha fatto quelle significative donazioni al paese, fu anche insigne musicista ed organista della chiesa del convento del Borgo, di cui era anche una delle figure di riferimento per ogni necessità dei frati francescani. Nel mese di luglio 2015, riordinando i tanti spartiti musicali appartenuti a Palma D'Olivo, moglio dello scultore Ubaldo Del Guerra, ho trovato un libro di musica dal titolo "Opern und Oratorien im Klavier-Auszug mit Text", appartenuto al Giacomo Cristofanini musicista di fine ottocento, che contiene una dedica interessante: "Alla gentilissima signorina Palma D'Olivo in segno di stima ed affetto il Suo Maestro Giacomo Cristofanini".  
Anche gli spartiti e i libri di musica di Palma D'Oloivo, che furono consegnati a mia figlia Ilaria Brunini qualche anno fa dal geom. Aldo Del Guerra (figlio di Palma) saranno conservati nella biblioteca del convento di San Francesco del Borgo, in un apposito "fondo musicale", come già quelli di Padre Antonio Baroni e del musicista borghigiano Aldo D'Olivo (fratello di Palma).
Ma torniamo alla storia dei Cristofanini: alla fine del 2014, con la donazione del ritratto di Padre Cristofanini, l'ingegner Enrico Marchi, erede e custode del grande archivio della famiglia Pellegrini, mi consegnò un carteggio, appartenuto ad un membro di casa Cristofanini, famiglia imparentata con i Pellegrini stessi.  Ho dato una scorsa a quel carteggio, che conteneva soprattutto sonetti e componimenti di carattere religioso e letterario, scritti a cavallo del secolo XVIII e del secolo XIX. Sfogliando quelle carte ingiallite ed i componimenti, scritti in un linguaggio ormai desueto, ho trovato notizie davvero interessanti.
Il carteggio riguarda un religioso, Don Giacomo Cristofanini, al secolo Giovanni Iacopo, figlio di Antonio, nato a Borgo a Mozzano nel 1752. In tenera età, causa la perdita del padre, ebbe come tutore Carlo Dè Nobili, patrizio lucchese. Avviato, secondo i costumi del tempo, agli studi ed alla carriera eclesiastica, ebbe la prima "tonsura", da parte del Vescovo di Pescia, il 24 settembre 1768, all'età di 16 anni, "età congrua" come scrive l'anonimo cronista. Da Pescia passò a Spoleto, dove prese il "suddiaconato", conferitogli dal Vescovo Francesco Maria Locatelli il 23 settembre 1771, all'età di 19 anni. Trovandosi ad Assisi per studiare, divenne "presbitero" il 21 settembre 1777. Nel 1803, riferisce ancora il cronista, prese l'autorizzazione per la confessione, conferitagli da Filippo Sardi a Lucca; autorizzazione confermata di anno in anno fino al 1833. Il sacerdote Giacomo Cristofanini divenne precettore dei figli di quello che era stato il suo tutore e mantenne sempre stretti legami con la famiglia Dè Nobili. Quando Don Giacomo si ritirò nella sua casa di Borgo a Mozzano i Dè Nobili contribuirono a fare di quel palazzo un vero gioiello, inviando da Lucca e da Roma oggetti d'arte, specialmente stampe per adornare le pareti e reliquie in gran copia per arricchire la cappellina, che il sacerdote aveva eretta nella sua casa, con facoltà di celebrare messa. Sia i De Nobili che altri amici ed estimatori inviarono anche piante assai rare per il giardino che corredava il palazzo. Il cronista riferisce che il suddetto giardino fu arricchito da molte piante di limone arrivate dal "soppresso convento dei francescani" (ci si riferisce, evidentemente, alla soppressione napoleonica).
Un gran vanto per Don Giacomo Cristofanini fu quello di far parte dell'Accademia degli Oscuri di Lucca, con il nome di "Sminteo Rodio fra gli Arcadi". 
L' Accademia degli Oscuri nacque a Lucca nella seconda metà del cinquecento e, da essa, ha tratto origine l' Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti tuttora esistente, con sede nel Palazzo Ducale, all'attualità presieduta dal Prof. Raffaello Nardi.
Oltre che "accademico", fu un grande amante della musica e lui stesso insigne musicista. Dice sempre il cronista che "si provvide di due violini e di un'orchestra, ma sappiamo che suonava anche l'organo e il flauto". Ancora il cronista ricorda "la sua biblioteca, piccola ma bastevole per lui".
Da queste cronache si scopre così, finalmente, a chi appartenevano i libri donati alla Misericordia nel 1911 e le 400 reliquie di Santi e Beati donate alla chiesa di San Iacopo nel 1909.
L'ingegner Enrico Marchi, custode e conoscitore dell'Archivio di Casa Pellegrini, nel suo blog (http://enricogiuseppelucamarchi.blogspot.it/) ci fa conoscere che Giacomo Cristofanini fu anche bravo disegnatore, come testimoniano alcuni disegni a china, di proprietà del Marchi, che rappresentano le truppe francesi presenti sul territorio della Repubblica di Lucca nel 1799.
Don Giacomo Cristofanini, sacerdote e letterato concluse la sua vita a Borgo a Mozzano in età di circa 80 anni (quindi nel 1834), "tra le pratiche religiose, la compagnia degli amici, nella quiete domestica dei suoi studi geniali....". Alcune delle date indicate dall'anonimo cronista sono diversamente indicate da Francesco Maria Pellegrini nel suo libro su "Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell'arte". Il Pellegrini indica (a pag. 85 del suo libro) come data della morte l'anno 1828. Dati i legami di parentela del Pellegrini con la famiglia Cristofanini non posso escludere che quella sia la data giusta. Anche il Pellegrini scrive che Don Giacomo Cristofanini appartenne al' Accademia degli Oscuri di Lucca, ma anche alla "Colonia Arcadica" di Assisi, col nome di Sminteo Rodio. Scrive anche che il Cristofanini lasciò un volume di poesie sacre e di vario argomento, alcune delle quali si trovano stampate.

Testo scritto da Gabriele Brunini il 7 giugno 2015

Post scriptum
Ho verificato nei registri dello stato civile del Comune di Borgo a Mozzano chi furono gli ultimi componenti della famiglia CRISTOFANINI, che vivevano in via Re Umberto, al n. 64. Il foglio di famiglia n. 79 indica i seguenti nominativi:
capo famiglia CRISTOFANINI GIACOMO figlio di Carlo e di Pellegrini Maria, di professione maestro di musica,  nato il 18.08.1837, morto l'8.05.1912, coniugato con Stefanini Teodolinda;
il coniuge Stefanini Teodolinda;
la madre Pellegrini Maria (figlia di Giacomo e di Pierotti Teresa;
la sorella Cristofanini Elisabetta (deceduta nel 1907);
la sorella Cristofanini Rosa (deceduta il 12.10.1911);
il fratello Cristofanini Alfonso, sacerdote (deceduto nel 1885).
Risultano sul foglio di famiglia anche Bartoli Alaide, che figura come ospite e Saisi Adelaide, domestica. 


 







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