LA "ITALVETRO" DI BORGO A MOZZANO: UNA GRANDE FABBRICA! Oggi è proprietà del Gruppo Schott.
Finiva una storia, importante, di una impenditoria coraggiosa che aveva dato vita ad una grande realtà industriale.
La ITALVETRO, come tutti la conoscevano, aveva operato con diverse ragioni sociali, a partire dal 1961, nello stabilimento di Chifenti, in via del Piano: prima come V.I.T. (vetri italiani temperati) e poi come GENERALE VETRO,
Nel 1975 veniva costruito il grande stabilimento di Anchiano, lungo la strada statale n. 12 del Brennero, in località Pianello, dove esisteva una fiorente impresa agricola che, per diversi anni, fu mantenuta efficiente dai proprietari della Italvetro.
La Generale Vetro, con la costruzione dello stabilimento di Anchiano, fu trasformata in ITALVETRO SpA e successivamente in V.I.T. ITALVETRO SpA.
Con la costruzione del secondo lotto lo stabilimento raggiunse i 20.000 mq. coperti e dava lavoro ad oltre 200 persone.
Aveva due forni elettrici di tempera che producevano vetri per elettrodomestici. Si trattava, in particolare, dei vetri per i forni delle stufe, i coperchi delle stesse ed i frontalini dove sono sistemate le manopole di comando della stufa. L' azienda di Borgo a Mozzano aveva come clienti i principali produttori di elettrodomestici italiani ed europei (Zanussi, Merloni, Smeg, Franke, ecc.) ed i vetri della Italvetro riportavano nella serigrafia i marchi più conosciuti a livello nazionale (Rex, Ariston, Zoppas, De Longhi, ecc.).
Fino agli anni '90 l'azienda aveva anche un reparto di produzione di piccoli vetri che venivano impiegati soprattutto per maschere sub.
I tre soci (i due fratelli Bimbi e Niccolo Citti) possedevano l'azienda in parti assolutamente uguali. I soci componevano il consiglio di amministrazione che si avvaleva della collaborazione di un amministratore (unico o delegato). Il primo storico amministratore unico fu il Rag. Alessandro Lucchesi, scomparso improvvisamente nel 1990. A lui successe il Dott. Mauro Menchini che mantenne l'incarico fino alla cessione al Gruppo Schott ed anche successivamente.
La Italvetro aveva acquisito la TGS SpA di Soliera (Modena), concorrente della stessa Italvetro, dove lavoravano oltre 50 persone.
Io sono entrato come impiegato all'Italvetro nel 1980, dopo una esperienza di circa sette anni al CLAP di Lucca. Ho ricoperto tanti incarichi di responsabilità e fiduciari che i signori Soci vollero sempre affidarmi (ufficio paghe e personale, relazioni sindacali, ambiente e sicurezza, tenuta dell'amministrazione di società immobiliari). Svolgevo, in contemporanea, gli stessi compiti sia per la Italvetro che per la TGS, dove mi recavo due o tre volte al mese.
Ho sempre potuto contare sulla collaborazione dei dipendenti e di tanti amici, per tutti ricordo Giorgio Tardelli, lo storico "capo officina" che aveva tra i suoi compiti quello di non far fermare mai i forni...
Il "Gruppo Italvetro" ha avuto anche la proprietà, in vari periodi, della Cartiera Nuova Stic SpA di Piano della Rocca (oggi Rocca Paper Mill), della Metalfillm di S. Pietro in Campo e della Bartolomei e Flosi di Villa Basilica; ed anche per queste aziende ho svolto i compiti di ufficio paghe ed ufficio personale.
Con la cessione della Italvetro al Gruppo Schott l' organizzazione dell'azienda è andata via via trasformandosi, per adeguarsi alle dinamiche organizzative del Gruppo tedesco, che aveva stabilimenti in tutto il mondo.
Le mie mansioni sono rimaste sostanzialmente le stesse, ricomprendendo l'ufficio personale, l'ambiente e la sicurezza (ho sempre svolto anche il ruolo di R.S.P.P. - responsabile del servizio di prevenzione e protezione aziendale).
Un compito interessante è stato anche quello di collaborare con gli ammistratori stranieri che si sono succeduti, per aiutarli ad inserirsi nella realtà industriale italiana. Sono state molto interessanti le collaborazioni e l'amicizia con JAN RELLER, con FRANCISCO RUBINO, con CLAUS MARTINI e con BERNHARD JOSEF GROSS.
Alla Italvetro, nelle sue varie declinazioni, ho lavorato 30 anni, con tante soddisfazioni e, direi, anche tanto impegno (sono andato in pensione il 1 gennaio 2010).
Di quella grande fabbrica posso dire di aver conosciuto ogni dettaglio, fino al più remoto angolo dei grandi sotterranei; sempre aiutato dai soci, dagli amministratori e da tutti i colleghi di lavoro.
UNA BELLA ESPERIENZA, CHE NELLA RICORRENZA DEI VENTI ANNI DALL'ARRIVO DEL GRUPPO SCHOTT, MI E PIACIUTO CONDIVIDERE SU QUESTO MIO SITO, DOVE INSERISCO COSE STORICHE E RICORDI PERSONALI.
QUI C'E' LA STORIA DI UNA GRANDE REALTA' INDUSTRIALE DEL TERRITORIO E TANTI RICORDI...
BUON LAVORO A TUTTI COLORO CHE SONO ANCORA PARTE ATTIVA DI QUESTA IMPORTANTE AZIENDA !!!
Gabriele Brunini 2 giugno 2016