QUINTILIO CERU', DI ONETA, PITTORE E SCULTORE (1904-1988): UN RICORDO.
Nato a Oneta il 26 novembre 1904 è morto a Lucca il 26 settembre 1988, da residente del Centro accoglienza Anziani della Misericordia di Borgo a Mozzano (Convento di S. Francesco), di cui era stato uno dei primi ospiti, entrato il giorno dell'apertura, il 1 febbraio 1983.
Il padre proveniva da Gombitelli, mentre la mamma, che aveva il cognome Brunini, era di Oneta. Quintilio avea due fratelli, Carlo e Adriano, ed una sorella Maria. Nessuno di loro era sposato e quindi hanno vissuto insieme ad Oneta. Carlo Cerù era un musicista, suonava il pianoforte (era stato allievo di Palma D'Olivo) e, soprattutto, dirigeva le bande musicali di Oneta, Cune e Corsagna, che aveva contribuito a fondare nel 1927 e di cui è stato il primo maestro. Adriano era un uomo semplice ed un pò strano, dedito ai lavori agricoli che contribuivano al sostentamento della famiglia. Lo ricordo, già molto anziano, che suonava l'organo della chiesa di Oneta ad orecchio. Maria era la sorella che accudiva ai tre fratelli. Per primo è morto Carlo, poi Adriano e poi Maria. Rimasto solo, Quintilio decise di ritirarsi presso la struttura assistenziale della Misericordia, di cui attese fiducioso l'apertura.
La famiglia Cerù, a Oneta, curava la chiesa parrocchiale di S.Ilario e Quintilio, in particolare, ne era il "sagrestano", mentre Maria teneva in ordine la biancheria e faceva le pulizie della chiesa.
Quintilio Cerù, che si era ritirato a vivere presso il Convento di S. Francesco, dove si trovava bene ed era ben accudito, voleva lasciare un ricordo al paese di Oneta, a cui era tanto affezionato. Su suggerimento del Governatore della Misericordia Gabriele Brunini, Cerù decise di fare, a sue spese, l'elettrificazione del sistema campanario della chiesa parrocchiale dedicata a S.Ilario.
Di questa donazione esiste una "dichiarazione" di Don Raffaello Orsetti, che si firma Amministratore Pastorale di Oneta, datata 25 dicembre 1985, nella quale attesta di aver ricevuto da Quintilio Cerù la somma di lire 7.872.000, per l'elettricazione delle campane della chiesa di Oneta. La donazione, come riporta la dichiarazione, è fatta dal Cerù in memoria dei suoi morti ed in particolare in memoria della sorella Maria Cerù, che per tantissimi anni ha custodito con fede e amore la chiesa di Oneta. Scrive ancora Don Orsetti che "la dichiarazione provvisoria si rilascia al Sig. Cerù, in attesa di definire con l'Ordinario diocesano un congruo numero di messe per i suoi morti".
Quintilio Cerù ha frequentato l'Istituto d'Arte di Lucca ed è stato un allievo del pittore Angelo Maria Crepet, che insegnava a Lucca e che era solito trascorreve qualche periodo di vacanza a Borgo a Mozzano, ospite della famiglia Pellegrini. All'Istituto d'Arte Quintilio aveva imparato la pittura (ad acquarello) e la scultura.
Da giovane ha svolto il servizio militare raggiungendo il gardo di Maggiore di comploemento nell'Arma di Fanteria. Durante la guerra ha partecipato alla campagna di guerra nel Montenegro (1941-1942) e poi, fino all'8 settembre 1943, con il grado di Capitano fu assegnato al 333° Battaglione Difesa Costiera del 12° Reggimento di Fanteria di formazione a Pietrasanta. Pima della guerra Cerù si occupava della foramzione e dell'addestramento dei giovani faascisti a Borgo a Mozzano.
Nel dopoguerra è entrato al lavoro nella fabbrica di ceramiche e presepi Fontanini che aveva uno stabilimento a Borgo a Mozzano. Dal Fontanini il Cerù lavorava come bozzettista delle varie produzioni di articoli religosi e profani che la premiata azienda realizzava.
Nel periodo tra le due guerre mondiali il Cerù è stato anche insegnante della Scuola di Disegno Comunale, presente a Borgo a Mozzano fin dal 1897, fra i cui insegnanti si ricordano Maria Angiolo Crepet, Delia Marchi Mezzetti e lo stesso Quintilio Cerù. Gabriele Brunini conserva nella sua casa uno dei quadri realizzati dal Cerù per la mostra di disegni della Scuola dell'anno 1932, che gli fu donato proprio da Quintilio, insieme a diversi altri suoi lavori.
Quintilio Cerù era un esperto di pittura e scultura, materie che aveva studiato con passione.
Facendo ricerche sullo scultore viareggino Ubaldo Del Guerra (1885-1961), che aveva sposato a Borgo a Mozzano e in questa località si era trasferito, ho trovato proprio una recensione che il Cerù avava fatto dello scultore suo amico, scrivendo:
«La scultura di UBALDO DEL GUERRA va inquadrata nel periodo di transizione, dal Neo Classicismo al Verismo, al Romanticismo. Continuatore dei grandi Maestri come Lorenzo Bartolini per il Neo Classicismo, Giovanni Dupré per il Verismo, Leonardo Bistolfi, Medardo Rosso, Paolo Trubetrky, per il Romanticismo e Impressionismo, del Guerra compone e modella influenzato da questi Maestri. Nelle sue opere, Monumenti ai Caduti, monumenti funerari, e nei ritratti, si avverte un verismo reale e romantico, non privo certo di una linea classica».
Oltre all'amicizia con lo scultore Ubaldo Del Guerra, Quintilio Cerù fu in rapporto di stretta amicizia anche con il pittore cerretino Pellegrino Lamberti, detto "Pelle" (1894-1948). Lamberti eseguì un ritratto a olio di Cerù, in divisa da ufficiale, che è conservato presso il convento di S. Francesco di Borgo a Mozzano.
Mi raccontava Quintilio Cerù che "Pelle" si trovava spesso in difficoltà economiche e dipingere un quadro, come il ritratto che ho citato, era per lui una momentanea soluzione ai problemi. La casa di Cerù ad Oneta aveva una bella decorazione sulla facciata, sotto la gronda del tetto: per una settimana Pellegrino Lamberti era stato a Oneta per dipingerla ed aveva, così, "sbarcato il lunario" e guadagnato qualcosa per mantenere la sua famiglia.
Nel 1925 proprio lo stesso Pellegrini Lamberti, insieme al pittore Gino Fazzi di Borgo a Mozzano, pitturò la chiesa di Oneta e restaurò il quadro del coro (S.Ilario) e ripulì i quadri della Via Crucis.
L'annuncio del giornale IL TIRRENO.
Il giornale Il Tirreno del giorno 28 settembre 1988 dava l'annuncio della scomparsa di Quintilio Cerù con questo articolo:
E' morto il pittore Quintilio Cerù, conosciuto e apprezzato artista di Borgo a Mozzano. Aveva 84 anni e dal 1983 risiedeva nel Centro Accoglienza Anziani della Misericordia di Borgo a Mozzano di cui era stato il primo ospite.
Cerù aveva formato la sua preparazione artistica negli anni '20 all'Accademia delle Belle Arti di Lucca, dove aveva conseguito il diploma. Successivamente aveva partecipato a concorsi anche per la costruzione di monumenti di carattere nazionale, riscuotendo sempre notevole successo.
Le guerre di Spagna, Albania e Grecia lo avevano visto impegnato come ufficiale e dopo il periodo bellico era stato impegnato come bozzettita in una locale fabbrica di ceramiche. Nella sua attività di pittore aveva ottenuto numerosi riconoscimenti ed era particolarmente apprezzato come acquerellista.
I funerali si svolgeranno oggi nella chiesa parrocchiale di Oneta alle ore 17.
ll testamento
Quintilio Cerù scrisse di proprio pugno un testamento olografo che si apriva con parole che testimoniano la sua grande Fede:
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo - Amen.
In manus tuas Domine commendo spirito meo. Spero Amo Credo in Cristo.
Ringrazio quanti mi hanno fatto del bene. Chiedo perdono a quanti non avessi fatto del bene.
Saluto tutti i miei parenti e amici. A tutti grazie.
Ricordo con riconoscenza il Sig. Gabriele Brunini, il quale è stato a me tanto vicino facendomi sentire meno la solitudine e con lui la sua signora.
A questa premessa seguono le volontà testamentarie.
Tutti i risparmi, dopo le spese del funerale, vanno alla Misericordia di Borgo a Mozzano. Al Centro di accoglienza per anziani lascia tutto quanto può essere utile degli arredi di casa e della biancheria.
Lascia al Centro anche il busto in gesso della madre, altri calchi in gesso e lo studio in gesso di un fagiano e geranei, eseguito nel 1925, per un fregio di una sala da pranzo. Lascia al Centro anche il grande ritratto della sua famiglia.
La casa di Oneta e tutto il patrimonio immobiliare lo lascia ai cugini Brunini di Valdottavo.
A Gabriele Brunini, in ricordo, lascia il suo autoritratto (oggi conservato al convento di S. Francesco) e "tutti quei disegni e quadri che possano interessargli", insieme a tutte le fotografie dei lavori fatti.
"Alla Signora di Gabriele" (Annagrazia Barsotti) lascia "a ricordo, la copia della Madonna della seggiola di Raffaello e il tondo, bizantino dell'Ascensione, mio ricordo del Montenegro".
Il testamento si conclude con queste parole:
"chiedo a tutti qualche preghiera affinchè Dio mi usi misericordia. In te Domini speravi. Amen.
Cerù Quintilio
Il testamento fu pubblicato il giorno 26 novembre 1988 presso lo studio del Notaio Gennaro Marrese di Bagni di Lucca. Alla pubblicazione intervennero: Gabriele Brunini, come interessato alla successione e, come testimoni, Luca Basili e Gabriele Bertolacci, tutti e tre membri del Magistrato della Misericordia di Borgo a Mozzano.
In data 17 gennaio 1989, alla presenza di Luca Basili, Vice Governatore della Misericordia di Borgo a Mozzano e del Sacerdote, don Raffaello Orsetti, Gabriele Brunini rendicontava le somme che erano nella disponibilità di Quintilio Cerù, con cui fu aperto un libretto di risparmio al portatore, con il n. 300966, della Cassa di Risparmio di Lucca, intestato a "Fondo Cerù Quintilio Pro Misericordia", con cinquanta milioni di lire.. Gabriele Brunini rendicontava anche sulle altre somme, nella disponibilità di Cerù, servite per le spese funebri, per la sistemazione della tomba nel cimiteero di Oneta e per la pubblicazione del testamento. Di tutto veniva redatto verbale conservato nell'archio della Fraternita di Misericordia di Borgo a Mozzano.
Del Cerù Gabriele Brunini conserva diversi quadri ad acquarello, tra i quali: Fiori in un cesto, Crisantemi, Fiori del giardino, Angelo con alloro (del 1932), Ponte del diavolo, Panorama del convento, Chiostro del convento, Madonna dei Ferri. Possiede inoltre alcuni disegni e diverse piccole sculture realizzate nel periodo di lavoro presso le Ceramiche Fontanini di Borgo a Mozzano.
Scritto da Gabriele Brunini il 1 agosto 2023